jennie's pov
un forte vibrare si propaga nel mio orecchio destro, accompagnato dalla suoneria del mio cellulare.
decido di rispondere, dal momento che oggi non aspetto alcune chiamate.
cercare di spostare lisa da sopra di me non è poi una faticaccia, a causa del suo corpicino minuto.
afferro il telefono senza nemmeno leggere chi sia il mittente di questa chiamata, e come al solito aspetto sia lui ad iniziare la conversazione, « jennie! » santo cielo
« rosè »
« ti rendi conto di che ore sono? dovevamo andare a fare colazione insieme » mi distraggo un attimo per
dare un'occhiata all'orario, « ci siamo addormentate. » non mi piace dare spiegazioni a nessuno, amici inclusi.
« non fa nulla, oggi non posso accompagnarvi a tingere i capelli perché devo aiutare mio padre con la gelateria, sai, è sabato.» emette un piccolo risolio dolce, « ok, ci si vede allora » dico affrettata, « ciao ciao » e riattacco.
decido di rimettermi a dormire, nonostante siano le undici di mattina passate.
« mh~ buongiorno » sento lisa stiracchiarsi e parlare con la voce impastata dal sonno, un qualcosa di unico, « ciao » saluto, richiudendo gli occhi di scatto, « sono già le undici, non dovremmo andare dal..» la blocco «parrucchiere? si, possiamo andarci anche dopo » la sento imprecare per la fretta con cui ho risposto, « ok, come vuoi tu » dice, vorrei vedere la sua espressione, ma è girata dall'altro lato, merda.
« se scendessimo a mangiare qualcosa? mia madre non dovrebbe essere in casa teoricamente » dice lei, e io faccio spallucce, non che mi importi.
« scendo a prepararti qualcosa, cosa vorresti mangiare?» aspetta cosa?
« tu non mangi? » mi viene normale chiederglielo, « si, certo, v-voglio dire che-» ed è proprio qui che mi giro di scatto verso di lei, ha un'espressione corrucciata, quasi volesse evitare l'argomento; « certo che mangio, volevo solo sapere se avessi preferenze di cibo » spiega tutta calma, sembra essersi ripresa, al che annuisco « per me è uguale, ma niente marmellata » chiarisco, « anche a me non piace, stai tranquilla » e sorride, a volte mi chiedo se possa essere facile sorridere
così tanto, bah.
entra in bagno e si chiude dentro, dopo circa quattro minuti esce con una coda di cavallo mal messa, e il viso più... non so, fresco.
« scendi pure quando vuoi, e se vuoi lavarti vai pure in bagno, le salviette sono nel secondo cassetto » sorride, e sparisce dietro la porta.
così decido di dirigermi lentamente e di malavoglia in bagno, iniziando a lavarmi il viso e i denti con uno spazzolino nuovo che trovo in una delle tante confezioni.
mi faccio un cucù e scendo in cucina, « messa bene con quel cucù » dice ridendomi in faccia, « dobbiamo parlare della tua coda? cosa sei, una cavalla? » entrambe scoppiamo a ridere, ma io mi fermo dopo un po'.
non mi piace ridere.
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🤘🏼🤘🏼🤘🏼.
spero vi sia piaciuto, sto cercando di riprendermi e tornare ad aggiornare quotidianamente, grazie mille del supporto che mi state dando, spero capiate che è la mia prima storia di un rapporto lesbo, non me ne intendo molto; scusatemi ancora.
-thali
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