7 - Natale in Campagna

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Il 20 dicembre arriviamo in campagna verso l'ora di cena, ceniamo con i prodotti tipici pugliesi che mi hanno inviato i miei genitori qualche giorno prima. Mangiamo le friselle, i pomodori sott'olio, il caciocavallo ed il capocollo con i taralli lunghi, mentre quando il pacco arrivò a casa mangiammo subito i panzerotti fritti, e poi nei giorni a seguire feci assaggiare anche i tarallini tondi piccoli.
Il pacco era immenso, veramente! Conteneva tantissima roba. Nel pacco c'era una bottiglia di olio, alcune marmellate con frutta biologica (cioè della mia campagna), un chilo di orecchiette, un barattolo di salicornie, i taralli dolci cioè quelli al vino zuccherati, un pacco di pasticciotti (acquistati al supermercato per avere la "lunga conservazione", ma meglio di niente), un barattolo di cozze ripiene al sugo, i dolcetti secchi in pasta di mandorle, le zeppole vuote, delle bottiglie di vino rosso (una di primitivo di Manduria, una di nero di Troia, una di negroamaro, una di salice salentino) e fatti da mia madre c'erano alcune bottiglie di sugo, due focacce intere e delle pettole (sottovuoto ovviamente), i cavicioni di ceci (cioè piccoli panzerottini dolci con ceci e cioccolato), una decina di cartellate che avrei condito il giorno di Natale con miele e noci ed un'ultima confezione di un dolce che chiamiamo scarpette fatto da cioccolato e mandorle tritate. Purtroppo non hanno potuto spedire i liquori che fa mia madre in casa, ma almeno c'erano i sughi e le marmellate che mi semplificavano il lavoro in cucina.

A fine cena, pieni e un po' brilli per il vino bevuto, andammo a letto e mettemmo le sveglie non troppo tardi, giusto per non stare tutto il giorno a dormire, poiché il giorno dopo sarebbe arrivato Bear per giocare con Freddie (e quindi con me) e dovevamo (io) essere attivi.
Quella sera prendere sonno fu più difficile del solito. I miei prodotti tipici mi hanno portato molta nostalgia di casa ed a cavallo del Natale non mi fa proprio bene. Nostalgia affettiva, nostalgia culinaria e nostalgia delle tradizioni mi hanno portato alle lacrime prima che Morfeo arrivasse. Sfogarsi fa bene, si sa, ma spero che non si notino gli occhi gonfi a colazione.

La mattina seguente la sveglia non dovette suonare.

Non ero sveglia per l'ansia, o forse solo un po', ma soprattutto perché ormai ero abituata ad alzarmi presto per accompagnare a suola Freddie il quale, ha detta di Louis, era peggio di Harry e cioè poteva dormire ore la mattina, ma sicuramente una volta che si svegliava poteva essere un uragano.

A colazione il vapore che usciva dalla mia tazza di tè mi fece pensare e prendere consapevolezza della realtà: era il 21 dicembre, lavoravo per Louis Tomlinson e per suo figlio, parlavo abitualmente con loro due e con Harry Styles e stavo per conoscere Bear e Liam Peyne.
Non è che sto sognando?
Sono ancora sull'aereo e l'hostess non mi ha ancora svegliato, giusto?

No, è tutto vero.

Alle undici avevo appena finito di aiutare Freddie a fare la doccia e lo stavo aiutando a vestirsi, quando suonano alla porta e subito dopo sentiamo Harry chiamare Freddie per l'arrivo di Bear.
Ok.
Il piccolo si finisce di vestire velocemente e subito scende le scale per l'impazienza e l'eccitazione di giocare con Bear, ma io cosa devo fare? Mi vado a presentare subito a Liam e Bear o li lascio tutti un po' da soli?
Mi ponevo queste domande mentre scendevo le scale, non di fretta come il piccolino, ed ero piena di dubbi ed esitazioni sul comportamento da tenere ma, non appena arrivo giù, Freddie mi presenta a Bear e mi trascina con loro a giocare. Io allontanandomi tirata da loro, guardo i tre adulti sulla porta e noto che i padroni di casa sorridono per la scena "io trascinata da i due piccolini" mentre Liam mi guarda in modo troppo serio. Certo, sto per giocare con suo figlio, ma se addirittura Harry e Louis mi ritengono degna di stare con Freddie lui dovrebbe fidarsi, no?

Intanto che i padroni di casa indicano a Liam la sua camera, che condivide il bagno con la camera di Freddie e Bear, io conosco il nuovo arrivato e gli chiedo se vuole preparare il pranzo con noi. Quindi giochiamo ad essere chef che cucinano il pranzo per tutti.
Per pranzo i piccoli vogliono le patatine fritte, ma Harry mi licenzierebbe in tronco se facessi mangiare a Freddie del cibo spazzatura senza una motivazione valida, quindi chiedo se vogliono aiutarmi a schiacciare con la forchetta le patate bollite per fare il purè "dei duri", cioè quello con le patate vere e non in polvere. E così, quando i tre adulti scendono al piano di sotto si mettono a ridere perché trovano i due piccoli chef tutti sporchi che si divertono ad "uccidere" le patate.

Vacanze Di Natale  (L'inizio Di Una Storia D'amore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora