Capitolo 9

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Dopo un lungo e faticoso slalom in mezzo ai pini, June e io ci ritrovammo al centro di una zona erbosa, dove erano radunate un gruppo numeroso di persone incappucciate. La vista di quei mantelli in seta verde scuro mi fece viaggiare a ritroso a quella notte buia in cui scoprii che i licantropi non erano solo leggende. Quel ricordo mi fece girare la testa e mi dovetti sostenere a un albero o, altrimenti, sarei potuta cadere.
June mi guardò cercando di capire se stessi bene; io le feci segno con la mano che era tutto a posto. Era difficile pensare al passato e alla scelta che avevo intrapreso.

Le persone incappucciate erano divise in tre cerchi distinti: uno grande che avvolgeva tutti e due più piccoli nei cui centri vi era rispettivamente a sinistra una donna con il mantello bianco e a destra un uomo dal mantello nero.
Una figura si accorse di noi e ci intimò di unirci a loro. Ci diedero due mantelli verdi e ci assegnarono i posti: June finí nel cerchio più grande, mentre io venni spintonata nel cerchio al cui centro c'era la madre di Derek sotto una sorta di trance. Mi guardai attorno incuriosita e solo in quel momento mi resi conto che eravamo tutte donne, al contrario dell'altro gruppo che era formato da soli uomini, mentre quello più grande era misto.
L'anziana madre comparve dal nulla e iniziò ad intonare un canto atipico; pareva che cantasse e ululasse all'unisono. I capelli argentei e gli occhi lattiginosi risaltavano sotto la tenue luce della luna.
Ci prendemmo tutti per mano e iniziammo a girare e a cantare ululando e stringendo il cerchio verso la sposa, per poi ritornare indietro con le braccia alzate e così via, finché l'anziana rallentò e il canto divenne un mormorio quasi impercettibile. Ci inginocchiammo tutti per terra e ondeggiammo tenendoci sempre per mano. La donna, che aveva dato la sua vista a Luna in cambio di poteri mistici, si avvicinò allo sposo con andatura sicura, nonostante il bastone in legno grezzo che la sorreggeva. L'anziana madre sciolse l'asola del mantello e questo cadde a terra, mostrando il corpo quasi totalmente nudo, se non per un panno nero che copriva le parti intime di Gabriel Oldwood, rivelando un corpo statuario nonostante l'età. Anche lui sembrava sotto una specie di incantesimo.
Due individui apparvero dall'oscurità degli alberi e portavano con sé delle grosse ciotole in bambù. Si avvicinarono attraversando il primo cerchio per poi posizionarsi uno vicino a quello più piccolo delle donne e uno a quello degli uomini. Con la coda dell'occhio vidi la sciamana porre le sue vecchie mani nodose sul capo del padre di Alec e recitò delle parole in una lingua ignota e come per magia gli occhi di Oldwood divennero neri come le tenebre. Poi la donna intinse le dita dentro la ciotola che conteneva del liquido nero e iniziò a disegnare sul corpo e sul viso del sindaco strane forme che dovevano fare parte di quel singolare rito tribale. Infine cercò la mano destra di Gabriel e la intinse in quel liquido nero. La mano ricadde molle sul suo fianco nudo e alcune gocce caddero ai suoi piedi.
Un uomo le porse un panno in lino per potersi togliere la tinta dalle dita. Ora era il turno di Aurora. L'anziana slacciò il mantello bianco che scivolò sul corpo magro e spigoloso di Aurora come fosse liquido. Anche lei indossava un panno bianco che copriva la parte inferiore del suo corpo, ma lasciava scoperto il seno. La stregona ripeté il rito delle mani sul capo che fece trasmutare istantaneamente gli occhi della madre di Derek, diventando opalescenti. L'individuo incappucciato porse la ciotola alla sciamana che immerse le dita, ma questa volta il liquido era bianco. Disegnò segni tribali anche sul suo corpo e sul suo viso, poi prese la sua mano sinistra e la ricoprì abbondantemente di quella sostanza bianca. I due sposi, sempre sotto una sorta di ipnosi, si posizionarono l'una davanti all'altro cosicché i due cerchi più piccoli si inglobarono creando un cerchio unico, al cui centro c'erano gli sposi. L'anziana madre entrò nel cerchio e alzò le mani al cielo.
-Questa notte, grazie all'unione di questi due amanti, Luna e il lupo cosmico sono entrati nei loro corpi e dopo tanto tempo potranno toccarsi di nuovo.
-Luna, colei che ci mostra il cammino anche nelle notti più buie, vuoi tu benedire questa coppia con la tua benevolenza e la serenità di un domani migliore?-, domandò a gran voce. Luna nel corpo di Aurora sorrise dolcemente e assentì.
-Lupo cosmico, colui che porta la notte e dona riposo alle nostre menti, vuoi tu benedire questi tuoi due figli regalando loro la pace nelle notti più oscure?-, chiese la sciamana.
Il lupo cosmico approvò silenzioso.
-E ora toccatevi-, disse con voce grave.
Luna guardò tristemente nella mia direzione per un istante, poi toccò con la mano tinta di bianco il petto del suo amato proprio dove si trovava il cuore e al contempo il lupo cosmico toccò lei. Lasciandosi rispettivamente le impronte sui loro cuori.
L'aria si caricò di energia e mistero; una luce intensa e un'oscurità terrificante si sprigionarono dai loro corpi e si creò un turbinio attorno a loro. Poi tutto si affievolì. Erano scomparsi, lasciando il posto ai due innamorati.
Luna aveva guardato proprio me?
- E ora, potete baciarvi-, disse con gioia la vecchia donna.
I due si baciarono intensamente sotto lo scrosciare di ululati e applausi dei presenti.
Tutti cominciarono a togliersi i mantelli e non potei non notare che erano tutti in intimo. Io e June, seppur distanti, ci guardammo perplesse e alquanto imbarazzate. Iniziarono a spogliarsi e a trasformarsi in licantropi, continuando i loro ululati di gioia. Io corsi verso June cercando di evitare di guardare. Le guance e le orecchie mi divennero calde e rosse per l'imbarazzo e dovetti a forza trattenere una risata nervosa.
-Eccola qui, l'ibrida, la grande arma dei cacciatori, con la ridarella per qualche nudo integrale-, disse Victoria completamente disinibita davanti a me. Davanti al suo corpo perfetto e statuario non potei che sentirmi a disagio col mio.
Ci superò ancheggiando e in un attimo si trasformò in un leggiadro lupo bianco se non per la punta della coda e delle orecchie che sembravano tinte di nero, poi corse via con il resto del branco.

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