Capitolo 15

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Non ho mai dato per scontato nulla, anzi ho sempre sudato per arrivare a ciò che sono oggi.
Ma per la prima volta sento che qualcosa sta cambiando, sì qualcosa sta cambiando in me, quella voglia di avere sempre di più sta pian piano scomparendo.
Con Ivan mi basta sapere che è al mio fianco, non pretendo che dall'oggi al domani lasci la moglie, non pretendo che venga a vivere qui, come non pretedendo che tutto il suo tempo libero lo dedichi a me.
Capisco che ha delle responsabilità e per il momento mi sta bene. Non voglio di più perché so che molte persone si faranno male, perché non voglio provarci.
Sarò anche ipocrita ma ho paura, ho paura di provare a chiedergli quel di più, ho paura che scappi, ho paura che con i miei comportamenti infantili possa rendersi conto che sono e sarò solo e per sempre la sua amante.

Questi sono i pensieri che offuscano la mia mente di primo mattino, dopo essermi addormentata con la sua voce che proveniva dall'esterno di questa camera da letto, non riesco a non perdonarlo. Beh, sicuramente se ne sarà andato, so che non può passare la notte fuori casa, so che non rischierebbe ancora così per me.
Intanto mi sistemo per una bella corsa mattutina, indosso i leggins e il top, entrambi neri, le mie scarpe da corsa ed esco.
All'improvviso mi ritrovo catapultata a terra, addosso ad una sagoma di cui il suo odore lo riconoscerei tra un infinità di persone.
Eccolo, tutto assonnato che mi guarda sconcertato per lo strano risveglio e forse per la scomodissima notte passata.

- Hei!- dice in tono dolce, mi sto sciogliendo in questo momento.

- Ciao, sei ancora qui.- cioè la prima cosa che mi esce è questa ma ci rendiamo conto? dovrei essere alle stelle per averlo trovato ad aspettarmi. Beh lo sono ma il mio stupore prende il sopravvento.

- Beh Si e non me ne andrò finché non chiariremo. Viola tu devi fidarti di me.-

- Infatti mi fido!- non proprio ma ci sto lavorando, penso.

- Invece credo proprio di no, ieri sei scappata senza farmi spiegare.-

- Certo non avevo voglia di parlare, ma poi di cosa? Sei stato impegnato, io pensavo di poter trascorrere una bella serata con te e invece non Se ne è potuto fare niente!- ecco la rabbia, lei mi sta mangiando, so di essere esagerata ma prima o poi dovrò togliermi parecchi dubbi su questa relazione.

- E questo che pensi vero? Che io metta tutto prima di te giusto? E sai una cosa non è così. Io per stare con te butto tutto nella merda e dico tutto, capisci da sola se vuoi, sai quanto mi è costato restare stanotte qui.-

- Potevi andartene, nessuno te l'ha chiesto.-

- Non essere dura potresti pentirtene!- ed è vero, ma voglio vedere finché sopporta tutto questo. Io so dove posso arrivare, so fin dove posso spingermi perché ormai non ho niente da perdere,  e lui? Fin dove si spingerà pur di far funzionare tutto questo? Non riesco a darmi una spiegazione.

- Non sono dura anzi non dovrei rivolgerti la parola ma sai visto che sono così innamorata di te, la felicità di averti trovato qua stamattina ha avuto la meglio. Ma poi penso e ripenso quante volte succederà ancora? Quante volte mi lascerai da sola per correre alle tue cose? Sai qual'è la cosa che più mi fa rabbia? Che è colpa mia, si, perché io ho investito e creduto così tanto in NOI che mi aspetto sempre altro.- urlo, non capisco perché ogni qual volta che voglio parlare con la calma inizio ad urlare come una squilibrata.

Perché sei pazza!

Oh non iniziare anche tu non è il membro adatto!

- Viola sai qual è il problema? Tu non ti fidi, non ci stai provando nemmeno ed è per questo che succedono queste cose, sicuramente ti faccio sentire delle mancanze ma non puoi dire che non mi importi nulla di te. Fai una cosa per me, ragiona e poi mi verrai a cercare sai come fare!- urla anche lui, ed è così che lo vedo allontanarsi, sbattendo la porta di casa e lasciandomi sola.

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