Due mesi dopo...
Sto aprendo la portiera del taxi che ha condotto me e mia madre a Los Angeles, quando mi accorgo che siamo ferme davanti ad un enorme villa.
Non avevo mai visto nulla del genere, a Chicago erano tutti palazzi e piccole case a schiera, onestamente mi manca già la mia casa, dove avevo la mia stanza, il mio angolo silenzioso, il mio posto sicuro, mi mancano i miei amici, mi manca Audrey, mi manca tutto.
Quando scendo prendo le mie valigie e mi dirigo verso l'ingresso della villa, ad attenderci all'entrata vedo Justin, il compagno di mia madre, il quale mi accoglie con un caloroso abbraccio, che ricambio timidamente. Successivamente mi rivolge la parola«Questo è Damian, ti mostrerà la tua stanza e ti farà fare un giro della casa»
Dice rivolgendosi al ragazzo alle sue spalle, che non avevo notato fino a quel momento, devo ammettere che era davvero bello, aveva una maglia bianca che aderiva perfettamente sul suo torace scolpito, dei jeans larghi a vita bassa e un cappellino che portava al contrario. È identico a un dio, è perfetto. Ma ha un aria familiare
A distogliermi dai miei pensieri è la sua voce«Seguimi»
Mi dice. La sua voce, è profonda e avvolgente, rassicurante, una voce che ti fa pensare a casa. Ma ancora c'è qualcosa che non mi torna, è troppo simile a qualcuno, ma non mi ricordo chi
«Allora, questa è la tua stanza» dice indicando una porta che apre subito dopo.
Non avrei mai pensato di trovarmi davanti ad uno spettacolo del genere, era una stanza enorme, con un bagno e una cabina armadio, in confronto la mia vecchia stanza era grande come il bagno.Mi risveglio dai miei pensieri quando Damian mi scuote una spalla
«Mettiamo le cose in chiaro, se hai dubbi chiedi a mio padre, io ci sono solo in caso che tu sia a casa da sola con me, io per te sono solo il tuo fratellastro, e se fosse per me manco quello, capito bambolina?!»
Quando finisce di parlare rimango a bocca aperta. Come fa un ragazzo così bello ad essere tanto stronzo?! Ma poi mi si accende la lampadina, il soprannome che ha usato, la voce, gli occhi, il fisico.... È il ragazzo dell'estate passata
«Allora? Mi hai sentito? Bambolina?!» mi chiede lui, vedendo che non accenno a rispondere
«S-si...ho capito, ma sei tu?! Sei il ragazzo del falò?! Quello che mi ha invitata con Audrey quella sera?!»
«Si, sono io, e tu sei tu, e pensare che se avessi saputo chi eri non ti avrei invitata... o meglio ancora se quella sera fossi rimasta e non fossi la figlia della nuova gallinella da spennare di mio padre io ti avrei già sbattuta al muro quella sera stessa, ma vabbè»
«Che stronzo»
Dico a bassa voce
«Che hai detto bambolina?!»
«Nulla che ti interessi»
Detto questo si gira ed esce dalla stanza, lasciandomi senza parole, ma come fa ad essere così attraente e stronzo allo stesso tempo?
Dopo un po' mi giro, prendo le valigie e le appoggio sul letto per poi disfare e mettere tutto dell'enorme cabina armadio. Con mia gran sorpresa però è già piena, così decido di andare da Justin a chiedergli il motivo per il quale in camera mia ci fosse l'armadio già pieno.«Hey Justin, posso chiederti una cosa?»
«Certo Kay, dimmi pure»
«Nella mia stanza, come mai la cabina armadio è già piena di vestiti e accessori?»
«Damian non te l'ha spiegato?»
«Spiegato cosa?»
«Siccome sapevo che sareste arrivate con un po' di ritardo, ho mandato una mia impiegata a comprare delle cose per te, inoltre nel bagno troverai già trucchi e tutte quelle cose che usate voi don...» non riesce a finire la frase che lo abbraccio calorosamente
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Lui, Il Mio Fratellastro
Teen FictionIN REVISIONE Lei, Kaylee, una ragazza dolce, ma che tiene dentro di sé tanti, forse troppi, segreti. È forte, ma allo stesso tempo fragile. Vive con la madre a Chicago, fino a quando un fatto la porterà a trasferirsi nella città di Los Angeles, dove...