otto

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Quella settimana era toccato a Nicolò andare a Bologna. Di solito nei weekend, Martina preferiva salire a Milano, perché c'era più vita, era stata ovunque, ma Milano restava la sua città preferita. Però aveva troppe cose da studiare così Nicolò aveva deciso di "abbandonare" i suoi amici e andare da lei.

I due ragazzi ancora non si rendevano conto di cosa sarebbe successo quel sabato 7 dicembre.

Nicolò era un po' arrabbiato e Martina non era ancora riuscita a fargli aprire bocca.

Erano andati in centro al Café Zamboni, per bere qualcosa. Poi Martina aveva incontrato alcuni suoi amici e tutti insieme erano andati a bere di nuovo a L'Inde le Palais. Era anche la marca di un brand di vestiti, però la sera, il locale accanto faceva da bar ed era anche il preferito di Martina.

Poi la ragazza non sapeva cosa era successo, perchè il suo ragazzo aveva smesso di parlare.

In quel momento stava sdraiata tra le sue gambe e stava giocherellando con gli anelli che lui portava alle mani.

Con un sospiro frustrato lei si girò in modo da guardarlo in faccia "Okay, basta. Che sta succedendo?"

Lui la guardò sorpreso. Non credeva fosse così evidente che qualcosa lo disturbava.

"Non fare quella faccia sorpresa. Ti conosco come le mie tasche, per forza mi accorgo quando qualcosa non va. E poi di punto in bianco non hai più aperto bocca"

lui le sistemò una ciocca di capelli che le cadeva davanti e rispose "No, stavo solo pensando"

"A cosa?" Chiese di nuovo lei

"Mah.. a noi due" aggiunse.

"A che cosa in particolare?"

"Boh, è che.. non so"

"Nico... puoi parlare con me, lo sai." fece lei rassicurante, passandogli una mano tra i capelli, finalmente i ricci che tanto amava stavano ricrescendo.

Lui gliela prese e le baciò dolcemente le dita "Ti arrabbierai" affermò lui

"I'll try not to" fu la risposta ormai spazientita, della ragazza. Ogni tanto parlava in inglese talmente era abituata a guardare la TV in quella lingua

"È che pensavo a stasera. Quando ci siamo incontrati coi tuoi amici e boh. Sembravi così felice, così giovane, io no" lo sguardo del ragazzo era basso e oscurato

"Ti prego. Non ricominciamo con questa storia. Non è da Nicolò Rapisarda essere così insicuro" sorrise lei leggermente

"Non sono insicuro affatto. È solo la realtà" si imbronciò lui. E lei rise.

"Non ridere amò. Non vado bene per te" Martina a questo punto iniziò ad arrabbiarsi.

"Basta! Adesso basta, davvero. Non voglio mai più dover affrontare questo discorso. Io ho scelto te. Se non ti amassi e non avessi davvero voluto stare con te avrei insistito così tanto? Mi dividerei costantemente tra qua e Milano? Non lo farei per nessun altro, sia chiaro"

"ma Damiano.."

"Damiano era sempre lui che saliva, io sarò andata a Roma dalla sua famiglia 4 volte al massimo" Nicolò sembrò rilassarsi un po'

"Devi smetterla Nico con questa insicurezza. Se non tenessi a te, non ti avrei mai mostrato chi sono davvero, non ti avrei raccontato la verità sulla mia storia con Damiano perché è una cosa che mi fa stare male. Soprattutto non girerei liberamente in mutande a casa tua" finì lei sdrammatizzando.

Il ragazzo si aprì in un sorriso dolce e la tirò su di sé per baciarla, cosa che lei si lasciò fare volentieri.

"Quando andrai all'università sarà tutto diverso" disse lui di nuovo

By your side || Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora