Capitolo 2

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Non ci posso credere.
È proprio lui? Ma si che è lui.

Come ha fatto a sapere il mio nome, allora mi conosce, sa di me?
Non ci sto capendo niente ma decido di accettare d'altronde questo voglio.
Mi ritrovo subito un suo messaggio in chat.0
- Ciao Viola, sono Ivan, non ci conosciamo di persona ma oggi ci siamo incrociati con lo sguardo, che ne dici di prenderci un caffè stasera? -
non ci posso credere. Non credo ai miei occhi? Un caffè? Stasera? Con me? Non so come comportarmi e molto più grande di me, ho paura di fare qualche figura di merda. Ma gli rispondo e cerco di sembrare molto distaccata, non mi piace accettare subito e poi cosa penserà di me? Mi creo troppi problemi, devo essere più sciolta infondo mi ha chiesto di prendere un caffè insieme. - Ciao Ivan, si ci siamo incrociati prima se non sbaglio purtroppo stasera sono ad una festa al chioschetto in piazza, ma puoi comunque venire l'ingresso è libero. - si dai così va bene almeno in mezzo a tante persone cercherò di mascherare il mio imbarazzo. Risponde subito -  mi piacerebbe molto ma ho poco tempo visto che anche noi stasera apriamo, riesco solo a prendere un caffè magari se ti va in un posto meno affollato così da scambiate due chiacchiere- vuole vedermi per un caffè ha solo poco tempo e ora che faccio, non posso mollare Tara li e vedermi con lui. Decido di lasciargli il mio numero e di rimandare l'appuntamento. Stasera voglio divertirmi con Tara e non mi va di dargli buca. -  Ivan ti lascio il mio numero, non posso disdire l'appuntamento magari la prossima volta potremmo prenderci questo caffè. - risponde - come vuoi- ci resto male, aspettavo quel momento da una vita. Mi dispiace, ma tanto se gli piaccio davvero saprà come contattarmi.
Oh cazzo! Sono le 20:00 mi devo muovere. Mi faccio subito una doccia, mi vesto, mi trucco leggerissima e scendo. Per fortuna mia madre non mi ha fatto la solita ramanzina sul coprifuoco.
Tara è già li che mi aspetta, bellissima e semplice come sempre.
- Hei Viola, sei bellissima, dai andiamo la serata inizia.- mi dice - Ciao, anche tu non sei niente male, andiamo.- dico.

Poche ore dopo, il chiosco è affollatissimo di gente, ragazzi che ballano o che sorseggiano un drink, sono al secondo Martini Dry, non sono abituata a bere infatti mi gira un pò la testa. Tara mi prende per mano e mi conduce tra la folla per ballare. Dopo un po' lascio Tara ballando con un ragazzo molto carino e mi siedo sui divanetti che circondano la folla. Prendo il cellulare per controllare se ci sia qualche chiamata da parte di mia madre ma ancora niente. Ma ce un messaggio di un numero sconosciuto, lo apro. - Hei Viola, sono in giro se ti va, ci vediamo, ho poco tempo come già ti ho accennato.-  è Lui. Vedo che però il messaggio mi è stato inviato un'oretta fa ma decido di rispondere comunque, - Hei, si sono al chiosco dove ci vediamo? - aspetto con ansia una sua risposta ma niente, sembro una scema. Mi squilla il cellulare sarà mia madre, è invece no è lui. - Ciao Ivan, come va?- rispondo.
- Ciao Viola, sono al porto con la macchina, vieni in piazzetta passo a prenderti.- dice subito con aria molto sicura di se. Ha una bellissima voce. Inizio a tremare, forse per l'emozione, d'altronde non sono mai salita in macchina con un ragazzo. Faccio come mi dice visto che la piazzetta non è poi così lontana. Ecco che si ferma una macchina nera Audi A3 davanti a me, si affaccia è mi scruta dalla testa ai piedi. Riesco a leggere un pizzico di eccitazione in lui quando mi vede.
Con voce di chi sa il fatto suo mi dice
- Vuoi restare lì, imbambolata o salire in macchina e scambiate due chiacchiere con me, ho poco tempo.- non ci posso credere che abbia lasciato il lavoro proprio per me, certo si abbiamo poco tempo ma comunque mi sento estasiata. Non rispondo imbarazzata e salgo in macchina. Non riesco a guardarlo è bellissimo. Restiamo in silenzio per qualche minuto, sento i suoi occhi addosso che mi trafissano l'anima, non riesco a girare la testa per guardarlo ma sento un' aria di eccitazione che si sta creando ed è molto strano per me non mi era mai capitato prima. Spezza il silenzio che si è creato tra noi - allora, Viola ti stavi divertendo alla festa?- non riesco a parlare sono troppo emozionata, alla fine dico - si molto, ma come hai saputo il mio nome.- non lo vedo sorpreso dalla mia domanda - abbiamo qualche conoscente in comune - dice, mi sorprende che non ci abbia pensato ma allo stesso tempo sono contenta che abbia chiesto di me in giro.
Si ferma davanti a un bar molto piccolo ma elegante, ci sono pochissime persone, non ci ero mai stata prima non si trova proprio centralissimo nella zona. Scendiamo prendiamo un drink e decidiamo di continuare a chiacchierare in macchina. Sento che sta per succedere qualcosa. Al terzo drink della serata inizip a sudare ma cerco di contenere le mie emozioni. Cerco di smorzare questo silenzio che si è di nuovo creato. - carino questo bar non ci ero mai stata-
- Si ci vengo spesso quando voglio staccare dal caos del porto. Comunque sei bellissima Viola.- inaspettatamente non riesco nemmeno a rispondere che mi sento le sue labbra sulle sulle mie, decido di ricambiare il bacio schiudendo la bocca e far insediare la sua lingua. Le sue labbra sanno di fragola, sono fresche, carnose. Continuiamo a baciarci.
Sento le sue mani che mi accarezzano il braccio, sussulto leggermente, continua a scendere con le mani verso i miei fianchi, fino a toccarmi l'interno coscia. Vorrei fermarlo, ma non ci riesco E più forte di me. Ha delle mani così morbide e il suo tocco mi manda in estasi. Continua a toccarmi la coscia finché sento la sua mano accarezzare la mia intimità. Mi perdo completamente in quei suoi tocchi, il vestito mi arriva sui fianchi, mi faccio coraggio e monto su di lui, inizio a strusciarmi su di lui. Lo sento gemere, i nostri occhi si incontrano e vedo la sua eccitazione. Si abbassa i pantaloni ed entra dentro di me, spingendo prima piano e poi sempre più veloce. Oddio, perdo totalmente il controllo, il mio corpo inizia a vibrare è sento che sto arrivando. Va sempre più veloce finché non arriviamo insieme. Affondo con la testa sul suo collo e sento il suo profumo, lo inalo profondamente.
Mi alzo e mi sistemo il vestito, la stessa cosa fa lui, mi accendo una sigaretta e vedo che anche lui fuma. Non parliamo per qualche minuto, nella macchina ce odore di sesso, decido di spezzare questo silenzio. - non mi è mai capitato farlo al primo incontro - è la verità, non mi pento di averlo fatto ma ho paura che mi giudichi per una facile.
- non ti preoccupare, non penso male di te, ti accompagno-
- va bene- ci rimango molto male, non pensavo mi trattasse così.
Per tutto il tragitto rimaniamo in silenzio finché arriviamo in piazzetta, da lontano vedo Tara che mi aspetta preoccupata.
- Ciao Viola è stato un piacere- lo saluto e scendo. Sono dispiaciuta, mi sento usata, mi ha scopata e mi ha salutata senza nemmeno guardarmi in faccia. Lo odio.
Tara viene verso di me - Viola ma dov'eri, mi hai fatta preoccupare-
- Ero con Ivan-
- Chi è Ivan- mi dice sbalordita, conoscendomi sa come sono fatta, non mi concedo al primo incontro e tanto meno esco con degli sconosciuti prima di conoscerlo meglio.
- Andiamo a casa, ti spiego tutto strada facendo.-
Resta sbalordita dal mio racconto, arriviamo davanti casa mia e mi abbraccia.
- Promettimi che non lo vedrai più, ti ha trattata malissimo senza nemmeno una parola carina, secondo me voleva solo scopare- ci resto malissimo da quella cruda verità ma cosa potevo mai aspettarmi da lui, da uno sconosciuto. La saluto ed entro in casa.

Mi sveglio, cercando di mettere a fuoco ciò che è successo ieri sera. Ho scopato con Ivan e lui mi ha lasciata in piazzetta senza nemmeno guardarmi in faccia. Mi prenderei a schiaffi per quello che ho fatto, ammetto che mi è piaciuto tantissimo non ero mai arrivata al culmine del piacere così. Non importa non lo rivedrò mai più. È stata una scopata niente di più, non si torna indietro.

Passano settimane, non ho mai più avuto sue notizie da quella sera, ho provato a chiamarlo due volte il giorno dopo ma nessu a risposta. Sono una cretina, non riesco a toglierlo dalla mente quel profumo buonissimo. I suoi occhi pieni di eccitazione per me. Sono per strada a fare shopping da sola, finché non passo davanti ad uno studio fotografico. In vetrina ci sono delle foto in esposizione di due sposi. Mi soffermo a guardarle finché non riconosco quel viso, quegli occhi verdi, quel fisico bestiale. Non ci posso credere è proprio lui.
Ora metto a fuoco, non si è fatto più sentire perché si è sposato, aveva poco tempo per vedermi perché aveva una donna che lo aspettava. Che stronzo! Guardo meglio e vedo un bambino al suo fianco sulla foto, se ha anche un figlio sprofondo ancora di più. Scoppio in lacrime correndo verso casa. Mi prometto che da questo giorno mi dimenticherò completamente del suo viso.

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