eight

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lisa's pov

<< torno tra un paio d'ore tesoro, non combinare pasticci, oh e invita rosè se hai bisogno di compagnia >> dice mia mamma prendendo la giacca e le chiavi della macchina, << va bene, fai attenzione, stasera pioverà molto >> la raccomando, ma lei è già uscita.

decido di scrivere a rosè, effettivamente mi sto annoiando parecchio.

rosèèèè vieni a casa mia? mia mamma è andata a lavoro e mi sento sola :(

ti dispiace se porto un'amica?

sì va bene, già che ci siete portate la pizza!

ok arriviamoo

salgo le scale e mi dirigo in camera mia per mettermi il pigiama, lo so che è mezzogiorno, ma si muore dal freddo in casa mia, o forse chissà, sarò io ad essere molto debole e magra.

mi guardo allo specchio nell'anta del mio armadio, vedo solamente una ragazza con una felpa rosa e dei pantaloni di seta dello stesso colore; che schifo.

il rosa mi ingrassa, ma dopotutto, tutto mi ingrassa.

mi stendo sul letto ad aspettare le mie ospiti, passano circa quindici minuti e sento il campanello suonare, << arrivo >> urlo, iniziando a correre giù per le scale come una stupida, cado dal penultimo gradino e sussulto, ma nonostante ciò mi rialzo e apro la porta con i capelli che mi coprono la faccia.

<< benvenu- >> non può essere, << oh, ciao jen >> è jennie, ma come mai è con rosè? ah giusto,mi aveva accennato di conoscerla, rimango imbambolata a fissarla senza accorgermi di stare arrossendo.

<< ehi lisa >> forza un sorriso.

<< uau, la pizza si raffredda, ci fai entrare o diamo da mangiare al cane del vicino? >> si intromette rosè, ridendo poi.

<< eh, uhm ah si, si si certo, entrate pure >> mi scosto leggermente dalla porta per farle passare, e poi entro pure io.

<< la tua casa è fighissima bro >> dice jennie, come se nulla fosse << oh, ehm grazie >> sorrido sinceramente; i miei genitori si impegnano così tanto per rendere questa casa calda e accogliente, ed è bello sentire certi complimenti.

<< americana, un classico >> sorride rosè, mangiamo sempre quella, la pizza americana.

ci sediamo in salotto, io sul divano accanto a jennie, e rosè a terra, nel suo mood da barbona.

<< mh, titanic? >> ci chiede, e io annuisco rapidamente guardando jennie che non sembra interessata al genere di film, << s-se non ti piace possiamo guardarne un altro >> dico fievolmente, << tranquilla, titanic andrà benissimo >> dice estraendo una fetta di pizza dal cartone, << e che titanic sia! >> urla la barbona qui sotto, e tutte ci mettiamo comode.

passa circa un'ora e siamo al punto in cui jack e rose devono scambiarsi fusioni amorose all'interno del piccolo veicolo, non amo questo genere di scene, così chiedo << gelato? >> e mi alzo senza nemmeno attendere la risposta delle due.

mi dirigo in cucina e prendo tre tazze, poi apro il freezer ed estraggo la vaschetta di gelato comprato precedentemente da mia madre al negozio del padre di rosè per sfamare i miei bisogni notturni.

<< uhm, ci sono cioccolato, fragola, yogurt e amarena, che gusto volete? >> entrambe si girano per guardarmi e rispondere << io yogurt e amarena >> dice rosè, mentre jennie preferisce << fragola e cioccolato >> perfetto, i miei stessi gusti, fragola e cioccolato, si fondono perfettamente l'un l'altro,

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