13 - Tutto scorre

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Nelle settimane seguenti la routine era la stessa di sempre tranne per l'aumentata presenza di Niall a cena da noi e per le mie notti passate da lui. Infatti cercavo di dormire almeno una notte a settimana a casa di Niall se Harry e Louis rimanevano a casa e se il giorno dopo Freddie non aveva scuola e quindi si poteva alzare tardi.
Queste notti fuori non capitavano tutte le settimane ma ci provavamo ugualmente. Meglio poco che per niente, no?

A Pasqua ci fu una 'fuga' generale o almeno così sembrò a me.
1. Niall andò a trovare i suoi genitori in Irlanda.
2. Bear stette con la madre.
3. Liam e Zayne fecero una vacanza da soli.
4. Noi quattro andammo a trovare la famiglia di Harry.
Quindi tutti via da Londra.
Certo, noi quattro passammo tre giorni bellissimi a casa di Anne, ma a me sembrò comunque strano perché eravamo in pochi. Nei giorni normali avevo più gente a casa che nel giorno di Pasqua. Eravamo solo sette, cioè noi quattro, Gemma, Anne ed il nuovo marito. Stop, fine! Né un cugino, né una zia, nemmeno un vicino di casa che passa a salutare. Nessuno!
La cosa divenne comica in una chiamata di auguri con i miei genitori, i quali mi hanno chiesto di fare gli auguri a tutti i presenti e quando ho detto che eravamo solo sette si sono meravigliati anche loro, ridendo mi hanno detto che loro stessi credevano di essere in pochi perché erano solo in quindici.
Le risate continuarono anche con la chiamata tra me e Niall. Anche lui fu sorpreso di sapere che eravamo solo noi sette, in fondo anche da lui erano più di dieci.
Non ci credo ancora, solo 7!

....

Nel mese di maggio Louis decise di passare un fine settimana dalla sua famiglia.
In quella occasione Harry suggerì di andare da soli a Doncaster, cioè senza di me, così che io potessi avere due giorni per stare da sola (o con Niall). Fortunatamente Niall era libero e così passai a casa sua quei giorni tra risate, coccole (*) ed attenzioni.
Furono giorni bellissimi che ci hanno permesso di conoscerci ancora meglio. Chiacchierammo di futuro, e cioè di cosa ci immaginavamo di aver fatto una volta anziani, seduti sul portico di una casa al mare.
Cose come 'essere stato veramente felice' o 'ridere dei giochi dei nipotini sulla spiaggia' o 'guardarmi la mano e vedere che è ancora stretta alla mano del mio grande amore' furono le risposte più belle, seppure generiche.

La routine, quindi, veniva interrotta in quei mesi solo da rari eventi più o meno importanti e questa costanza di azioni fatte giornalmente mi rassicurava molto, soprattutto quando Harry e Louis erano fuori città per lavoro e me la dovevo cavare completamente da sola con Freddie.

.....

Quando la scuola di Freddie finì, a fine giugno, sapevamo tutti che stavo per finire il mio anno di lavoro come babysitter di Freddie e che poi sarei dovuta tornare in Italia.

Io ero piena di dubbi.
Non sapevo se Harry e Louis mi avrebbero proposto di restare con loro o no, anche se lo speravo, e poi c'era Niall. In questi quattro mesi e mezzo di fidanzamento i giornali ancora non sapevano che Niall si era fidanzato. Ovviamente i nostri genitori lo sapevano perché glielo dicemmo a Pasqua, io lo dissi ai miei via skype e lui faccia a faccia quando li andò a trovare.
Tutta questa situazione di anonimato ci andava bene perché, seppure non potevamo uscire in giro, ci permetteva di conoscerci veramente ed inoltre sapevamo che l'estate avrebbe potuto portare tutto a galla, quindi volevamo goderci l'anonimato per più tempo possibile, anche se non era sempre bello leggere articoli falsi sui giornali dove gli affiancavano la modella anoressica di turno come nuovo flirt (flirt che puntualmente smentiva).

