SETTIMO CAPITOLO

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Con un gesto veloce mi aiutò a salire sulle sue spalle, neanche fossi una scimmia, poi iniziò a correre ad una velocità impercettibile all'occhio umano e nonostante avessi gli occhi chiusi capii la strada che stava percorrendo era quella di casa mia. Decisi di perdermi in quell'attimo, concentrandomi sul fruscio degli alberi e del vento che scompigliava e accarezzava i miei capelli, una sensazione inspiegabile, divina..
Una volta arrivati mi aiutò a scendere, davanti a noi una lunga distesa di alberi, secolari sempre verdi, a me molto familiari. Il vento soffiava abbastanza forte da muovere gli alberi da destra a sinistra quasi in modo sincronizzato, facendo così cadere le ultime foglie ormai ingiallite, ricoprendo così l'intero viale, in silenzio e mano nella mano iniziammo a percorrerlo. Non so se fosse solo una sensazione o ansia, ma quel viale sembrava non finire mai, con alberi e panchine arrugginite, in fondo ad esso una fontana molto grande e mal ridotta ma attirò comunque la mia l'attenzione, posta alla fine di quel viale, ricoperta da piccoli mosaici ormai sbiaditi e corrosi dalla pioggia e dal vento, in silenzio continuammo a camminare, quando di fronte a noi una piccola casetta rovinata dal tempo ma apparentemente accogliente, aveva le facciate sbiadite, il colore sembrava crema credo non era facile definirlo, le imposte color ciliegio ed il tetto tutto rosso dal quale usciva una lunga canna fumaria, sorrisi senza volerlo l'idea che ci fosse un camino mi allettava parecchio.
Fermi a guardare immobili, aspettavo che dicesse o facesse qualcosa..
"Alex va tutto bene? vuoi andare via?" "No! è meglio entrare"
"Entrare? Da dove dal CAMINO? "
Sorrise e sferrò un calcio alla porta spalancandola
"Bravo bella mossa"
Entrati dentro restai affascinata, nonostante fosse malandata e puzzasse di chiuso era davvero un incanto:
Un unico ambiente separato da due gradini che dividevano il salottino dalla cucina, dove vi era un enorme tappeto, un divano immenso e la tv, poco più in la il caminetto, subito immaginai le nostre serate, distesi sul divano davanti alla tv con il fuoco acceso e bastò solo quel pensiero per farmi arrossire.
La cucina in muratura con gli sportelli color ciliegio, piccola e accogliente, tutto era perfetto anche troppo, ritornata alla realtà
"Cosa ne pensi?"
"A dire il vero? a nulla sono solo molto confuso, credo che tutto ciò non mi appartenga"
"Sbagli a dire questo, ti appartiene tutto, loro ti hanno messo al mondo in questa casa, come puoi pensare che non ti appartenga?"
Pensieroso ed evidentemente confuso, ma rimanere li con le mani in mano non aveva alcun senso, bisognava capire, i miei occhi si spostarono su una piccola scala a chiocciola che portava al piano superiore
" Ti porto io su?"
"Sei davvero divertente sai?"
"Grazie! Mi preoccupo, a volte sei un po' distratta"
"Sei stato abbastanza chiaro"
"Non essere permalosa!"
Arrivati in cima alle scale davanti a noi un lungo corridoio divideva le stanze. Un corridoio con tre porte
una di fronte a noi e le altre due hai lati, aspettavo che facesse qualcosa, ma nulla, così fui io a prendere l'iniziativa
"Che ne dici di aprirne una,non sei curioso? "
"No, semmai indifferente "
Mi resi conto della situazione, ed iniziai, una delle prime fu quella di fronte a noi, era il bagno fatto di piccole mattonelle con i colori del cielo, un enorme doccia e un enorme specchio pieno di luci nonostante fosse logorato dal tempo era incantevole
"E' piccolo ma è perfetto"
Sorrise malizioso
"Perche quel sorriso?"
"Sicuro di volerlo sapere?"
Ci pensai un attimo e capii subito a cosa si riferisse
"Ok, ok, e tutto chiaro"
Con fare dubbioso uscii da li corsi ad  aprì l'altra porta, rimanendo immobile a fissare l'interno, incredulo a ciò che vi era all'interno, lo raggiunsi e mi resi conto del perche della sua reazione.
La stanza puzzava di chiuso, le pareti rovinate avevano un azzurro ingiallito dal tempo, un armadio tarlato e poi la cosa che colpì credo entrambi erano le due culle ormai anchesse rovinate
"Alex due culle? pensi quello che penso io?"
Era una domanda stupida ma fu la prima cosa che mi venne in mente, nei suoi occhi c'era così tanta tristezza,
"I miei dubbi stanno diventando ogni giorno certezze"
L'ultima stanza era un sogno, letto a baldacchino con le tende trasparenti ai lati e un piumone ormai vecchio e sporco ma voluminoso, il letto era ricoperto da enormi cuscini, dietro di noi un enorme armadio a specchio, per un attimo la mente iniziò vagare, io e lui sul quel letto, arrossii per l'ennesima volta, cercai di tornare in me ma ormai le mie guance avevano preso fuoco provai a mostrare indifferenza ma era tutto inutile mi fissava e sorrideva con fare malizioso "Smettila non guardarmi così!"
"Adoro guardare le tue guance arrossire"
"Non posso dire lo stesso, detesto questo lato di me"
Tornati giù il suo umore era letteralmente cambiato
"Non ti piace? "
"Non è importante l'estetica, c'è qualcosa di strano, qualcosa non va, o come una strana sensazione "
"Cosa?"
"Non so, devo capire, ma rimanere qui non mi alletta, ma rimangono sempre i miei genitori e poi un posto vale l'altro"
Per quanta indifferenza mostrasse, sapevo che stava soffrendo, non voleva farmi pesare questa situazione, non avevo idea di come poter essere d'aiuto, al momento stare accanto lui era l'unica cosa che potevo fare.
"Che ne dici di iniziare a sistemare?" l'unica cosa che mi venne in mente anche se poco importante
"Spetta a me, poi sono più veloce di te ci starò un attimo, controlla la cucina cosi poi potremo riempire tutti gli sportelli con qualunque cosa vorrai"
"Grazie per ricordarmi quanto io sia normale, vado di là è meglio!"
Iniziai con l'aprire le varie dispense, non potevo credere ai miei occhi, aprivo e chiudevo ogni singolo sportello e cassetto, ero stupita e stranita allo stesso tempo
"Che succede? Hai una faccia?"
"Guarda tu stesso!"
Osservava come me stupito, perplesso e pensieroso quanto me, ma non disse altro, tornò di la e continuò ciò che aveva iniziato, non volevo assillarlo con domande così provai a sdrammatizzare
"Ehi mi sa che il vampiro che e in te sia un po' arrugginito!"
"E' probabile!"
in un attimo sistemò e pulì tutto era impossibile anche solo guardarlo
"Pensi ancora che sia arrugginito?" Guardavo senza dire una parola, tutto era in ordine e perfetto
"Volevo solo stare al tuo passo!"
"Grazie sei davvero gentile a puntualizzare ogni volta il mio essere così..! normale.."
Gli voltai le spalle fingendomi offesa e lui come era previsto si avvicinò appoggiando la testa sulla mia spalla
"Sei così bella quando ti arrabbi, splendi!"
Poi lo sguardo si posò su un post it
"Alex, guarda! "
"Siamo venuti a conoscenza del vostro amore spero che possiate essere felici " Non sapevo cosa pensare, chi aveva potuto avere un idea simile o fare uno scherzo del genere?
"Alex cosa significa?"
"Non ne ho idea, qui puzza tutto, sembra tutto così.."
"Sono stufa, non fai che dire mezze parole, non mi sta bene io voglio sapere cosa pensi, qual è il tuo stato d'animo, penso sia meglio che vada è meglio che tu rimanga solo"
Stavo per uscire quando un frastuono, mi bloccò li sulla porta, lentamente mi voltai per cercare di capire da dove provenisse, dannato lui, con un pugno aveva rotto a metà un piccolo tavolo di legno, aveva gli occhi rossi dalla rabbia e iniziò ad urlare
"Cosa vuoi sapere? non so nemmeno io cosa pensare e tutto strano lo capisci? se fossero stati loro a lasciare quel messaggio sarebbe davvero squallido dal momento che non li ho mai conosciuti, quindi il loro gesto sarebbe davvero insensato, io credo che qualcuno sta giocando con la mia, anzi le nostre vite."
"Pensi che dietro a tutto ci sia lo zampino di Demian?"
"Tutto è possibile, nulla e come sembra, che senso avrebbe farsi vivi adesso solo perché sono venuti a conoscenza della nostra relazione, come facevano ad avere la certezza che io avrei scelto questo posto, anche se fosse sarebbe comunque stato un gesto squallido rimediare alla loro assenza riempiendo casa, lo capisci che è impossibile?"
Prese in mano il messaggio e lo strappò in mille pezzi.
"Anche a me sembra tutto insensato, ma penso che parlarne sia meglio che tenersi tutto, sono qui devi fidarti di me, dannazione io ci sono perché non lo capisci?"
Per un istante i nostri occhi si incontrarono, bruciavano entrambi di rabbia, poi mi tirò a se e mi baciò, un bacio appassionato e travolgente, la mia bocca era sulla sua e non riuscivo a staccarmi sembrava che fossi posseduta, mi cinse i fianchi ed io gli saltai addosso senza pensare, in quel momento solo noi due, eravamo presi l'uno dall'altro, l'amore che provavamo prese il sopravento, ci ritrovammo avvinghiati sul divano, le sue labbra sulle mie labbra ,sul mio collo e all'improvviso decise di fermarsi! il suo viso nascosto nel mio collo fra i miei capelli, non parlava aveva il fiato corto e affannato.
Io continuavo a chiedermi perché si fosse fermato, un altro dei miei difetti oltre ad arrossire era che scaricavo la tensione con il pianto, infatti in un attimo gli occhi si riempirono di lacrime, dovevo farmene una ragione ero stata rifiutata, provai a riprendere fiato e come ad un uragano
"Perché mi fai questo? sai come mi sento? No non te lo immagini
neanche "
"Ti sbagli, posso immaginare come tu possa sentirti ,ma è giusto così. "
"Certo è giusto così, ma per chi? per te come sempre sei tu a decidere per entrambi"
"Sei tu che non ti rendi conto, ho paura, paura di non riuscire a controllare tale passione e forza insieme potrei farti del male lo capisci? e non me lo perdonerei.."
"Ti fai mille problemi, freni, certo io sono normale, non oso immaginare quante c'è ne sono state prima di me e con tutte ti sarai posto mille problemi? certo che no, erano tutti angeli come te.. "
"Tu non sai quello che dici, non ho mai amato nessuno come amo te! "
"Questo è quello che dici tu e speri che io me la beva"
"Certo, e vero sono stato amato quello si, ma sono stato sempre solitario e troppo impegnato a scoprire di più sulla mia vita."
Provò a baciarmi ma fu inutile,
"Ti dirò, hai ragione sai credo che essere gelosa del passato sia inutile, ognuno di noi ne ha uno no"
A quella frase i suoi occhi cambiarono intensità,prima dolci e subito dopo sembrava quasi che prendessero fuoco
"Al solo pensiero di te insieme ad un altro mi sembra d'impazzire, pensare che qualcun altro ti abbia toccata e baciata, non voglio nemmeno immaginarlo potrei.."
"Potresti cosa? Ma dai.."
"Hai paura di me?"
"No, l'unica mia paura è perderti, non riesco neanche a immaginare la mia vita senza di te."
Nessuno dei due disse altro poi quasi in modo meccanico uscimmo fuori.
Il viale dinanzi a noi, l'aria pizzicava un po',tra un albero e l'altro, le panchine arrugginite, ancora non avevo smaltito la rabbia dovevo allontanarmi da lui, iniziai a correre per scaricare tutta la tensione, ma davanti alla fontana mi fermai, nonostante avesse i segni del tempo, era molto bella, all'interno due statue anch'esse corrose dal tempo ma avevano il potere di trasmettere qualcosa di magico e magnetico.. cercai lui e lo trovai li dove lo avevo lasciato mi guardava pensava che scappassi da lui
"Allora mi raggiungi o no?"
In un attimo fu al mio fianco
"Alex, questo alto e possente con le ali è un angelo e questa donna?"
"Credo siano i miei genitori, non ho la certezza, ma non credo neanche di sbagliarmi!"
Il mio sguardo si posò su una piccola incisione
"Guarda due iniziali? K.C lo guardai interrogativa"
"Kora, Cam."
Avrei voluto dire e chiedere una marea di cose, la mia curiosità era troppa ma riuscii a contenerla.
Per allentare un po' la tensione iniziai a schizzarlo, avevo avuto un ottima idea perché quel momento di gioco riuscii a distaccarci dalla realtà anche se dopo qualche minuto eravamo completamente bagnati fradici ma felici. Bagnata com'ero iniziai a sentire freddo a causa del venticello ma non ebbi nemmeno il tempo di dire nulla che già mi aveva portata dentro al calduccio.
"Vai a fare una doccia o ti ammalerai, io asciugo i vestiti."
Sorrisi era sempre così premuroso e attento con me, senza esitare salii su, mi infilai sotto il getto dell'acqua calda della doccia.
L'acqua scorreva su di me ed io li ferma immobile assorta nei pensieri, come lui, anche io avevo una strana sensazione come un sesto senso che continuava a dirmi che qualcosa non andasse ma cosa? Avevo il cervello in crisi.. dopo un lasso di tempo abbastanza lungo decisi di uscire da lì mi avvolsi in una tovaglia enorme e soffice, raccolsi i capelli e uscendo me lo trovai di fronte
"Ma sei pazzo? che fai qui? mi hai fatto prendere un colpo"
dissi con la mano ancora sul cuore "Vorrei fare una doccia anch'io posso? Pensavo che fossi scappata dalla finestra,  non ti sei resa conto del tempo che hai passato li dentro" effettivamente un po' di tempo era passato, ma mi ero come assentata, poi...
"Dico ma se non fossi uscita, saresti entrato?"
"Certo"
Dato l'imbarazzo senza aggiungere altro uscii dal bagno e le nostre spalle si sfiorarono, un brivido come una scarica di corrente mi invase, continuai a camminare senza voltarmi anche se avrei tanto voluto sapere se aveva sentito quello che avevo sentito io.
Una volta in camera chiusi la porta alle mie spalle.
Guardavo fuori dalla finestra, un fulmine sembrò squarciare in due il cielo, il vento inginocchiava gli alberi al suo cospetto per poi rimetterli a suo posto, un tuono a completare il tutto riuscì ad allontanarmi dalla finestra. Mi guardavo intorno, la stanza era un incanto, Il letto era come quelli che si vedevano nei film, non potevo restare a guardare e come facevo da bambina prima mi guardai intorno e dopo una piccola rincorsa mi tuffai su di esso, era morbido e accogliente, fissai il soffitto incredula a quale trasformazione stesse subendo la mia vita, poi il rumore dei suoi passi arrivare, i miei occhi si incastrarono ai suoi , appoggiato allo stipite della porta con uno dei suoi sorrisi maliziosi, era uno spettacolo da togliere il fiato come sempre, il suo petto nudo, i suoi cappelli ancora bagnati che appoggiavano sulle spalle, rimasta a fissarlo come ad una scema per qualche secondo
"Angel, non voglio che tu vada via ,fuori diluvia e saperti sola in quella grande casa non mi va, rimani qui con me!"
Me lo aveva chiesto davvero, ero felice e allo stesso tempo imbarazzata
"Si rimango volentieri, devi solo prestarmi qualcosa di tuo per la
notte " sorrise
"Guarda dentro quell'armadio qualcosa troverai adatta a te"
E senza aggiungere altro mi lasciò sola a rovistare li dentro, di quella stanza, trovai un camicia da notte di seta nera, meravigliosa, avevo quasi paura a sgualcirla indossandola, nonostante fosse splendida non faceva parte di me, dal momento che ero sola in camera la indossai e rimasi a guardare la mia immagine riflessa allo specchio, non rispecchiava molto il mio modo di essere ma tutto sommato non mi stava male mah.. Rovistai ancora un po' ma nulla poi decisi di indossare una delle sue maglie che ricoprivano i miei fianchi e le mie natiche, così si che mi sentivo a mio agio adesso il problema era il suo ritorno perché non vedevo l'ora di vedere la sua faccia.
Chissà magari ne sarebbe rimasto deluso, magari sperava di trovare me in tenuta sexi, ma io ero quella ne più ne meno, fingere ciò che non ero, non faceva per me ,non appena i suoi occhi si posarono su di me iniziarono a brillare di una luce particolare, rimasto immobile per qualche secondo mi guardava come se volesse divorarmi, ardeva di passione..
"Sei bellissima!"
Scoppiai a ridere come ad una matta poi
"Non credi di esagerare, hai visto cosa indosso?" Sorrise
"Si, con indosso la mia maglia sei dannatamente sexi "
Con fare calmo e deciso si avvicinava a me, una volta raggiunta si distese al mio fianco, ed io senza rendermene conto cullata dalle sue braccia e dal suo meraviglioso profumo mi addormentai.. Non so per quante ore avessi dormito ma al mio risveglio i suoi occhi erano su di me, seduto su una sedia a dondolo mi fissava, cercai di distendere le ossa del mio corpo un po' doloranti, strofinai gli occhi e rivolgendomi a lui
"Alex vieni qui, non ti mangio mica!"
Non ebbi il tempo di finire la frase che mi raggiunse, il cuore iniziò a battere all'impazzata e una altra scarica non so se chiamarla scossa di agitazione o adrenalina, invase ogni singola parte del mio corpo.
Avevo bisogno di sentirlo, di avere un contatto per capire, di sicuro la distanza tra di noi non mi aiutava
"Alex, c'è sempre troppa distanza tra di noi, ti prego ho bisogno di te di sentirti vicino,ho bisogno di un contatto fisico! "
Mi resi conto solo dopo averlo detto che avevo forse esagerato ma ormai era tardi, lui non esitò un attimo iniziò a togliersi i vestiti di dosso rimanendo solo con l'intimo, deglutii a fatica, poi con tocco fermo e deciso mi tirò a se stringendomi forte, il mio corpo attaccato al suo, quel profumo riusciva a confondere ogni parte sana del mio cervello, avrei voluto che quell'attimo non finisse mai
"Grazie gli sussurrai, non riesco a trovare parole per esprimerti ciò che provo, anche dirti ti amo sarebbe poco al confronto"
"Amore mio, ringrazio te per avere scelto me e hai ragione non esistono parole per spiegare ciò che sentiamo l'uno per l'altra"
"Che succede?"
"Nulla e che avrai avuto mille ragazze e non oso pensare alla loro perfezione, del resto voi angeli siete tutti così perfetti, non capisco cosa tu ci possa trovare in me? "
Scoppiò a ridere
"Ti faccio ridere! ne sono contenta" "Angel, Angel io non ho avuto nessuna ragazza, ne abbiamo già parlato"
"Sei stato vago al dire il vero"
"Ti ho detto che in passato una persona mi ha amato, ma non ho mai detto di aver ricambiato, Angi possiamo non parlarne"
"Scusami non volevo aprire cicatrici ormai chiuse "
"Stai blaterando"
E con le sue solite movenze mi tirò a se e mi baciò, un bacio travolgente, passionale, dolce e poi dalle labbra scese fino al collo e giù sulla spalla, poi si fermò con il fiato rotto e il cuore che batteva così forte che riuscivo a sentirlo, mi fissò per qualche secondo come solo lui sapeva fare
"Non posso! e non significa che non voglio, non posso e diverso perche la mia voglia non potrei nemmeno quantificarla credimi, io.. non posso ancora dire altro"
Una lacrima scese giù ma non volevo la sua compassione quindi gli voltai le spalle e provai a dormire e a non pensare. Le prime luci del giorno mi svegliarono, aprii gli occhi e lui non era al mio fianco, ancora mezza addormentata scesi giù "
"Alex ,Alex!"
"Sono qui!"
"E' meglio sbrigarsi o faremo tardi!"
Oggi non potremo andare a scuola, tutto chiuso, scuole ,negozi , l'alluvione ha provocato molti danni
Mi avvicinai anche io alla finestra e mi resi conto della gravità della situazione, il forte temporale aveva provocato non pochi danni, ma non prestai molta attenzione ad esso perché ero ancora arrabbiata, in totale silenzio decisi che era meglio tornare su
"Vado a fare una doccia"
dissi senza neanche guardarlo
"Aspetta sei ancora arrabbiata? non serve e lo sai"
" No, sto bene,vado su"
L' attimo dopo ero già sotto la doccia quanti pensieri, continuava a dire quanto mi desiderasse e poi e le sue decisioni erano altre, continuavo a chiedermi il perché.
Uscita dalla doccia come mio solito con la testa fra le nuvole caddi a terra perdendo completamente i sensi.

SPAZIO RISERVATO:

NE SUCCEDERANNO DELLE BELLE, SCOPERTE, LITIGI.

ANGEL VERRA' A CONOSCENZA DI COSE MOLTO Più GRANDI DI LEI

RAGAZZI SONO CURIOSA DI SAPERE IL VOSTRO PENSIERO

The dark side of an angel (IN REVISIONE) SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora