Vacanze Di Natale (L'inizio Di Una Storia D'amore)

11 - Parenti italiani

Continuo con la mia solita routine ed ogni sera parlo sia con i miei che con Niall fino al giorno del loro arrivo qui.

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Giorno 10 mattina saluto Freddie con un abbraccio 'forte-fortissimo' da parte del piccolino e poi mi faccio accompagnare dall'autista in aeroporto dove, verso le 10, arrivano i miei. Andiamo in Hotel prendendo un taxi ed avviso Niall, Harry e Louis dell'arrivo dei miei mandandogli un nostro selfie direttamente dal letto dell'albergo.
In questi giorni con Niall non sono mancate piccole e giocose discussioni sulla questione dell'alloggio, ma tutto si è risolto quando gli ho detto che per una questione di 'praticità' avevo scelto l'albergo dove ero già stata con lui, sia perché era uno dei pochi che conoscevo e sia perché così lo avrei pensato di più e quindi lo avrei sentito più vicino a me.

I miei genitori hanno subito apprezzato l'albergo ed il programma che avevo fatto per loro. Gli avevo programmato di visitare i classici siti turistici ed i luoghi di cultura (tra cui il museo delle cere dove gli avrei detto per chi lavoro con le loro statue davanti) e poi gli avevo anche detto che il giorno 13 febbraio (giorno del mio compleanno) saremmo andati a cena a casa di un mio amico. Ovviamente i miei vollero sapere chi era ma gli dissi che era una sorpresa e così fu.

La vacanza iniziò e tutto si svolse come programmato, la città gli piacque molto, il clima non fu troppo uggioso e gli spostamenti furono abbastanza agevoli.
La scena più divertente, però, fu quando gli dissi che nel 'museo delle cere dei VIP' gli avrei fatto vedere per chi lavoravo perché davanti al mio datore di lavoro (cioè Louis) avrei detto la parola in codice "nutella". Mia madre era elettrizzata e ad ogni statua mi chiedeva se fosse Mr Nutella, mentre mio padre mi chiedeva chi erano alcuni dei famosi presenti (perché non poteva mica conoscere tutti!). Quando arrivammo agli One Direction li descrissi come "una delle più grandi band del mondo, hanno fatto molti record nel mondo della musica e, anche se queste sono statue di quando erano piccoli, tra di loro c'è Mr. Nutella", mia madre sbianca e mio padre si mette a ridere perché crede che sia uno scherzo. Ritornano in se quando dico i nomi dei ragazzi e Louis lo chiamo "Mr Louis", così ci siamo capiti solo noi.

Rimaniamo molto tempo davanti alle loro statue e, sempre lì in piedi, gli feci vedere i loro volti attuali.
Prima di andare via ci facemmo una foto vicino a loro e poi mi feci ripromettere per la miliardesima volta che non avrebbero detto niente a nessuno, neanche a mio fratello.

Ovviamente questo modo per dirgli per chi lavoravo l'avevo concordato con Harry e Louis qualche giorno prima. Geniale, no?

Finimmo la visita al museo che i miei genitori stavano ancora pensando a Mr. Nutella ed ero convinta che l'unico modo per superare lo shock fosse fargli vedere, una volta in camera, le foto private e segretissime che ho fatto in questi mesi.

Giorno 13 arriva, il giorno del mio compleanno arriva ed è anche l'ultimo giorno per i miei genitori qui a Londra.
Il programma era semplice: la mattina sarebbero stati in spa da soli per anticipare il San Valentino che avrebbero passato in viaggio, avremmo pranzato insieme in un ristorante vicino l'Hotel e nel pomeriggio un'auto mandata da Niall ci avrebbe portato a casa sua, e così fu.

La casa di Niall, rispetto alla villa dove lavoravo, era davvero modesta, certo il fatto di stare in un quartiere chiuso, con guardie all'ingresso e telecamere in ogni lampione spaventò i miei genitori, ma una volta spiegato che qui ci abitano solo VIP hanno capito e mia madre ha pure sperato di vedere qualcuno che conoscesse mentre arrivavamo a casa di Niall.
Mi hanno chiesto se anche io vivevo in quel quartiere o in un quartiere simile ma io ho solo detto che abito in una villa fuori città (perché non posso dire altro) perché la casa in cui abito è molto più grande di queste che stiamo guardando dal finestrino.