Capitolo 4

881 27 1
                                    

Finalmente Sabato!
Furono quelle le prime parole che mi passarono per la mente quella mattina, l'ultimo giorno di lezioni e poi riposo.
Subito dopo però mi tornò in mente il sogno di quella notte: avevo sognato che i Måneskin erano venuti a Como a trovarmi... eppure era così reale!!
Immersa nei miei pensieri non mi accorsi che si stava facendo tardi, me ne resi conto solo quando mi arrivò un messaggio su cellulare da...
Un attimo, com'è possibile? Allora non era un sogno!!!
Ethan:
Siamo qui sotto, fai con calma
Ci sono, sto scendendo
Ok, ti aspettiamo
Finii di prepararmi, presi il materiale di educazione fisica (ma proprio oggi doveva esserci l'ultima lezione di scherma?) e scesi le scale rischiando di rotolare giù un paio di volte, ma riuscii ad arrivare tutta intera alla macchina dove mi aspettavano i ragazzi vestiti di tutto punto.
"Cocca, ma non ti si truccata?" Mi chiese Victoria
"No", risposi io, "oggi ho educazione fisica, lo rovinerei subito."
"Ma perché tutta quella roba?"
"Abbiamo lezione di scherma ed essendo l'ultima lezione devo portare tutto il materiale. Il paragone di ieri con Lady Oscar non era proprio del tutto privo di senso!"
"Quindi tu fai scherma?"
"Non più, ho smesso l'anno scorso, ma non è detto che non ricominci."
Continuarono con le domande alle quali io cercavo di dare delle risposte semplici ma esaurienti, senza ricorrere al linguaggio tecnico che in sette anni avevo più che assimilato.
Tra una domanda e l'altra arrivammo davanti alla mia scuola e, quando stavano per salutarmi, mi arrivò un messaggio da una mia amica.
Margherita:
Non so a cosa ti serva ma ho pronti i quattro permessi di entrata

Ti adoro, ti devo un favore
Mi girai verso i ragazzi, li guardai e dissi loro: " voi venite con me"
"Cosa?" fu la risposta di Thomas
"Ieri sera ho scritto a una mia amica che è rappresentante di istituto e lei mi ha recuperato i permessi per farvi venire in classe con me: così non mi dovete aspettare fuori"
"Basta, tu sei un genio" affermarono loro
"Andiamo," ribattei io "o arriveremo in ritardo"
Entrammo a scuola tra la sorpresa generale e prima che i miei compagni di classe potessero riprendersi dalla sorpresa entrò la prof di matematica, la quale rimase sorpresa non tanto per il fatto che ci fosse una band famosa al completo nella sua classe quanto per il fatto che fossero riusciti a ottenere un permesso per assistere alle lezioni.
Finita la lezione di matematica (durante la quale il mio povero compagno di banco fu chiamato alla lavagna per dimostrare un'equazione matematica) ci preparammo per andare a educazione fisica, giustamente fuori sede, così mi ritrovai a trascinarmi dietro il pesante borsone di scherma insieme ai fioretti in spalla che, nonostante siano leggeri, sono molto lunghi e scomodi da trasportare.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi della presenza di Ethan dietro di me, me ne resi conto solo quando lui mi toccò la spalla facendomi sobbalzare e mi disse: "sembra pesante quella borsa, vuoi che te la porti io?"
Sorrisi: era proprio dolce!
"No grazie, ce la faccio" risposi io, ma mi pentii della risposta appena la tirai su: mi ero dimenticata che la sera prima avevo preso il cambio anche per i ragazzi e perciò la borsa era ancora più pesante del solito.
"Sicura di non volere una mano?"  mi chiese lui "Non ho niente da portare, non è un problema"
"È pesante, non so quanto ti convenga"
Non feci in tempo a finire la frase che il ragazzo sfilò la borsa dalla mia spalla e raggiunse gli altri, che si erano fermati ad aspettarci.
Arrivati in palestra i quattro stavano per avviarsi verso le panchine, ma io li fermai e porsi loro il cambio.
"Ma tu sei un genio!" Esclamarono Damiano e Thomas, mentre io li guardavo divertita.
"Muoviamoci o la prof ci uccide" dissi io. "E in più io devo prepararmi, non ho portato il borsone per niente"
Prima che potessero ribattere mi infilai nello spogliatoio femminile e mi vestii per la lezione di scherma sotto lo sguardo stupito di Victoria che avendomi conosciuta il giorno prima non sapeva che avrei indossato qualcosa del genere.

 "E in più io devo prepararmi, non ho portato il borsone per niente"Prima che potessero ribattere mi infilai nello spogliatoio femminile e mi vestii per la lezione di scherma sotto lo sguardo stupito di Victoria che avendomi conosciuta il giorno p...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non sono io, ma era per farvi capire di cosa sto parlando

A quel punto mi incamminai con la bassista bionda (che avendo meno cose da indossare era già pronta) verso la palestra dove provai i fioretti assieme all'istruttore.
Finita la lezione, dopo aver spiegato velocemente le regole della scherma ai nuovi arrivati e aver completato i gironi, mi vestii completamente per un incontro di scherma e sfidai il nostro maestro rimediando una sonora sconfitta (insomma, erano due anni che non prendevo in mano un fioretto, capitemi) e due o tre lividi sul braccio sinistro, ovvero quello con cui, essendo mancina, tengo il fioretto.
Tornata a scuola affrontai le ultime due ore di lezione con i miei compagni che mi chiedevano se stessi bene, suscitando la preoccupazione delle insegnanti alle quali dovetti spiegare che avevo rimediato qualche livido a educazione fisica e poi tornai a casa con i quattro. Non sapevo però che cosa mi sarebbe aspettato.

Ecco la divisa completa di cui parlo nella storia, l'ho cercata su internet perché non avevo voglia di tirare fuori la mia, anche perché non posso prenderla da sola

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ecco la divisa completa di cui parlo nella storia, l'ho cercata su internet perché non avevo voglia di tirare fuori la mia, anche perché non posso prenderla da sola. Detto questo, vi auguro buona domenica.
Ciao!!
P.S: dedico questo capitolo a Elemaga8 che mi sta rompendo alle 10 di sera per farmi pubblicare! Ti voglio bene lo stesso Ele!!

L'incontro che mi cambiò la vita -MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora