Capitolo 9

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Nonostante tutta questa situazione, non riesco a staccarmi da Ivan, dalle sue labbra carnose. Sento già quella sensazione di serenità quando le sue mani mi accarezzano la schiena. Lo so, mi rende una persona vulnerabile, volubile e anche fragile ma io non posso non ascoltare ciò che mi dice il mio cuore. Una lotta continua tra la mia mente e il mio cuore, tra ragione e sentimento.
Ivan si stacca dalle mie labbra guardandomi intensamente: - Sei bellissima, ti bacerei sempre.- dice, continuando ad accarezzare la mia schiena. Oh, che sensazione!

Peccato, però, che tra poco finirà tutto e tu sarai solamente la sua amante!!

Cerco di non ascoltare la mia coscienza,  giustamente ha ragione ma non voglio più farmi mille paranoie, vorrei solo vivere questo momento con lui; sono disposta a catturare ogni singolo istante che trascorriamo insieme e inciderlo nella mia mente, ad assorbire tutto ciò che ha da offrirmi perché è questo che fa l'amore ti rende vulnerabile, ti rende a volte anche fragile ed io sono disposta a star male per lui pur di provare quell'apice di felicità che non tutti riescono ad avere. So che tutto finirà ma d'altronde potrò dire che ho provato un amore che ti consuma fino allo stare male, un amore che nonostante tutto solo noi abbiamo provato.

Decido di prendere l'iniziativa, voglio restare con lui tutta la notte.
- Che ne dici di andare in hotel?- dico coraggiosa, ma lo vedo incupirsi subito.
- Viola, l'altra notte ho rischiato troppo a restare fuori casa e non voglio che lei si faccia dubbi su di me, voglio fare le cose con calma e farle bene...- dice.
Mi limito ad annuire, sapendo già che un altra notte come quella non mi capiterà più e dovrò accontentarmi di poche ore.

Ivan vede subito il mio sguardo triste e mi prende il volto tra le mani: - Senti, avrei voluto farti una sorpresa uno di questi giorni ma non ce la faccio a vederti così, vieni sali in macchina ho una cosa per te.-
Non capisco che genere di sorpresa abbia in mente, non lo so ma devo avvisare Tara che sono con lui. Le mando un sms veloce dicendole che sono con Ivan e che le spiegherò tutto dopo.
In macchina silenzio tombale, potrei fargli qualche domanda ma decido di stare zitta e di non rovinarmi il momento. Leggo la tensione che ha sul viso. Poche volte l'ho visto così, solitamente è molto sicuro di se. Boh, sarà tutto frutto della mia immaginazione.
Ivan accosta davanti ad una villetta e visto che ero immersa nei miei pensieri non so specificamente dove si trova.
Ferma l'auto davanti ad un cancello bianco, scendiamo ed estrae le chiavi dal suo pantalone. Il giardino che precede la casa è qualcosa di spettacolare, curato nei minimi dettagli. Fiori di ogni genere fanno strada verso la porta della casa celeste che ho difronte. Entriamo e resto folgorata dalla bellezza dell'arredamento. Non sono mai stata un amante del design d'interni ma se dovessi scegliere l'arredamento della mia casa questo che vedo sarebbe quello perfetto. Tutto stile classico, con un tocco di modernità qua e là che non guasta mai. La cucina/salone è di legno bianco, due bagni stupendi uno con cambina doccia, l'altro con vasca idro, e poi un paio di camere per gli ospiti ed infine la camera da letto con un letto King sice a baldacchino sempre con lo stesso stile classico che amo tanto.
- Oddio, Ivan è stupenda, ma di chi è? - chiedo curiosa.
- Questa è una villetta che appartiene alla mia famiglia, era destinata a mio fratello che purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa...- i suoi occhi si incupiscono, vorrei chiedergli come, ma lascio che sia lui a dirmelo quando ne sarà pronto. Sospira - Ora è mia ed io voglio che sia nostra.-
Non ci posso credere, sono senza parole  sia per la bellissima sorpresa che mi ha fatto e sia perché d'ora in avanti avremo un rifugio tutto nostro. Sono contenta che abbia pensato di condividerla con me è soprattutto di condividere una cosa che, secondo me per lui è un ricordo. Gli salto addosso per la felicità. Sapendo che se anche tutto questo è assolutamente sbagliato non cambierei una virgola.
- Oh, Ivan, grazie!- riesco a dire solo questo, sono veramente alle stelle.
Sento subito le sue mani sui miei fianchi e la sua bocca sulla mia. Iniziamo a baciarmi con foga, desiderosi l'uno dell'altra. Cazzo, quanto mi è mancato questo profumo, toccarlo, baciarlo sentirlo mio. Anche per poco. Facciamo l'amore guardandoci negli occhi senza mai staccarli finché non ci perdiamo l'uno con l'altra nel desiderio più profondo.

○●○

Sono qui, in questa camera stupenda, tra le braccia dell'uomo che amo. Si, perché io Ivan lo amo, lo amo così tanto che sono disposta accettare questa assurda situazione, sono disposta a farmi male.
Sento il suo respiro nell'incavo del mio collo.
Vorrei chiedergli qualcosa e quindi prendo coraggio.
- Come? - e tutto ciò che riesco a dire ma so che lui già ha a capito a ciò che mi riferisco. Spero non rifiuti di parlarmene.
- Due anni fa, mio fratello si è sposato con la donna che ora è la madre di una splendida bambina, erano pronti, dovevano prendere l'aereo del loro viaggio di nozze. Paolo, è così che si chiamava, era in macchina con la moglie verso l'aeroporto di Napoli, all'improvviso un pullman di turisti vuoto gli viene addosso schiacciarndoli. Valentina, incinta, si è riuscita a salvare ma mio fratello è morto sul colpo.- sento il dolore nella sua voce, e un senso di liberazione. Mi limito a dire un semplice mi dispiace ed ad accarezzargli la guancia e a baciarlo la punto del naso.
- Non sono riuscito a dirgli addio, era un uomo perfetto, conduceva lui i nostri chioschi qui ad Ischia, io non lavoravo mai pensavo solo alle cose materiali. Dopo la sua morte, ho dovuto assumere io le redini in mano, gestendo i miei chioschi qui è anche quelli aperti in un secondo momento all'estero, siamo una famiglia conosciuta ed è per questo che molti ci temono qui ad Ischia. Nessuno è riuscito a crearsi con un semplice chioschetto aperto da mio padre anni fa una catena ed è grazie a Paolo che oggi siamo così conosciuti. Devo tutto a lui. E tutto quello che faccio,o faccio oer la mia famiglia- dice.
- E a te? A te chi ci pensa, Ivan? Sei felice ?- dico, vedo che non mi risponde, so già qual è la risposta.
- Ci sarò io per te, sarò io la tua ancora. Sarò io la tua spalla su cui piangere è sarò sempre io ad accoglienti a braccia aperte per darti conforto nei momenti bui.- oh cazzo, ma come sono diventata smielata. Ma è vero voglio essere il suo porto sicuro. Anche se dovrò rompermi io.
- Viola, sei una donna magnifica, riesci a rendere bella anche una conversazione così spiacevole. Grazie. E grazie per avermi dato una chance.- mi abbraccia da dietro, dandomi dei baci sul collo fin giù la schiena. E mi perdo per l'ennesima volta in lui desiderosa che questo momento non finisse mai.

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