Capitolo 8

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«D-Damian...fermo, non voglio correre» dico guardandolo per vedere la sua reazione

«Hai ragione, scusami, mi sono fatto prendere la mano»

«Non è colpa tua, è che...che non mi sento pronta, cioè, non fraintendere, ma vedi...ecco, io sono, sono...»

«Vergine?» dice lui in tono interrogativo

«Sì, ma non vuol dire niente, cioè si, significa qualcosa, ma...ma...»

«Hey, calma, calma, non succede niente, stai tranquilla, quando sarai pronta me lo dirai»

«Grazie Damian»

«Di cosa?»

«Di aspettarmi»

«Ti aspetterò sempre e per sempre, ti voglio, ma devi sentirti pronta tu, devi fare questo passo solo quando sarai sicura» così dicendo mi bacia e io ricambio

******

Adesso stiamo aspettando che i nostri genitori tornino, dovrebbero arrivare a momenti.

Per tutto il pomeriggio io e Damian abbiamo pensato a come fare per quando avremmo passato le giornate a casa con mia madre e Justin, così da poter stare per conto nostro, sono venute fuori delle belle idee, che metteremo in pratica di sicuro.

Sento la porta di casa aprirsi, Damian sta dormendo con la testa sulle mie gambe, non voglio svegliarono, ma non posso permettere che ci vedano in questa posizione. Lo bacio sulla fonte, sulla guancia e sull'angolo della bocca, ma lui non accenna a svegliarsi, allora lo scroto un po' per una spalla, e ancora niente. Ormai non ho più tempo, conoscendo mia madre sarà qui tra meno di cinque minuti, lo prendo per un braccio e lo tiro su, lui brontola dicendo cose senza senso e poi apre gli occhi

«Perché mi hai svegliato? Stavo dormendo così bene!»

«Scusa, ma sono tornati Justin e mia mamma, sai com'è? Quello che stiamo facendo non è proprio una cosa corretta, per cui più tardi lo scoprono o glielo diciamo, meglio è»

«Non fa una piega»

«Ora via in camera tua, se vuoi puoi anche tornare a dormire nel tuo letto»

«Oh, ma non tornerò a dormire, il letto non è comodo come le gambe della ragazza che ho di fronte»

«Vieni qui, stupido» dico attirandolo a me

«Il tuo stupido» poi si avvicina al mio volto, ma veniamo interrotti dalla porta della mia stanza che si apre

«Lee, siamo a cas....» è mia madre, si guarda intorno, poi guarda me è Damian
Siamo ancora abbracciati, che figura di schifo, non poteva entrare più tardi?
Ma forse è meglio che sia entrata adesso è non mentre ci baciavamo

«Scusate ragazzi, ero venuta ad avvisarvi che siamo tornati, non volevo interrompere il vostro discorso»

«Mamma stai tranquilla, in ogni caso vi avevamo sentiti entrare quando avete aperto la porta d'entrata»

«Margaret, non preoccuparti, stavamo parlando di cavolate»

«Oh...ehmm...Okay, allora tra mezz'ora la cena è in tavola, tra poco scendete, lavarvi le mani e poi venite a tavola»

«Va bene» rispondiamo all'unionso

Quando chiude la porta della camera io e Damian ci guardiamo e scoppiamo a ridere

«Cazzo, c'è mancato poco che ci scoprisse» dico ridendo

«Già, comunque devi fare pratica nel dire bugie, se non le avessi detto che stavamo chiacchierando di cose a caso si sarebbe insospettita»

«Ma sei serio? Damian, mia mamma non è stupida, ha capito che stava succedendo qualcosa, solo che non sa cosa, potremmo farle credere che ci stavamo solo abbracciando, ma il tuo viso era troppo vicino al mio»

«Giusto, perdonami, non ho ragionato»

«Bravo, almeno ammetti gli errori che commetti»

«Me lo dai il bacio che stavi per darmi prima che Margaret entrasse?»

«Chi ti ha detto che volevo baciarti? Magari volevo solo sentire il tuo respiro sulla mia pelle»

«È così?»

«No»

«Allora taci e baciami» mi dice ridendo e attirandomi a se per baciarmi

****
La cena è stata lunga e noiosa, Justin e mia madre non hanno fatto altro che parlare dell'ufficio e dei numerosi viaggi che dovranno fare, non hanno chiesto niente ne a me ne a Damian per cui penso che mia madre abbia pensato che ci stavamo abbracciando come fanno i fratelli.

Adesso, invece, io e Damian siamo stesi sul suo letto, in silenzio. Un silenzio leggero, tranquillo. Lui mi sta accarezzando la schiena e io lo sto abbracciando di fianco

«Perché non dormi qua?» questa domanda mi prende, alla sprovvista

«Cosa?»

«Dormi con me, ti prego»

«Io, non so, cioè, mi piacerebbe ma vedi, ecco io...»

«Kaylee, tranquilla, non è un problema, era solo una domanda la mia» mi rassicura, ma nella sua voce sento che c'è rimasto un po' male

«Sì»

«Cosa?»

«Rimango qui a dormire con te» gli dico, per poi lasciargli un bacio sulla guancia e andare a mettermi il pigiama

«Kaylee...»

«Sì?»

«Grazie, grazie di esserci, grazie di esistere, grazie per quello che fai, grazie per tutto»
Gli rivolgo un sorriso sincero per poi chiedermi la porta alle spalle.

****

La mia stanza sembra così vuota senza Damian, come se mancasse qualcosa. Mi muovo a cambiarmi, mi preparo i vestiti per la giornata scolastica che mi aspetta domani è più chiudo lentamente la porta

****

«Sai che sei molto bella in pigiama? E anche provocante»

«Che?»

«Con quei pantaloni cortissimo e quella canottiera, sei ancora più attraente del solito» vado verso di lui è mi siedo sulle sue gambe

«Senti chi parla di provocazioni, colui che dorme senza maglietta»

«Ma si, in caso mi dici che sono un gran figo, ammettilo, non vedevi l'ora di potermi rivedere così»
Non ha tutti i torti ma io non posso dirgli che speravo di rivederlo a petto nudo, per osservare il suo addome scolpito, il ciò corpo da dio greco
«Sinceramente no, ma poi fai tu» gli dico ridendo

«Mi prendi in giro?»

«Può darsi»

«Allora va bene, vuoi la guerra? Avrai la guerra»

«Cosa vuoi fare?» gli chiedo dubbiosa

Lo vedo prendere un cuscino e subito dopo me lo tira addosso, poi un altro e un altro ancora, in tutto questo, lui si è avvicinato sempre di più e ora è davanti a me con un cuscino in mano. Me lo lancia addosso e poi mi prende per i fianchi e mi attira a se

«Sai, potrei anche abituarmi a tutto questo»

«E io mi sono già abituata a questo» dico per poi baciarlo con passione

Lui, Il Mio FratellastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora