Luca
Serena entra in cucina, raggiungendo me ed il resto della sua famiglia con un'aria a dir poco festante: come sempre, mi sento sopraffatto dalla sua bellezza ed ormai, sono consapevole che ciò sia dovuto all'affetto smisurato che nutro nei suoi confronti e dal fatto che non possa, in alcun modo, manifestarle questo mio volerle bene senza ricevere in cambio qualche sua pugnalata.
Soffocare i sentimenti così come io ho imparato a fare nel corso degli anni, dovrebbe essere illegale per legge: perché non si affievoliscono e non sparisce l'affetto nei confronti di una persona, quando la ami davvero.
Al massimo si tramutano come in spine conficcate nel cuore, ma di certo non smettono di essere meno potenti ed importanti.
-È tornato Marco!- esclama più festante di prima, ed in mezzo al caos dei giochi di Stefania e Roberto, del rovente ribrezzo di Valter che mi striscia costantemente sulla pelle, sento un tuffo al cuore di pura gioia, una sensazione incredibilmente dolce, come non ne provavo più da mesi.
Mio fratello è tornato! Quindi sta bene, e questo è l'unico modo che mi è concesso per avere notizie sul suo conto: rubando delle novità su di lui tramite le parole di mia sorella.
Non ho più rapporti con Marco da circa dieci anni, da quando ho fatto il mio coming out: mio fratello si è arruolato nell'esercito poco più che maggiorenne e, quando è saltato fuori il fatto che sono gay, ha incominciato a temere che questo potesse in qualche modo sminuire la sua virilità, impedendogli di fare carriera e, quindi, mi ha semplicemente tagliato fuori dalla sua vita, come se non fossi mai esistito.
Ovviamente, niente di tutto questo è venuto fuori in maniera diretta, non abbiamo mai più avuto nessun tipo di conversazione dopo il mio coming out: a riferirgli quanto stava succedendo nella mia vita furono i miei genitori, e sempre loro si fecero portavoce per conto suo.
-Stasera i miei ci hanno invitati a cena da loro per dare il bentornato a Marco.- aggiunge poco dopo mia sorella guardandomi dritto negli occhi e, dalla sua espressione, capisco chiaramente che, l'invito dei miei, non include anche me.
Cerco di sorriderle annuendo, perché sono davvero stanco di piangere, e distolgo gli occhi da lei cercando di farmi catturare l'attenzione dai giochi dei miei nipoti.
Sono due bambini deliziosi e non so che darei in questo momento per potermi unire a loro sul pavimento e giocare insieme.
Ma non oso farlo e mi limito ad osservarli da lontano, consapevole di quanto già questo mio fare sia di grande disturbo per mio cognato.
-Andiamo bambini, dobbiamo prepararci per andare dai nonni e dallo zio!-
-Sì!- urla gioiosa Stefania, mentre Roberto, più piccolo della sorella e tanto timido, si limita a sorridere ed entrambi seguono Serena trotterellando in direzione della loro cameretta.Rimango da solo con Valter e mi tornano alla mente le parole di mia sorella: faccio per alzarmi di modo da non restare da solo con lui in cucina, ma mio cognato si schiarisce la gola cercando di attirare la mia attenzione.
Mi volto verso di lui per avere, in qualche modo, conferma di quanto ho percepito e, guardandolo in viso, mi rendo conto che sì, ha intenzione di parlare con me.
Quindi torno a sedermi, restando comunque in silenzio in attesa che... succeda qualcosa.
-Serena mi ha detto che forse hai trovato casa- esordisce, ed io mi limito ad annuire: -Quando te ne vai?- mi domanda ed io mi ritrovo a inspirare più aria possibile, cercando di stemperare la tensione che mi attanaglia il corpo.
Espiro piano e sollevo gli occhi verso di lui: capita di rado che mi rivolga a lui direttamente tramite uno scambio di sguardi ed ancora più raro, in queste settimane che ho trascorso qui da pseudo-rifugiato, mi è capitato di scambiare qualche parola con lui.
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BREATH
RomanceBREATH è una storia "breve": perché si fa presto ad innamorarsi di qualcuno, anche quando non siamo disposti ad ammetterlo subito. Come Luca, da sempre innamorato profondamente di Saverio ma, allo stesso tempo, terrorizzato dai suoi stessi sentiment...