diciannove

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tonyeffebaby777

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tonyeffebaby777: Ehi amore, non so se ancora posso chiamarti così dopo tutto quello che è successo, però lo farò stesso.
Sai perfettamente che non sono solito scrivere cose sdolcinate, abbiamo sempre mantenuto la nostra privacy sui social perché erano cose nostre, questo grazie anche al fatto che hai un profilo privato, ma sto divagando.
È andato tutto bene, fra noi, finché non mi sono rivelato il coglione che sono, e a quel punto ti ho persa. Non sei una persona che si fida facilmente e quando ti dai, dai tutta te stessa e io sono stato uno stronzo, non avevo capito quanto in profondità andassero i tuoi sentimenti.

Ho tradito la tua fiducia nel modo peggiore che potessi fare, senza nemmeno avere le palle di venirtelo a dire, sei sempre stata tu quella con le palle nella nostra relazione. Hai lottato con le unghie e con i denti per la nostra storia.

Sei andata via, sei sparita dalla mia vita e l'unica cosa che mi è rimasta è stato il tuo ricordo, il mio senso di colpa e il tuo profumo sul cuscino.
Sono stato un perfetto idiota, sei una delle persone migliori che esistano, sei sveglia, intelligente, matura (fin troppo vista la tua età), simpatica, da compagnia e sei bellissima. Lo sei sempre, specie perché non ti sforzi di esserlo, sei bella dentro perché sei comprensiva, amorevole e buona, Nonostante tu abbia un carattere difficile da capire e a primo impatto sembra che tu sia una stronza.

C'è chi dice che ti accorgi di amare una persona solo nel momento in cui la perdi, ma sono stronzate, io ti ho sempre amata ed è per questo che non so perché mi sono comportato così. Non ho scuse per quello che ti ho fatto.

Sei sparita e io non ti ho più sentita, a Natale ti sono venuto a cercare, mi mancavi come l'aria, mi mancava andare al bar insieme, mi mancava vederti girare per casa con la tuta, mi mancava uscire insieme la sera e vederti struccare nel bagno mentre ti prendo in giro dicendoti che sei brutta, quando in realtà sei persino più bella del solito. Mi mancava addormentarmi con te accanto, uscire a cena con gli altri e prenderti per mano sopra al tavolo, mi mancava vederti leggere e guardare la TV insieme a te che ti emozioni per tutto, mi mancava entrare in  casa e trovarti seduta sul divano a studiare. Mi mancava tutto di te e mi manca tutt'ora.

Ma quando ti ho vista quel giorno ho visto tutto il male che ti ho fatto e mi sono sentito morire dentro, come ho potuto, io che dicevo e dico di amarti così tanto, farti anche così tanto male?

Non ti so dire perché l'ho fatto, sono un coglione, è l'unica cosa che so.
Da quando ti ho vista ho pensato in tutti i modi a come farmi perdonare, che cosa fare per riconquistare la tua fiducia, ma tu sei sparita di nuovo, con il tuo amico.

Ho provato a chiamare lui, ma mi ha detto quello che io non volevo ammettere a me stesso: ti avevo distrutta, ora non restava niente di te e lui cercava di raccogliere i pezzi in cui io ti ho ridotto, mi ha detto che se davvero ti amavo, dovevo lasciarti stare.
Ovviamente non gli ho dato ascolto e ho aspettato con ansia il tuo ritorno. Appena ho saputo che eri tornata a casa, a Bologna, ho preso la macchina (sì ho anche ricominciato a guidare) e sono venuto da te. Per rimettere le cose a posto.

Mi ha aperto tua madre, appena mi ha visto ha fatto una faccia che non le avevo mai vista rivolta a me. Le ho chiesto se eri a casa e mi ha detto che stavi dormendo, era la prima volta che ti vedeva dormire tranquilla da quando ho combinato quel casino. Mi ha detto che se mi era rimasto anche solo un osso decente nel corpo, me ne sarei andato via, senza svegliarti, lasciandoti tranquilla. Se davvero ti amavo allora ti avrei lasciato in pace.

Ci ho pensato e ho detto che non mi importava, dovevo riaverti nella mia vita, per riuscire a respirare di nuovo senza avere un peso sul petto, per riuscire a sorridere come facevo quando mi prendevi la mano o quando mi davi un bacio.
Così sono salito e sono venuto in camera tua. Dove sono ora, ti sto guardando in questo momento e finalmente ho capito.
Ho capito, per davvero, tutto il male che ti ho fatto, tutta la sofferenza, ho capito quello che mi hanno detto tutti da quel fottuto 13 dicembre.
Ti guardo e vedo solo la persona di merda che sono, ma tu sei così pacifica, pura, serena e tranquilla che davvero non me la sento di svegliarti e cercare di sistemare le cose, non se significa vederti soffrire come hai fatto, non se significa rischiare di farti piangere di nuovo, non se significa doverti far passare di nuovo tutto questo.

Finalmente acquista un senso la frase "se ami una persona lasciala andare" è quello che sto facendo con te. Ti faccio essere felice perché sono sicuro che con me non ce la faresti, guardaci. La differenza d'età e nonostante io ti professassi eterno amore, non ci ho messo niente a spezzarti. Ma mai più. Non ti farò soffrire mai più, non ti costringerò mai più a piangere per me, a doverti dividere tra Bologna e Milano, tra la vita che dovresti avere e quella che invece hai fatto fino ad ora, per me, per uno stronzo come me.

Ora me ne vado, sarà l'ultima volta che ti vedrò. Se mai dovessi leggere tutto questo, ti prego perdonami, perdona tutto il male che ti ho fatto, anche se so che non lo merito.
Ti amo con tutto il mio cuore, con ogni fibra del mio essere, ma proprio perché ti amo così tanto, ti lascio andare, ti lascio cercare la felicità che davvero ti meriti.
Per sempre tuo, Nicolò.

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SPAZIO ME 

Scusate per il mega ritardo ma ho dato la bellezza di due esami all'università: mediazione orale inglese sta diventando il mio incubo personale e non ho praticamente più tempo per me, non riesco più ad andare nemmeno in palestra, ma come al solito sto divagando.

Spero che il capitolo vi piaccia, lo so che è breve, ma siamo agli sgoccioli, mancano pochissimi capitoli. 

Un bacio grande e spero di riuscire ad aggiornare presto.

By your side || Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora