DECIMO CAPITOLO

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Le prime luci del giorno facevano capolino dalla mia finestra ecco l'inizio di un nuovo giorno, un giorno diverso o ero semplicemente io ad esserlo... Mi alzai con la consapevolezza che sarebbe stato un giorno difficile ma dovevo rimboccarmi le maniche e imbattermi in esso, mentire non era mai stato il mio forte, ma dovevo impegnarmi al massimo per rendere tutto quanto più credibile possibile. Mi sentivo più forte o forse lo ero sempre stata, determinata come non mai, guardavo tutto sotto una luce diversa. Uscita dal letto decisi di curare tutto nei minimi dettagli, ispezionai con attenzione l'armadio e trovai i miei leggins che indossai con sopra una maxi maglia bianca che copriva solo il sedere e i fianchi, sistemai i capelli ravvivandoli per poi lasciarli naturali, davanti allo specchio truccai il viso e mi accorsi che i miei occhi brillavano della loro stessa luce, una cosa che non avevo mai attenzionato, truccai gli occhi mettendo in risalto il colore con una matita dello stesso colore verde, allungai le ciglia e scesi giù.
" Dimmi cosa ne pensi?"
Sembrava che non mi avesse mai vista, era letteralmente affascinata
"Sei meravigliosa!"
"Sarò in grado di fingere?"
"Si hai la determinazione di tuo padre e il fascino e la sensualità di tua madre, adesso vai."
Durante il tragitto l'arrivo di un sms
" buongiorno amore.."
Sorrisi, e immaginai la sua espressione nel vedermi conciata cosi, fremevo di già. Arrivata al cancello entrai decisa, percossi il cortile velocemente senza alzare gli occhi da terra, molti di quegli occhi erano puntati su di me, a colpirlo il  mio cambiamento improvviso, in totale imbarazzo continuai a camminare, provando a rimanere il più possibile indifferente.
"Kate eccomi!"
"Puntuale? non posso credere ai miei occhi cosa hai fatto sei uno schianto!" "Sta zitta!.. piuttosto dimmi che si fa?"
" Non mi sono interessata più di tanto, facciamo un giro'"
"Perfetto"
Le loro voci attirarono la mia attenzione che avrei voluto ignorare e proseguire, ma non potevo, dovevo andare fino in fondo. STEVE ci raggiunse, non la smetteva di guardarmi, con la precisione mi mangiava con gli occhi, con il suo solito impeto mi prese per mano e mi trascinò nel gruppo "Ciao a tutti " Fu l'unica cosa che riuscii a dire senza alzare lo sguardo, quando si accorse che la mano di STEVE teneva la mia i suoi occhi andarono letteralmente a fuoco, continuavo a ripetermi che non era colpa mia stavo solo semplicemente facendo ciò che lui mi aveva chiesto, ma la rabbia lo aveva accecato e per provocare una mia reazione passò il suo braccio attorno a quell'altra , fu come ricevere un pugno allo stomaco ma dovevo restare calma,  "State proprio bene insieme, che bella coppia! "
Quanto poteva essere stupida lei, non capiva neanche che la stava solo usando e rispose
"Grazie ma non hai detto nulla di nuovo!"
Non era in grado nemmeno di capire la mia ironia, lui di conseguenza rispose "Io e lei non stiamo insieme, cosa te lo fa pensare?"
" Pensi che possa cambiare qualcosa? per quel che mi riguarda, sono i vostri atteggiamenti abbastanza equivoci, comunque non voglio nessuna spiegazione"
"Ci stiamo solo divertendo"
"Tutto è proprio squallido!" sapeva a cosa io mi riferissi e non esitò ad avvicinarsi portandosi ad un centimetro da me
" Sei bellissima, se fossi il tuo ragazzo non permetterei a nessuno di avvicinarsi a te"
Il suo intento era provocarmi, con tutta la calma che avevo risposi
" Dici? ma stai tranquillo non sarai mai il mio ragazzo"
All'appello mancava solo lui ed eccolo arrivare DAMIAN, era tutto così assurdo, erano dannatamente uguali, provai ad ignorare il suo arrivo, per quanto fosse difficile anche perché lui era dannatamente bello, quell'aria da stronzo gli calzava a pennello, era strano solo pensarlo "Buon giorno ragazzi!" poi spostò la sua attenzione a me, restò li fermo come impalato e mi fissava non appena ritrovò il lessico disse
"Sei meravigliosa"
Ignorai il suo commento e cercai i suoi occhi, in quell'attimo il mio cuore sembro andare in mille pezzi, aveva una sofferenza inspiegabile e la cosa peggiore che non potevo e non dovevo fare nulla. Non volevo e non potevo rimanere li, velocemente salutai tutti con la scusa di fare due passi, prima che potessi andare, mi accorsi lo sguardo di Terri, irritata per la sua attenzione nei miei confronti, ma non si risparmiò l'ennesima stronzata
" Vai via perché, vederlo con me e fastidioso vero?"
"Cosa ti fa credere che a me possa importare di voi?"
STEVA interruppe quel discorso poco sensato spiegando che ero insieme a lui e che del resto non importava a nessuno. La mia rabbia e la mia forza erano incontrollabili, non riuscivo nemmeno a riconoscere me stessa , provai a calmare la mia foga pensando alle parole della nonna tu sei forte, riuscirai in tutto ciò che credi con lo sguardo Kate mi implorava di andare via , capiva e anche se avrei tanto voluto scappare da quella situazione, decisi di rimanere e andare avanti. DAMIAN stranamente non mi aveva infastidita, era rimasto tutto il tempo in silenzio appoggiato ad un albero, continuava a guardare, chissà che gli frullava per la testa. Ero in una situazione assurda e pesante, volevo andare via, basta, per ma la mattinata poteva finire li poi Damian come se avesse capito il mio stato d'animo disse "Ti va se andiamo a prendere qualcosa?" Lo stava davvero chiedendo a me
"Scusa parli con me? "
"si!" Era mica diventato pazzo? come gli era saltato in mente una cosa del genere, provando a rimanere calma risposi
"Tu non sai nemmeno cosa dici, per me puoi andare da solo"
"Hai paura? non mangio mica!"
"non ho paura, semplicemente non ho voglia di passare del tempo con te!" Ormai ognuno diceva la sua compresa lei " Ma dove ti ricapita uno cosi?, scusala Damy ,ma devi sapere che è una persona estremamente associale."
Damy ma da dove cavolo le era uscito, non aveva limiti la sua stupidità. Cavolo non riuscivo più a controllare nulla di me e mi rivolsi così a lei
"Ascolta piccola strega sarò anche associale vero, ma con la gente come te senza cervello e stupida, vorrei precisare inoltre che uno come lui meglio perderlo che trovarlo."
Sapevo di essere stata troppo schietta ma era ciò che volevo , tornando a lui nei suoi occhi vidi il dispiacere per quello che avevo appena detto, ma non potevo provare pena per lui , qualcosa mi sfuggiva dalle mani, senza riflettere
" Sai una cosa? meglio venire con te che rimanere qui!"
"Grazie me lo farò bastare!"
Kate mi guardava sconvolta come biasimarla, ma era all'oscuro di tante forse troppe cose, la rassicurai dicendole che era tutto ok e che sarei tornata presto. Usciti da scuola mi accorsi che anche Alex e quella stupida ci seguirono rimanendo poco distanti,
" Possiamo smetterla e arrivare al dunque, dimmi cosa vuoi? non sei ancora contento di ciò che stai già facendo?"
"E' difficile per te capire, ma lo faccio per il suo bene!"
" Ma come puoi dire una cosa così stupida, tu non sai qual è il tuo di bene e pensi di sapere quale possa essere il suo, ma smettila, a te non importa di niente e di nessuno, sai benissimo che sono io il suo bene e tu gli stai, anzi ci stai rovinando la vita, ti odio per tutto quello che stai facendo non dimenticarlo mai" "Non potrei dimenticarlo neanche se volessi, perche non fai nulla per nascondere il disprezzo che provi nei miei confronti, non ti nascondo che non è piacevole"
Non riuscivo a crede che avesse potuto davvero dire quelle parole che decisi di ignorare
"Godi nel vedermi soffrire vero?" non rispose. Dopo minuti di silenzio, finalmente arrivati davanti ad una caffetteria entrammo
"Prendi ciò che vuoi!"
"Grazie ma non mi va nulla!" Terri sempre tra i piedi
"Sei sempre così scortese con gli altri?" "No, so fare anche peggio, tu sei sempre così invadente vero?"
Ognuno di loro ordinò qualcosa, io rimasta in disparte cercavo di calmare i miei nervi, non potevo arrendermi, dovevo pensare a qualcosa, quindi se lo avessi provocato un po' di piu avrebbe ceduto o quanto meno avrebbe avuto una reazione. Mi accorsi del ragazzo dietro al bancone che continuava a fissarmi con occhi grandi color nocciola, i capelli corti e chiari e il fisico statuario niente male però. Sorrisi e in un attimo era accanto a me
"Ciao gradisci qualcosa?"
" Si grazie, un bicchiere d'acqua frizzante!" L'attimo dopo ritornò con un calice in mano pieno di acqua e un'ombrellino dentro "Grazie" risposi sorridendo
"Finalmente un sorriso spontaneo e bello sono contento!" Abbassai lo sguardo e ringraziai,
"Scusami se mi permetto ma che ci fai insieme a loro, a mio avviso sei lontana da quella gente"
Ci aveva azzeccato in pieno non ero per niente mio agio, ma di certo non avrei dato spiegazioni ad un perfetto sconosciuto
"Comunque sono contento di averti fatto sorridere"
Durante quel breve momento di conversazione mi accorsi che mi stavano guardando e se avessero potuto lo avrebbero disintegrato, involontariamente ero riuscita nel mio intento, ma con mia sorpresa non fu ALEX ad avvicinarsi ma DAMIAN
"Ti consiglio di tornare al tuo lavoro piuttosto che importunare la gente" "Amico non credo di importunare nessuno, scambio solo quattro chiacchiere con una bella ragazza a disagio, un disagio creato da voi e palese che non apprezzi la vostra compagnia" "Tu non sai con chi hai a che fare!"
"Ah si, pensi di farmi paura?"
"Adesso smettetela! Nessuno stava importunando nessuno e comunque so badare a me stessa" Presi le mie cose decisa ad uscire da la dentro ma  DAMIAN mi afferrò per il polso e mi trascinò fuori. Finalmente iniziai a testare le mie capacità la mia forza, una forza che non sapevo nemmeno di avere con un solo movimento mi liberai dalla presa e urlai
" Come ti sei permesso? Non sei nessuno e soprattutto non hai nessun diritto nei miei confronti chiaro?"
la distanza tra di noi era solo di qualche centimetro quando ALEX si avvicinò, mi aspettavo chissà cosa ed invece con una freddezza che mi trafisse il cuore, lo tirò per la spalla
"Lasciala stare che ti prende? E libera di fare ciò che vuole"
Senza replicare si allontanò continuando a guardarmi negli occhi, strano aveva lo stesso sguardo di alex, ma che diavolo succedeva.. Ero infuriata, delusa, perché la mia provocazione era arrivata si, ma alla persona sbagliata , senza dire altro tornai dentro con alle mie spalle ALEX "ANGI dai torniamo a scuola!" Cosa adesso aveva anche la pretesa di dirmi cosa fare? No, basta
"Con voi non vado da nessuna parte, andate tutti al diavolo"
Stavolta i suoi occhi bruciavano di gelosia
"Forse non sono stata chiara, non osate dirmi cosa devo o non devo fare, io non sono una vostra proprietà ficcatevelo in quella testa malata !"
Entrata dentro ebbi il tempo di sedermi in uno dei divanetti e scoppiai in lacrime, ero arrabbiata e delusa e forse anche confusa
"Scusa la mia presunzione e se mi ripeto, ma continuo a non capire perche eri con loro se non gradivi la loro compagnia?"
"Scusami tu, ma non so nemmeno chi sei, perche dovrei darti delle spiegazioni" "Scusami hai ragione" "
"Adesso è meglio che ritorni a scuola" "Posso accompagnarti?"
"Grazie, ma la scuola e dietro l'angolo ,non serve!"
"Lo faccio con piacere! "
Perché dire no, sapevo che non era giusto ripiegare la mia rabbia su di lui così annuii. Il tragitto fu breve e silenzioso una volta arrivati
"Grazie"
"Non devi è stato un piacere"
"Vado ci si vede"
"Me lo auguro" Stavo per entrare.. "Aspetta, un modo per ringraziarmi ci sarebbe!"
" Dimmi?"
"Posso sapere qual è il nome della ragazza che mi ha rapito oggi"
Scoppiai a ridere
"Certo il mio nome è ANGI e il nome del mio salvatore?"
" JO!"
"Ok allora ciao JO alla prossima"
"Ci conto!"
Dovevo tornare alla mia realtà, anche se per quanto breve fosse stato, ero riuscita ad avere una parentesi di normalità che non mi era dispiaciuta, attraversai il cortile, gli occhi di quel dannato gruppo su di me, provai ad ignorare e raggiunsi Kate "Eccomi, allora dimmi novità?"
" Che io sappia no, ma tu piuttosto cosa facevi con JO? cosa è successo?"
"Lo conosci? sveglia, non ti sei accorta che passiamo dalla sua caffetteria ogni giorno, porta il suo nome."
"Davvero, che imbranata non ci avevo mai fatto caso"
" Si ma non mi hai ancora risposto? ok ti racconterò tutto, ma non ora."
La nostra intesa era unica bastava solo uno scambio di sguardi per capirsi. Chiacchierammo ancora un po' poi con una scusa tornai nel mio rifugio, seduta con le ginocchia al petto iniziai a pensare, poi sorrisi pensando a JO un ragazzo normale gentile e carino che era riuscito a regalarmi un po' di normalità, ma la sua voce mi portò alla vita reale, urlava il mio nome.
"ANGI"
" Perché urli si può sapere che vuoi?" "Cosa voglio? Tu forse non ti rendi nemmeno conto del comportamento che hai avuto"
"Cosa? Tu sei venuto qui per dare la colpa a me delle tue scelte? Sai, per me puoi anche andare via ,tu hai fatto la tua scelta adesso devi essere in grado di assumerti le responsabilità delle tue azioni e delle conseguenze annesse" "Odio, odio me stesso, odio DAMIAN come ti guarda, quando ti mette le mani addosso sarei capace di strappargli il cuore con le mani lo capisci? poi tu?"
"Io cosa? Ho fatto solo ciò che tu mi hai chiesto, vale a dire sono stata al tuo gioco"
"Ah si? è quel tuo amico, come hai potuto stare al suo gioco? non credo di aver fatto nulla di male, comunque non lo conosco neanche, ha solo cercato di sdrammatizzare la situazione che si era creata."
Io guardavo lui e lui me, nessuno dei due aveva intenzione di cedere poi.
"Ti amo dannazione e non sono in grado di dimostrartelo, mi dispiace, darei la mia vita per te "
Provò a baciarmi, ma mi ritrassi anche se il cuore diceva l'esatto opposto, la ragione me lo impediva.
"No, non puoi parlare cosi e poi uscire fuori e sembrare due perfetti sconosciuti lo capisci? sono stanca di tutte queste menzogne preferirei uscire allo scoperto e affrontare tutto insieme, tu no, hai già deciso per entrambi."
"Come fai a non capire, voglio solo proteggerti!"
"Tu lo capisci che non sei mio padre e che non sono una sprovveduta?"
Senza dire altro uscii lasciandomi sola e senza darmi la possibilità di dire altro, mi sentii come morire lo avevo ferito vero, ma doveva capire. Ero a pezzi, dovevo tornare dagli altri e non ero sicura se sarei riuscita a reggere il gioco. Tornata da Kate la trovai  in compagnia con il resto della classe .
" Dov'eri finita "
"Ero in giro"
"Tutto bene?"
"Si, è tutto ok." Poi DAMIAN 
"Scusami, so che la mia reazione è stata esagerata e impulsiva non riesco neanche io a spiegarlo"
"Scusami, sentirti parlare così e al quanto strano, sicuro di star bene?"
"Mi aspettavo una risposta simile, riuscirò mai a conquistare la tua fiducia?"
"Spiacente per la franchezza ma tu non riuscirai a conquistare mai nulla da me tanto meno la mia fiducia e chiaro?" Stranamente non rispose, ero stata fin troppo schietta, ma di certo lui non meritava la mia compassione non dopo quello che stava facendo. Mi guardò con insistenza senza dir nulla, il suo sguardo era diverso, sembrava realmente dispiaciuto, forse da qualche parte dentro di lui c'era un barlume di umanità. Alex rimase in disparte, ma comunque attento ad ogni cosa, non c'era bisogno di parole perché erano i suoi occhi a farlo.
"ANGI, perché mi odi così tanto?"
"Ma ti senti? Come puoi fare una domanda simile, mi stai rovinando l'esistenza, non puoi e non devi essere tu a decidere della mia vita , ti assicuro che mi riprenderò ciò che mi appartiene e lui sappi che è mio!" Sorrise sornione, "Ammiro la tua determinazione ma mi spiace dirtelo è impossibile non ci riuscirai mai, voi due non siete destinati stare insieme ne ora ne mai, fattene una ragione"
Troppo bello per essere vero quel piccolo barlume di umanità che avevo intravisto in lui era già svanito
"Tu sei solo un arrogante e presuntuoso, non hai nessun diritto di decidere per la vita altrui tanto meno della mia, lo vuoi capire oppure no?"
Volevo andare via, iniziai a camminare quando lui con un gesto veloce mi afferrò per l'ennesima volta per il polso strattonandomi a se, poi sempre tutto molto in fretta baciò la mia fronte, un gesto così gentile, non me lo sarei mai aspettata, lasciandomi senza parole facendomi innervosire
"Lasciami e non avvicinarti mai più, chiaro?" non mollava la presa facendomi male poi
"Io e te potremmo essere una bella coppia!"
"Sei completamente pazzo tu, pensi di essere migliore di lui? Siamo diversi e non sarebbe ammesso giusto? adesso lasciami, mi fai male.." ALEX era una furia, con uno spintone lo allontanò da me, il polso lo sentivo pulsare per il dolore, ed era molto arrossato iniziai presa dalla rabbia ad urlare, per fortuna non eravamo vici al resto della classe da poter sentire ma abbastanza da osservare, io a denti stretti mi avvicinai, mollando a lui uno schiaffo in pieno viso scappai via..

The dark side of an angel (IN REVISIONE) SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora