dodici

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Martina pov

Io e Gionata eravamo partiti dalla mattina del 23, in modo da essere ognuno a casa propria per il giorno di Natale.
Inoltre uno dei miei migliori amici festeggiava il suo diciottesimo compleanno e non potevo mancare, nonostante la voglia di festeggiare fosse irrimediabilmente inesistente.

A casa mia, la tradizione era di scartare i regali la sera del 24 e andare a pranzo dalla prozia e con il resto della famiglia da parte di mia mamma, il giorno di Natale.

Appena arrivata a Bologna i miei genitori mi erano corsi incontro e mi avevano stretta a loro.

"Stai mangiando?" mi chiese subito mia madre

Io annuii, avevo ripreso a mangiare a cena e qualcosa prima di andare sulle piste.

"Sto sciando" dissi ai miei

"Cosa? Davvero?" chiese mio padre incredulo, era stato lui a trasmettermi l'amore per lo sport. Aveva insistito tanto per farmi imparare e io lo avevo amato fin da subito, nonostante la fatica.

"Sì, vado tutti i giorni. Ho anche incontrato Mario. Dice che gli piacerebbe farmi fare un paio di allenamenti, perchè mi ha vista e ha detto che sono ancora in forma" dissi

"E che vuoi fare?" mi chiese mia madre dubbiosa. Dall'incidente non era molto propensa a farmi scendere con gli sci per piste ripide.

"Non so. Per ora ho detto di no, Magari più avanti"

"Stasera?" Chiese mia madre

"Devo andare al compleanno di Manu" risposi a mia mamma

"Allora dobbiamo farti proprio bella" sorrise la donna incoraggiante

Nicolò pov

"A Tony a che stai a pensà?" mi richiamò Umberto.

Tutti bevevano e mangiavano, ma io non riuscivo a stare lì con la testa. Ero seduto al tavolo a osservare il contenuto del mio piatto.

"A quel pezzo di merda che è sparito con la mia ragazza da settimane" dissi, sentendo di nuovo la rabbia salirmi in petto.

"Nico, non è la tua ragazza. Non hai nessun diritto di arrabbiarti così" mi rimproverò Federico che si era seduto accanto a noi.

Sia lui che Umberto sorridevano, me lo meritavo in effetti.

Gli lanciai un'occhiata fulminante 

"Hai fatto tutto da solo, fratello. Non puoi prendertela con nessuno se non con te stesso" disse Umberto, lui si era particolarmente arrabbiato e ancora non mi aveva del tutto perdonato. Lui e Martina erano sempre stati ottimi amici, la considerava un po' come la sua sorellina

"Vattene un po' a fanculo, Umbè! E ovvio che mi dia fastidio sapè che lei è andata chissà dove con un altro, no?!" Sbottai ad alta voce.

A quel punto le altri voci si abbassarono notevolmente. Vidi Matt e Bise lanciarmi occhiate di compatimento e a fatica mi scusai riprendendo il controllo della voce "Scusate, non volevo rovinare il momento. Me despiace"

Si avvicinarono anche Luis e Mario "Stai calmo, Nico. Non ti serve a niente agitarti così" Mi consigliò Mario "Magari è solo una coincidenza" provò a rassicurarmi.

"Sì certo. No sono insieme, non mi ha voluto dire dove andavano, però sono partiti insieme" disse Umberto piccato.

"Perfetto" commentai, stringendo una mano a pugno per il nervoso.

"Ti diverti, eh Umberto?" Gli chiesi sprezzante

"A dire il vero no, perché lei sta male. Tanto. E tu continui a pensare solo al fatto che sono partiti in due senza aver capito quanto coglione tu sia" Umberto a differenza mia, nonostante fosse incazzato, manteneva un tono di voce perfettamente basso.

By your side || Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora