- Allora, ragazzi stamattina arriverà il signor Petrov, sapete già chi è e cosa viene a fare qui ad Ischia, insieme a lui porterà 20 persone, non meno importanti di lui, a cui dovrete riservare un servizio impeccabile. Siate comunque attenti a non far mancare nulla agli altri ospiti dell'hotel. Oggi tutti a lavoro! è mi raccomando spacchiamo!.- Eleonora finisce il suo discorso in una delle poche riunioni che abbiamo mai fatto.
La vedo avvicinarsi, sono ansiosa si, ma so quanto valgo e farò di tutto in questi tre giorni per accontentarla. - Viola, affido l'hotel nelle tue mani, farai tutta la giornata a lavoro, ovviamente ti pago extra, mi fido di te, non deludermi, ne trarrai beneficio anche tu. Ed ora vai, prepara tutto.-
- Si, Eleonora, sarà fatto tutto al miglior modo. Non ti deluderò.- dico sicura di me stessa.
Mi avvio subito verso la reception ad organizzare il lavoro prima che arrivino i famigerati ospiti. Amo il mio lavoro, mi aiuta a non pensare, soprattutto a lui, a quante chiamate mi ha fatto e come avrei voluto rispondergli, ma non posso. Fa male tutto questo, fa male maledettamente. Supererò anche questa a testa alta.
Immersa nel mio amatissimo lavoro, organizzo le tre giornate ai miei ospiti che stanno per arrivare a momenti.
Come non detto, ecco arrivare un gruppo di russi tutti vestiti nel migliore dei modi ed è ora che inizia il mio vero lavoro. Vai Viola, mi dico, tutto questo ti porterà molto lontano.
○●○
Sono distrutta, sono le dieci di sera e sono ancora qui, stanchissima, vorrei solo andare a casa e mettermi a letto ma c'è Tara che mi aspetta al chioschetto e non posso darle buca e da tanto che non ci vediamo per una delle nostre sere e poi mi farà bene a non pensare a lui. Mi dirigo verso gli spogliatoi, per farmi una doccia rinfrescante e prepararmi. Indosso il mio vestitino striminzito nero e un paio di decoltè col tacco vertiginoso. Il chioschetto si trova a pochi metri dall'hotel e quindi ci arrivo facilmente pregando di non cadere con questi cosi.
Tara è lì che mi aspetta, appena mi vede mi salta addosso in un abbraccio fortissimo.
- Ok Tara, anch'io sono felice di rivederti.-
- Si Viola ma ora mi racconterai tutto, non sto nella pelle, voglio sapere e mi devi delle spiegazioni.- mi dice, so già che non mi lascerebbe tenermi tutto per me, anche perchè abbiamo sempre condiviso tutto.
Le racconto tutto dell'uscita con Ivan, dei nostri litigi, della notte in hotel, del mio addio, delle mie paure, tutto ciò davanti ad un buon drink con una bella musica in sottofondo. La serata ancora deve iniziare ma vedo il posto affollarsi sempre più. Tara resta scioccata, perchè mi conosce, sa che non sono proprio così, ma Ivan mi rende vulnerabile, mi denuda da tutte le mie sicurezze e sembra che quando siamo insieme sono completamente condiscendete a lui e ai suoi gesti. Beh, questa è una delle mie tante paure, quanto sono con lui non riesco ad essere lucida. Sei innamorata, per questo!!! ciò che mi dice la mia coscienza è vero ma non è giusto, non posso far soffrire altre persone, sono troppe le persone a cui ferirei, compresa la mia famiglia.
Per tutta la serata, dopo il mio racconto, ci scateniamo in pista, rimorchiando due ragazzi molto carini a cui non do minimamente attenzione, non ci riesco, mi sento osservata e anche in colpa.
Lui non si sente in colpa quando va a letto con la moglie!!!! Cazzo, coscienza sta zitta.
E' vero!.
Si, è vero, ma non ci riesco, in qualche modo mi sento ancora legata a lui. Ed è in un nano secondo che mi giro per chiamare Tara e intravedo quei diamanti verdi, tra mille persone riconoscerei il suo profumo. Sul suo viso, c'è traccia di una barba appena spuntata, i suoi sono stanchi e arrabbiati, riesco a vedere le sue occhiaie, forse non ha dormito per niente, i sensi di colpa mi dico. Sento l'elettricità che ci lega insinuarsi fra noi, tra decine di persone. Mi libero dalla presa del ragazzo, che cerca disperatamente di ballare con me e di farmi sentire come è eccitato e mi avvicino a lui; "Il mio uomo", se così posso chiamarlo.
Ivan mi guarda attentamente e io riesco a sentire la rabbia che lo sovrasta. Improvvisamente mi afferra il braccio e mi porta fuori dalla folla, trascinandomi in un posto più appartato. Mi dimeno dalla sua stretta, riuscendoci, prendo una sigaretta dalla mia pochette. La accendo e vedo che anche lui fa la stessa cosa.
- Cosa vuoi?- sbotto acida, mi chiedo perchè sono arrabbiata se sono stata io a lasciarlo da solo in una stanza di hotel con un bigliettino.
- Mi chiedi cosa voglio, Viola? Ma sei seria? Ti ricordo che mi hai abbandonato in un hotel con bigliettino d'addio. Mi chiedo perchè?- dice arrabbiato, vedo la sua frustrazione.
- E me lo chiedi anche? E' meglio cosi, Ivan, molto meglio troncare ora che andare avanti e rischiare di farmi male.- dico, come se non me ne avessi già fatto tanto da sola.
- Viola, non è così che si affrontano le cose...- cerca di spiegare ma lo interrompo subito
- E come, Ivan, spiegami, cosa dovrei affrontare esattamente? Te che mi scopi e la sera ritorni nel letto di tua moglie scopandoti anche lei? Sentire le tue mani su di me, sapendo che un attimo prima hanno toccato lei? Guardare quegli occhi che ti ritrovi o quel tuo viso del cazzo sapendo che non mi guarderanno mai come guardi tua moglie? Spiegami perchè se è questo che vuoi darmi, beh io non ci riesco, mi dispiace.- urlo a squarciagola, non pensando che potrebbe sentirmi qualcuno, vedo lo stupore nei suoi occhi ma d'altronde mi stupisco anch'io delle mie parole ma nono tutte verità, che fanno male ma pur sempre verità.
- E' questo ciò che pensi? Se vuoi sapere la verità, non sono andato a letto con mia moglie, lo so che è questo che ti tormenta, no non lo potrei mai fare. E' difficile come cosa, non perchè io sia attratto da lei ma perchè qui ci sei tu! Cazzo!.- mi dice, indicandosi il cuore. Ed improvvisamente in me si riaccende quella luce che solo Ivan sa far splendere.
Ti bastano veramente due paroline per farti imbambolare.
Sta zitta, coscienza, già è tutto troppo difficile ma dov'eri ? non ti ci mettere anche tu. Va via!
Non posso, sono la tua coscienza!
La ignoro.
- Non andartene più così, affrontiamo tutto insieme.- dice ancora.
- Davvero tu non la toccherai neanche con un dito, devi giurarmelo ho bisogno di sapere.- che egoista che sono, dovrei mettermi nei panni di quella donna ma in questo momento, non posso, ho bisogno di certezze e ho bisogno di lui, di Ivan.
- Giuro, te lo prometto piccola.- Piccola? come suona bene detta da lui, odio i nomignoli ma da questa semplice parola detta da lui e tutto ciò che vorrei sentire in eterno.
Ed in questo istante che prende il mio viso, mi bacia con foga, le nostre lingue si intrecciano in un lungo bacio, voglioso, pieno di amore, di desiderio, pieno di noi, perchè è questo che voglio pensare ad un noi.
STAI LEGGENDO
Amami Anche Se Non Puoi
RomanceCosa potrà mai riservare il destino a due persone che non possono avere una relazione date varie circostanze? Due corpi che ci cercano costantemente? Due anime legate? Un amore indissolubile ma che non sempre vince su tutto? Scopriamolo insieme in...