six

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lisa's pov

avete ad esempio i pezzi di un puzzle?

è esattamente così che mi sento ora, dopo essermi svegliata.

soffrire di bulimia ha il potere di privarti delle tue energie, rendendo debole te e il tuo organismo, e ciò confluisce con lo svegliarti facendoti sentire a pezzi, distrutta.

di malavoglia mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina, preparandomi un tè; metto a scaldare l'acqua e mi siedo su una sedia, prendo il cellulare e noto che sono presenti numerosi messaggi di rosè, li leggo in maniera molto rapida, facendomi scappare una risatina lieve, ma poi le rispondo, naturalmente

sto bene, scusa mi sono addormentata

stupida! mi hai fatto prendere un colpo

mi dispiace!

non fa nulla, usciamo?

aish, oggi non posso, devo andare dal medico

ah, beh usciremo sta sera allora

a stasera!

spengo l'acqua del tè e lo verso nella tazza, inserendo poi la bustina; inizio a sorseggiarlo e nel mentre penso a ciò che devo fare oggi, per esempio andare dal medico, di nuovo.

<< mamma non ci voglio andare >>

<< lalisa, è per il tuo bene; io e tuo padre non vogliamo vederti mentre ti rovini la vita in questo modo. ti sembra una cosa normale rimettere tutto il cibo che mangi? >>

<< mamma, non ci posso fare nulla, lo sai >> dico rassegnata

<< lo so, lalisa. ma dobbiamo andare comunque, sei mia figlia >>

annuisco e piano piano entriamo nell'ospedale, salutando come sempre la segretaria all'entrata.

<< buongiorno >>

<< oh, buongiorno lalisa, come stanno andando le tue cure, cara? >>

guardo mia madre ripensando alla conversazione di poco fa, sorride falsamente, << benissimo, si, stanno andando alla grande >> dico semplicemente.

<< signora, il medico ha prescritto a lalisa dei farmaci diversi da quelli precedentemente testati, dato che non stanno funzionando dovrebbe compilare questi >> dice estraendo da un piccolo faldone una sfilza di documenti, solo per delle pastiglie nuove servono tutti quei fogli. pff

<< mamma ti aspetto in sala d'attesa >> sorrido alla segretaria e a mia madre che mi liquida con un semplice << okay tesoro >>.

la sala d'attesa non è molto grande, ci sono molte persone anziane con le flebo, altre che invece attendono il medico, oppure di far vista ai parenti.

noto che la maggior parte dei posti è occupata, ma ne intravedo uno in un angolino che è ancora vuoto, c'è una ragazza seduta su quello accanto, quindi, per educazione non mancata chiedo, << scusami? è occupato qui? >> quando alza lo sguardo per rivolgerlo a me la vedo, la stessa ragazza dell'altro giorno, colei che mi riparò dalla pioggia, si, è proprio lei.

<< uhm, ciao >> dico sorridendo, << ehi >> dice posizionando il cellulare in tasca

<< come stai? >> continuo cercando di instaurare una conversazione, << potrei stare meglio. il medico mi ha chiamata alle sei di mattina, o meglio, mi ha svegliata alle sei di mattina, per farmi venire qui; spero che sia una cosa importante >>

<< ah, capisco >>dico sorridendo lievemente

<< uhm come ti chiami? >> mi chiede
<< lalisa, ma preferisco lisa >> dico sorridendo

<< jennie, va benissimo jen; di dove sei lisa? >>

<< di queste parti, abito vicino alla gelateria di park >> dico, è imbarazzante

<< uh, anche io abito lì vicino, accanto a una ragazza che si chiama rosè, suo padre è il proprietario della gelateria di cui parlavi poco fa, e lei è una mia amica >> non ci posso credere.

<< si lo so, è la mia migliore amica, rosè >> vedo che rimane leggermente stupita da ciò che ho detto
<< fico, usciamo qualche volta >>
<< sicuro >> dico accettando l'invito; ora che ci penso è proprio una bella ragazza, capelli corvini, occhi scuri, tipici tratti orientali; è veramente bellissima.

<< tu che ci fai qui? >>

<< nulla, s-sono venuta a trovare mia madre >> mento, in qualche modo devo sostenere la bugia.

<< ah, e come sta tua mamma? >>

alzo debolmente le spalle, ma subito accade la cosa che non sarebbe dovuta accadere << lalisa, andiamo tesoro, il medico ti aspetta >> tutto d'un tratto entra mia madre con dei fogli in mano, e mi incoraggia a dirigermi dal dottore.

mi alzo lentamente rivolgendo alla ragazza un piccolo cenno del capo.
<< beh, ci vediamo jen >> la saluto lievemente con la mano, e lei rimane interdetta.

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mi sento lisa in questo periodo

ma se ci penso bene, sono solo elisa.

ditemi se il capitolo vi è piaciuto

jess

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