Capitava che scherzavo dicendo che una volta disoccupata avrei potuto vendere la nostra storia allegando le nostre foto segrete e lui rispondeva ridendo che una volta disoccupata mi sarebbe rimasto attaccato tipo koala, non lasciandomi la libertà di poter fare niente. Ahahahah.
Adoravo il nostro rapporto perché potevamo scherzare anche sui temi delle litigate precedenti una volta chiarite, tipo questa dell'opportunismo, ed inoltre potevamo affrontare i discorsi più seri con tranquillità e fiducia nell'altro tipo quando parlavamo del mio ritorno in Italia.
A tal proposito avevamo pensato, infatti, a delle ipotesi quali:
1. finito il contratto, Freddie &fam. non mi vogliono più, torno in Italia e lui mi viene a trovare nelle pause del nuovo tour che sta per iniziare;
2. finito il contratto, Freddie &fam. non mi vogliono più, torno in Italia ed io e Niall ci lasciamo;
3. finito il contratto, Freddie &fam. mi vogliono ancora, non torno in Italia e lui mi viene a trovare appena può.
Altre ipotesi non potevamo farne perché io non potevo seguirlo in tour né potevo vivere a casa sua da sola, quindi eravamo in attesa di news.

Le prime news ci furono ad inizio luglio quando la mamma di Freddie ci disse che voleva andare in vacanza col piccolo nella seconda metà del mese di luglio e, visto che il mio contratto scadeva a fine luglio, io ero 'libera' di finire in anticipo il mio contratto e tornare a casa.
La cosa non mi faceva particolarmente piacere, ma ovviamente accettai perché mi mancava molto la mia famiglia, quindi con Harry prenotai il biglietto per partire giorno 17.

Il programma era semplice: il 15 avrei salutato il piccolo, suo padre e Harry e sarei andata da Niall fino al 17 mattina, data del mio ritorno in patria, ma quando dissi il programma a Niall lui dapprima si innervosì e poi lo accettò. Non reagì subito bene perché non gli andava giù che io partissi il 17, sosteneva infatti che non dovevo tornare per forza prima, che potevo stare con lui quei giorni perché dovevamo fare scorta di questi momenti ed un giorno arrivò anche a dirmi che partivo prima perché non volevo stare veramente con lui. Ogni volta che lo aprivano questo argomento io gli ricordavo che dal 19 lui avrebbe iniziato a girare il mondo per la promozione del tour che iniziava a fine agosto e che quindi era meglio se partivo. Certo potevo stare due giorni con lui ma sarebbero stati comunque pochi poi lui sarebbe stato occupato. A casa avevo anche una festa a cui non potevo proprio mancare: giorno 20 c'era la promessa di matrimonio di mio fratello e c'erano mille cose che dovevo e potevo fare per aiutarli almeno un po'. Quindi sarei partita il 18 per la mia famiglia e per lasciarlo lavorare tranquillo.

Niall passò comunque buona parte di luglio a cercare soluzioni alternative che ovviamente rifiutavo e quindi il 13 luglio si arrese definitivamente, il 14 festeggiammo il nostro quinto mese insieme andando a cena fuori (cioè in un ristorante con una sala privata prenotata tutta per noi), ed il giorno dopo mi accompagnò da Freddie per salutare tutti.
Subito dopo che Freddie partì salutai Harry e Louis e ritornammo a casa sua.

Passammo tutto il poco tempo a noi rimasto a salutarci (*) ed a prometterci così tante cose che mi fecero sentire più speranzosa per il nostro futuro.

La mattina del 17 ci salutiamo a casa e mi faccio accompagnare dall'autista in aeroporto.
L'addio in aeroporto sarebbe stato troppo doloroso, per entrambi.
Seduta nel mio scomodo posto 15F sento la mancanza di tutti, ma soprattutto la sua, e mi chiedo come farò in Italia senza di lui se, non essendo ancora decollata, sto già per piangere per la forte sensazione di mancanza che provo.

Lo scoprirò presto, l'aereo è decollato! 

Vacanze Di Natale  (L'inizio Di Una Storia D'amore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora