seventeen

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jennie's pov

non volevo farlo.
non avrei dovuto.

«è bello»
«che cosa?»
«baciarti»
arrossisce alle mie parole, è così dannatamente carina.
la luna sta lentamente svanendo, mi chiedo se sia il caso di rientrare, ma subito un'altra idea mi balza in testa;

«ti va di andarci a fare un giro?»
la naturalezza con cui lo dico spaventa anche me, ma non me ne pento
«ma sono le cinque di mattina» fa subito lei, «e quindi? se non vieni ci vado comunque», alza gli occhi al cielo ma scende dalle mie gambe e io mi alzo insieme a lei, e senza dire nulla entriamo in casa.

«dove vuoi andare?» faccio spallucce e chiudo la porta a chiave, «potrei chiedere a jisoo e jin se ci raggiungono» subito annuisce e decide di chiamare rosè, la sua migliore amica.

«non risponde»
«già, nemmeno jisoo. fa nulla andiamo da sole» lei annuisce e mi prende la mano tintinnando, ma non le nego la mia.

i suoi capelli vengono spazzati via dal vento, la sua mano sembra così piccola...

«jen?» la guardo
«ti andrebbe di venire con me e la mia famiglia in montagna settimana prossima?» che cosa?
«si?» subito sorride e inizia a saltellare felice per le strade di seoul.

«staremo lì per una settimana, i miei genitori sarà come se non ci siano perché hanno un ufficio lì vicino, oh e, puoi invitare jisoo e jin se ti va» mi sorride gentile, come si fa ad essere così buoni?
non dico nulla ma sorrido mentre continuiamo la nostra passeggiata mattutina.

«ho un'idea» subito entro in un vicolo di seoul e conduco lisa davanti alla casa di min yoongi.

«cosa ci facciamo qui?»
«mi vendico di un bastardo»
«che ti ha fatto?»
«poi ti spiego, seguimi»

afferro dei sassolini abbastanza spessi e appuntiti dalla strada e mi avvicino alla casa di yoongi, deviando l'angolo per giungere alla sua macchina.

riccone del cazzo

«controlla che non ci sia nessuno»
e subito inizio a scrivere sulla porsche bianca che mi si presenta davanti.

SONO UN PORCO
- J

fatto ciò, prendo lisa per mano e la trascino via con me ridendo.

«jen ma che ti ha fatto?» dice tra le risate
«alle medie si divertiva a farmi video mentre ero in bagno e mostrarli a tutta la scuola, infondo non ho scritto una menzogna» sono costretta a tenermi la pancia dal troppo ridere, lo stesso vale per lei.

«torniamo a casa?» propongo, e lei annuisce.

il tragitto non è molto silenzioso, e lisa continua a saltellare come una bambina

carina

«caffè?»
«ma sei pazza?! andiamo a dormire!» mi rimprovera lei, al che io alzo le braccia e decido di condurla nella mia stanza, ovviamente dopo aver chiuso la porta a chiave.

«mi sono divertita» ammette
«è la mia vita di tutti i giorni, non mi stupisco mai di me stessa» mi tolgo la felpa e rimango in canottiera e pantaloncini, lei fa lo stesso e si stende sul letto, voltando la testa verso la mia direzione.

«che fai?»
«ti guardo»
«perché?»
«perché sei bella» credo di essere arrossita un poco, ma cerco in tutti i modi possibili di non darlo a vedere.

«sei bella anche tu» dico sdraiandomi accanto a lei e mettendomi nella sua stessa posizione.
mi abbraccia cingendomi le braccia attorno al busto, io posiziono un braccio sul suo bacino e la bacio, la bacio solo.

e dio, se potessi farlo per sempre.

«notte»
«giorno»

breatheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora