Capitolo 14

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Mia madre mi guarda come se avesse visto un fantasma, non si aspettava questa domanda, Justin rimane indifferente

«Tesoro, noi lavoriamo in ufficio»

«Quale ufficio?»

«Kaylee...Damian...noi...» cerca di dire Justin

«Papà, che ufficio è quello in cui lavori? Quello in cui lavorare?»

«Noi lavoriamo nell'ufficio esterno alla città, è uno degli uffici dell'FBI, noi siamo agenti dell'FBI e i viaggi che dovremo fare sono per l'FBI»

«Cioè...voi...tu» dice Damian in preda ad uno scatto di rabbia indicando Justin «tu, mi hai detto che lavoravo in un ufficio, che viaggiavi per andare a fare conferenze per lavoro, ma era tutta una bugia. La mia vita è una bugia. Per tutta la vita ho creduto che tu andassi a lavoro come le persone normali, che tu fossi una persona normale, invece stavi mentendo, sei un agente speciale, cosa fai quando viaggi? Cosa fai quando non sei a casa? Guardami, io credevo si avere un padre che mi diceva tutto è invece? Invece scopro il lavoro che fa quando la figlia di Margaret vi chiede che lavoro fate» dice gridando, in tutto questo mi è passata la fame, non riesco più a mangiare

«Mamma, ti prego, dimmi che ci state prendendo in giro, che siete due normali genitori di una sedicenne e un diciassettenne, dimmi che non mi hai mentito sul fatto per cui ci siamo trasferite, che non mi hai mentito su tutto»

«Lee, i-io...»

«Okay, ho capito, mi hai riempita di bugie da capo a piedi»

«Ma vi rendete conto di come lo abbiamo scoperto? Vi rendete conto che la verità è venuta fuori perché Kaylee vi ha chiesto che lavoro fate? Dimmi solo una cosa, mamma lo sapeva? È per questo che c'è stato quell'incidente? Per questo che ho perso mia madre?»

«Damian, tua madre lo ha scoperto il giorno prima della sua morte, in quell'auto nera c'erano delle persone che l'FBI mi aveva incaricato di cercare, ma io non ero riuscito a trovarle, non sono riuscito a uccidere prima che loro uccidessero tua madre, non sono riuscito a fare nulla»
Justin ha la voce che gli trema
Io ho le lacrime agli occhi
Damian è arrabbiato
Mia madre non parla

Ad un certo punto Damian si alza di scatto facendo cadere la sedia

«Me ne vado in camera mia, non azzardatevi a venire a cercarmi, voglio stare solo» così dicendo corre al piano superiore e sbatte la porta della stanza

«Vado io, ma perché ci tengo a lui, lasciateci in pace per un po', è dura da digerire questo confessione» dico piangendo

*****

Sono fuori dalla stanza di Damian, busso

«Andatevene cazzo, vi ho detto di lasciarmi in pace» si sforza di avere una voce piatta, distaccata, ma sento che sta piangendo

«Damian, sono Kaylee, posso entrare?»

Viene ad aprirmi la porta e mi fa entrare, poi si accerta che non ci siano mia madre o Justin dietro di me è chiude la porta

«Kaylee, scusa ma non è proprio il momento»

«Lo so, sono solo venuta a vedere come stavi»

«Come vuoi che stia, mi sento uno stupido, per tutta la vita ho creduto una cosa e ora, solo per una tua domanda viene fuori che lavorano per l'FBI. Dimmi che non ne sapevi niente, dimmi che non mi hai mentito almeno tu»

«Damian, credi davvero che io lo sapessi? Credi davvero che se avessi saputo qualcosa non te lo avrei detto? Saresti stato la prima persona dalla quale sarei andata se avessi saputo una cosa del genere» dico piangendo, se non mi crede me ne vado da questa stanza, io ci tengo a lui, ma non posso sopportare che mi dicano della bugiarda

«Hai ragione» dice con mia gran sorpresa «scusami è solo che non riesco più a capire cosa sia vero e cosa sia una bugia. Vieni qua» dice facendomi cenno di sedermi di fianco a lui, e io lo faccio
Mi abbraccia e mi bacia la testa

«Damian, posso restare con te sta notte?»

«Puoi restare per tutto il tempo che vuoi» dice e poi mi bacia.

*****

Siamo distesi sul letto di Damian da mezz'ora quando sentiamo bussare alla porta

«Posso entrare Damian?» è la voce di mia madre

«Cosa facciamo?» gli chiedo sussurrando, non ho voglia di alzarmi, ma non posso farmi trovare nel suo letto, mi madre si farebbe strane idee

«Rimani qui, non me ne frega niente, sei venuta per consolarmi e io ti ho chiesto di restare con me per un po'» mi sussurra in un orecchio, poi parlando a voce più alta si rivolge a mia mamma «Apri solo la porta Margaret»

«Damian, io e tuo padre vorremmo parlare con te e Kaylee, puoi venire giù con lei» dice indicandoci

«Mi dispiace, ma io con voi non voglio parlare, lasciatemi in pace»

«Kaylee? Almeno tu tesoro?»

«Mamma, lasciaci in pace, l'avete fatta grossa, è un carico troppo pesante da smaltire in una sera»

«Okay, vi lascio stare allora» dice chiudendo la porta e andandosene

*****

È l'una e io non sono ancora riuscita ad addormentarmi, anche Damian è sveglio, mi sta disegnando dei cerchi sul dorso della mano che ho appoggiato sulla sua pancia

«Cosa facciamo?» mi chiede ad un certo punto

«Che intendi?»

«Nel senso, adesso cosa facciamo, abbiamo scoperto di essere i figli di due agenti speciali, adesso cosa succederà? Dovremo andare in giro con una guardia del corpo? Verremo sorvegliati costantemente?»

«Sono domande alle quali solo loro due possono darci una risposta»

«No!»

«Cosa no?»

«Non andrò a chiederle a loro queste cose, almeno non ora»

«Chi ha detto che devi andare ora? Puoi chiederglielo anche tra una settimana o quando vorrai»

Mi stringe a se e mi bacia la testa

«Scusa se ti sono saltato addosso in quel modo e che, non lo so neanche io di preciso»

«Ti capisco, siamo in due in questa situazione e non piace neanche a me, se potessi tornerei indietro e non farei quella domanda»

«Perché avevi chiesto loro che lavoro fanno?»

«Perché tuo padre è partito subito dicendo che avremmo dovuto girare con dei suoi amici e la cosa mi ha insospettita»

«Ah...sarei dovuto arrivarci da solo»

«Non è così scontato come credi, a volte le persone non fanno particolare attenzione ai particolari»

«Ma...cioè, per colpa di mio padre, mia mamma è morta quel maledetto giorno, io non voglio perdere anche te, non voglio perderti»

«Non mi perderai, te lo prometto. Comunque nemmeno io voglio perderti»

«Kaylee»

«Si?»

«Ti amo» dice per poi abbassare lo sguardo sulle mie labbra e baciarmi

Lui, Il Mio FratellastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora