. Capitolo 7 .

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<< Vic possiamo parlare? >> stavo uscendo da scuola seguita da Elena e Bonnie, mi fermai vicino ai tavoli per la ricezione: << Di che cosa volete parlare? >>
<< Del fatto che, tutto ieri non hai risposto alle nostre chiamate e ai nostri messaggi, pensavamo che fossi riscappata, dato che avevi abbandonato la scuola così di fretta >> mi disse Elena guardando prima Bonnie e poi me: << N-no... Mi era venuta in mente una cosa e dovevo fare delle ricerche >> mentii spudoratamente, se avessero saputo che avevo incontrato Klaus, avrebbero reagito male e di sicuro lo avrebbero detto ad Alaric: << Delle ricerche su una certa maschera, oppure su un certo Klaus!! >> esclamò Bonnie mentre mi guardava "Beccata!", mi sedetti sulla panca e diedi loro le spalle, ero una pessima amica: << Vic... Che succede? >> mi domandò Elena, mentre si sedette insieme a Bonnie di fronte a me: << I-ieri ho incontrato Klaus.. I-io d-dovevo sapere i-il perché >> Bonnie mi prese le mani, insieme ad Elena: << Sapere cosa? >>
<< Del perché é stato così gentile nei miei confronti >>
<< Victoria, guardarci... Klaus non é gentile con nessuno, tu gli servivi per un suo piano... É questa la verità, Klaus usa tutto di noi, ed é riuscito ad usare anche te >> mi spiegó Elena, sapevo che ciò che diceva non era vero, Klaus con me é stato completamente diverso, come posso dire, é stato sincero: << D-devo elaborare la cosa... Scusatemi >> mi alzai e mi diressi verso la mia auto.
Arrivai in camera mia e con mio grande stupore trovai i miei dipinti riposti al loro posto, attaccato al primo c'era un biglietto "Scusa, non sono riuscito a buttarli ~Alaric~" staccai il biglietto e lo stroppiciai buttandolo per terra "Non doveva riportarli in camera, doveva buttarli, così come doveva buttare via i pennelli" oggi niente stava andando per il verso giusto.
La sera era arrivata, ero appena salita su in camera per finire di studiare, gli esami si avvicinavano ed io non avevo ancora recuperato quei due mesi persi, ma a interrompere i miei studi fu una chiamata, guardai il display ed era Caroline: << Pronto? >>
<< Vic, devi correre subito qui a casa di Stefan... Klaus sa!! >>
<< Sa cosa Caroline? >>
<< Sa che Elena é viva e l'ha portata via con sé >>
<< Arrivo subito >> riagganciai, presi il giubotto e la borsa e corsi giù per le scale: << Io esco... Vado da Caroline >> dissi a voce alta così che mia madre e Alaric sentissero; arrivai subito a casa di Stefan e Damon, entrai di corsa e raggiunsi il salotto, erano tutti li, tranne Elena: << Che cosa é successo? >> domandai preoccupata: << Klaus ha scoperto che Elena é ancora viva e del perché non riesce a creare ibridi... Vic tu non gli hai detto che era viva, vero? >> mi chiese Stefan, Elena o Bonnie gli avranno raccontato del mio incontro: << Non gli ho detto niente, ve lo giuro... Ho parlato con lui solo questioni mie >>
<< Ne sei sicura? Sicura che non ti sia scappato niente? >> continuó Stefan: << Ve lo giuro... Io non ho detto niente >>
<< Stefan adesso basta... Victoria non farebbe mai una cosa del genere >> per fortuna che Damon era dalla mia parte: << Ma se sai dove abita, ce lo devi dire >> concluse il più grande dei fratelli: << Io ve lo dirò, a patto che vengo anch'io >>
<< Va bene.. Andiamo >> saliamo tutti sulla macchina di Damon e partimmo per la casa di Klaus.
<< É qui che abita >> dissi indicando la casa: << Avete capito quell'ibrido? Si tratta proprio bene... Allora questo é il piano: io e Stefan facciamo irruzione, tu Bonnie ci coprirai le spalle, mentre tu Vic aspetterai in macchina >> finii Damon: << Non posso starmene in macchina mentre tu e gli altri rischiate la vita >> feci per scendere ma Damon, con la sua velocità, mi rimise dentro la macchina: << Vic ho detto che saresti potuta venire, non che partecipassi e poi non saresti di nessun aiuto >> detto questo entrarono nella villa, lasciandomi sola: << "E poi non saresti di nessun aiuto" ma sentitelo >> scesi dalla macchina ed entrai in casa, c'era Elena legata ad una sedia, Bonnie era fuori gioco così come Stefan, mentre Damon stava venendo torturato da Klaus: << Klaus ti prego... Basta!! >> urlai in preda a una forte crisi di pianto, che sembrò fermarlo: << Victoria? >> si giró e i suoi occhi da gialli, divennero verdi: << P-perché sei qui? T-ti avevo d-detto d-di rimanere in m-macchina >> mi disse Damon sputando sangue: << Klaus ti prego... Lasciaci andare... Lascia andare Elena >>
<< Sai che non posso Victoria >> mi guardai attorno e vidi un pugnale su un mobile e lo puntai contro di lui: << Cosa vuoi fare con quello? Sai che non mi ucciderai e tanto meno mi ferirai con quel coltello da quattro soldi >> "Vediamo se Elena e Bonnie avevano ragione oppure no" << A te non farà niente, ma a me? >> girai il pugnale verso di me e con un forte colpo mi pugnalai, stavo cadendo a terra, ma atterrai su qualcosa di morbido, era il corpo di Klaus, mi tolse il pugnale e si morse subito il polso: << Bevi Victoria >> gli spostai il braccio: << N-no.. N-no berrò, fino a quando non sono tutti fuori al sicuro >>
<< Ti prego Victoria, bevi... Ti supplico >> cercò di mettermi il suo polso in bocca, ma voltai il viso: << ANDATEVENE PRIMA CHE CAMBI IDEA >> urló Klaus nero di rabbia, Stefan che si era svegliato prese Elena e corse fuori, mentre Damon si occupó di Bonnie, ero rimasta sola con Klaus, mi avevano lasciato qua, qua tra le sue braccia. Mi prese in braccio e mi appoggió sul divano, sedensosi e facendomi appoggiare la testa sulle sue gambe: << Victoria? Ti prego bevi... Sono già usciti tutti... Ti supplico di nuovo bevi >>
<< Il grande Niklaus che supplica? Questo me lo devo legare al dito >> sussurrai a bassa voce: << Sí, Victoria... Io, io grande Niklaus, supplico te di bere >> mi alzò e mi fece appoggiare al suo petto, mi mise il polso sulle labbra e solo a quel punto bevvi: << C-cosí brava >> quando mi staccai, sentivo gli occhi pensanti e li chiusi per riposare un po': << Non permetteró a nessuno di farti del male Victoria, nemmeno dai tuoi amici, perché ora loro sanno, sanno come colpirmi, sanno che ho un punto debole e quel punto sei tu... Ti proteggeró, anche se nel farlo dovrò essere spietato e crudele >> sentii che mi prese in braccio e mi portò su per le scale, finché non aprí una porta, mi adagió, su qualcosa che sembrava un letto, sentii che stava per andarsene ma lo fermai per un polso: << No, sarò io a proggere te Klaus >> pian piano mi alzai dal letto e me lo trovai di fronte, gli accarezzai delicatamente il viso

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