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Marco

Non appena ho varcato l'ingresso della sala d'attesa, l'ho riconosciuto subito: non l'ho mai visto in vita mia, ma non ho avuto dubbi su chi fosse neanche per un secondo.

Saverio è il tipico ragazzo della porta accanto, i suoi lineamenti sono ordinari, i capelli sono scuri e scompigliati, la barba è incolta, indossa abiti poco pretenziosi.

Solleva il viso verso la sala ed in un attimo, l'idea che mi ero fatto di lui si stravolge totalmente: i suoi occhi sono nerissimi, non castano scuro, ma proprio neri e catturano lo sguardo e l'attenzione risucchiandoti dentro il loro abisso, così mi rendo conto di altri dettagli di lui che sino a quel momento, non avevo notato: ha le mani grandi, le spalle larghe ed il petto ampio, probabilmente è anche sufficientemente alto da superare Luca in altezza di diversi centimetri, lo deduco dalle lunghezza delle gambe e dal fatto che, anche se seduto, sembra riempire completamente lo spazio che occupa, come se tutto intorno a lui fosse più piccolo del dovuto.

Capisco perché mio fratello ne è sempre stato innamorato: Luca ha sempre cercato, fin da piccolo, coccole e protezione; ha sempre desiderato essere abbracciato da qualcuno in grado di farlo sentire al sicuro.

Mi diceva sempre che sì, gli piacevano tanto gli abbracci di tutti, ma che i miei erano per lui i più speciali, perché quando lo stringevo al mio petto, riuscivo a farlo scomparire tra le mie braccia, circondandolo con tutto il mio calore e facendolo sentire al sicuro.

Sento il petto morso da una fitta improvvisa di gelosia: probabilmente, Saverio l'avrà fatto sentire a questo modo con i suoi di abbracci, probabilmente, negli anni in cui mi sono comportato da idiota infischiandomene di indagare sulla verità, Saverio avrà finito per prendere il mio posto con i suoi abbracci.

Mi avvicino a lui e dopo neanche un paio di parole, anche lui capisce all'istante chi sono: i suoi occhi, dapprima dubbiosi, diventano improvvisamente consapevoli non appena incrociano i miei che so essere con certezza identici a quelli di Luca.

Gli domando come si sente e lui scuote piano la testa nascondendo il viso tra le mani:
-Non mi fanno sapere come sta, non mi dicono niente. Ho detto loro che sono il suo compagno...- inizia a dire continuando a nascondere il viso, poi, solleva di scatto la testa: -... Se avessi detto loro che mi ha lasciato quasi un mese fa, non mi avrebbero neanche fatto sapere che, al momento, è stabile-

Capisco che si sta giustificando in qualche modo per aver mentito ai medici, ma ho come la sensazione che questa sua bugia faccia più male a lui che alla legge del nostro bigotto Paese:

-Hai fatto bene, mi dispiace non essere stato qui prima- dico e Saverio torna a fuggire dal mio sguardo.

Dannazione, non so come farò a dirglielo.

-Tu lo hai visto?- mi domanda con voce tremula. Faccio per accennare un "sì" con il capo, ma lui non lo vedrebbe, così rispondo piano, cercando di non infierire ulteriormente nel suo dolore:
-Sì, poco fa...- Saverio mi interrompere immediatamente voltandosi di colpo verso di me e piantandomi i suoi occhi dentro i miei: le parole mi muoiono in gola.

Mi rendo conto che non posso fare assolutamente nulla per evitare di ferirlo ancora, so che non dovrebbe importarmi dei suoi sentimenti, dopotutto la loro relazione è terminata a causa del suo tradimento nei confronti di mio fratello, ma lo vedo: ha commesso un errore, n'è consapevole e di questo strazio ne sta facendo la sua punizione.

Sono un uomo semplice, ho commesso così tanti errori nella mia vita ed il mio lavoro mi ha insegnato che, ad ogni batosta, ne segue un'altra più massacrante della precedente.

Che ad ogni errore, rimediare è possibile... sino all'errore successivo.

E non perché me ne freghi del mio operato o perché io sia un tipo egoista che agisce senza curarsi di ciò che gli accade intorno: la verità è una sola.

Siamo uomini, non c'è nulla di infallibile in noi.

-Come sta?- mi domanda con voce sempre più tremula. Socchiudo gli occhi: non voglio fare la parte del vigliacco scappando dal suo sguardo, ma è difficilissimo per me, tenergli testa in questo momento.

-Fisicamente, bene- dico e Saverio sembra capire immediatamente che no, questa non è davvero una buona notizia.

Scrollo le spalle per cercare di far diminuire la tensione che mi attanaglia i muscoli: -I medici sostengono che possa aver riportato dei danni cerebrali. Le pillole che assumeva erano molto forti e c'era un valido motivo per cui non dovesse prenderne più di una al giorno. In pratica, mi è stato spiegato che, data la sua condizione psicologica, assumeva già, in maniera regolare, la dose massima consigliata di quel farmaco. Gli stanno facendo degli esami, hanno programmato una tac e tutta una serie di altri test di cui non ricordo il nome. Comunque, nel peggiori dei casi potrebbe perdere totalmente coscienza di se stesso e di ciò che lo circonda.-

-Intendi, ridursi in uno stato vegetativo?- annuisco alle parole di Saverio mentre il suo viso, se possibile, sembra farsi ancora più pallido: -Però, può anche guarire completamente, no?- mi domanda e la sua voce assume un tono di totale supplica: annuisco, anche se entrambi sappiamo che, mentalmente, Luca non è mai stato completamente "sano".

-Ti va di vederlo?- gli domando ed i suoi occhi si dilatano per lo stupore: deglutisco, mi sento come se stessi annegando dentro i suoi abissi neri.

Saverio fa piano di "sì" con la testa, senza distogliere gli occhi da me, come se avesse paura che io cambi idea da un momento all'altro o che me ne esca dicendogli che era tutto uno scherzo e che no, non ho nessun intenzione di fargli vedere mio fratello.

Ma in realtà, l'ho cercato, sin dal principio, proprio per questo: so che Luca lo ama profondamente, anche se magari, incontrandolo, Saverio potrà pensare che non sia più così, ma io conosco mio fratello, gli ho sempre letto dentro meglio di chiunque altro ed anche se le nostre vite e l'ottusità dei nostri genitori ci hanno divisi per tanto tempo, ho scoperto proprio poc'anzi, rivedendolo dopo dieci anni che, solo i nostri visi sono un po' cambiati facendosi più maturi, ma i nostri cuori sono rimasti intatti e si sono riconosciuti immediatamente.

Per questo sono qui: perché Luca non lo ricorda più, ma ama quest'uomo che lo ricambia pienamente sin nel profondo, ed io farò tutto ciò ch'è nel mio potere per far sì che entrambi riescano a ritrovarsi.

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