«Ermal se vuoi fermarmi.. Fermami.
Se non vuoi più ascoltare non ascoltare. E se mi vedi piangere.. Lasciami piangere. » è questa l'unica richiesta che ho fatto ad Ermal prima di iniziare a parlargli di tutta la mia vita.
Lui ha acconsentito.
«Il 3 febbraio del 1981 in Spagna sono nata io. Valencia era una città meravigliosa.La amavo come fosse una sorella.. O per lo più una mamma. Mia madre si chiamava Ana,una donna avvenente molto legata alle tradizioni della sua madreterra.
Mio padre Ramiro Santiago era un uomo che non poteva essere definito come tale.
Si sono conosciuti in vacanza:mio padre era messicano mentre mia mamma spagnola,erano in Venezuela. Si sono innamorati subito.
Quando sono arrivata io nelle loro vite,l'amore che li aveva uniti era già finito.
Quell'uomo che non chiamo neanche più padre,la sera tornava a casa completamente ubriaco dicendo che mia madre era una donna pessima e che non sapeva fare niente. La sua filosofia era che la donna è un essere inferiore,incapace e totalmente inutile.
Mia madre si lasciava picchiare senza dire niente,nemmeno mia nonna(sua mamma)sapeva nulla.
E io queste scene le vedevo,me le ricordo ancora, e mi fanno ancora paura.
Ma non gli bastava:picchiava anche me. Non mi ha violentata solo perché mia madre è tornata prima dal lavoro. Il 6 aprile 1982 è nata Camila, la mia sorellina. Dovevi vedere:era la cosa più bella che io avessi mai visto.
E lo è tutt'ora. »feci una piccola pausa nella quale mi scappò un sorriso pensando a mia sorella.. Poi ripresi:
«A quattro anni mia madre ha iniziato a insegnarmi come si suona il pianoforte:da lì in poi non l'ho più lasciato. Penso sia l'UNICA COSA BUONA che mia madre ha potuto fare con me. Io le volevo un bene dell'anima.. Ma lei non sembrava ricambiare:non mi difendeva.
Una madre che vuole bene alla propria figlia si sarebbe lasciata picchiare al posto suo.. Lei non lo ha mai fatto. Non mi ha mai difesa. La donna che mi ha messo in questo schifo di mondo non mi ha mai difesa!
La mia vita è sempre stata così:mio padre urlava e alzava le mani, mia madre non faceva niente per impedirglielo,mia sorella piangeva e io volevo solo morire.
A sei anni ho incominciato io a prendermi cura di Camila, fin quando mia nonna è venuta a sapere cosa succedeva tutti i giorni in casa mia.
Quando avevo 7 anni i miei genitori sono usciti per una serata;non volevo sapere che cosa si sarebbero detti, non credevo più a una parola di quello che mi dicevano eppure obbedivo sempre per il terrore di quelle mani.
La sera del 22 luglio 1988 mio padre,ubriaco in macchina con mia madre, fece un incidente e morirono entrambi sul colpo.
Mi arrivò la notizia il giorno dopo:al funerale non versai neanche una lacrima al contrario di mia sorella che sembrava una fontana.
Non provavo più emozioni.. Non sentivo più niente.
Una settimana dopo prendemmo gran parte della roba che c'era in casa nostra,e con i miei nonni partimmo.
Stemmo due giorni su una nave finché non attraccammo nel porto di Bari. Quando misi piede qui, ringraziai Dio di essere ancora viva e con la forza di sorridere. Da lì incominciò una nuova vita.
Mia sorella venne a sapere tutto quanto tre anni dopo mentre i miei nonni ci facevano da mamma e papà.
Erano eccezionali ;mio nonno ci ha lasciati un anno fa. Era ed è la mia forza.. Una di quelle poche cose per la quale continuo a ridere e a non crollare. A volte vorrei solo raggiungerlo... Poi non lo faccio :penso a Camila, a mia nonna Maria, a Viola; è lei la ragazza con cui sto sempre, è la mia migliore amica, da quando sono arrivata qui siamo diventate subito amiche:lei mi ha insegnato la base dell'italiano e io quella dello spagnolo. La adoro. È la mia salvezza.
Mentre mia nonna è la donna più forte che io abbia mai conosciuto.
Parlo bene lo spagnolo non perché sto più attenta di altri durante le lezioni.. Ma perché sono nata in Spagna e per sette anni ho vissuto in Spagna.
Ermal.. Io ho finito.. Non sai che peso mi sono levata. La mia anima è ancora segnata..i segni sulla pelle si sono levati ma.. Quelli sull'anima no.
Ma il motivo delle mie improvvise lacrime non te l'ho ancora raccontato:quando mi hai preso il polso,ho pianto perché.. »;«No.. Esmeralda.. Ho capito. Grazie. ».
Non avevo più fiato. E non sapevo se ridere o piangere.
Ce l'avevo fatta!! Avevo raccontato tutto!!
Avevo la maglietta completamente fradicia, gli occhi mi bruciavano e dentro avevo l'anima leggera,quasi assente.
«Ho buttato tutto fuori.. Forse l'ho fatto troppo veloce..scusami Ermal.. Non credo che riuscirò a ringraziarti abbastanza:mi hai ascoltato senza pretendere nulla. Grazie. »mi ero aperta veramente!! L'ho fatto sul serio!! Per me è un passo enorme!!!
«Io ringrazio te per esserti aperta così con me.. Sei una donna incredibile.. Straordinaria.Sono fiero di aver fatto quello che ho fatto e sono contento di averti ascoltato ora.».
Ci sorridiamo e rimaniamo in silenzio per un po' a guardarci.
Fin quando lui si protende verso di me:«Io non ti farei MAI del male».
Nessuno me l'aveva mai detto:mi fiondo tra le sue braccia e chiudo gli occhi,non vorrei essere da nessun'altra parte in questo momento.
Non so per quanto tempo rimaniamo così.. So solo che quando ci separiamo lui mi chiede:«Hai detto che non hai mai lasciato il pianoforte... Sai suonare anche la chitarra?».mi si illuminano gli occhi immediatamente :«Sì.. La amo. La mia si chiama Elisa».
Il suo viso si illumina:«Wow! Allora non sono l'unico a dare nomi ai miei strumenti;be..allora ti presento Ermira. »dice tirando fuori una meravigliosa chitarra Gibson.
Io rimango a bocca aperta davanti a quello spettacolo:«Ehy... Lo so che è bella.. »io mi "sveglio" e gli tiro una pacca sulla spalla:«Hai finito? È tua o l'hai rubata? »gli chiedo spiritosa facendolo ridere.
«No.. È mia.. E comunque non ti ho ancora raccontato perché ti ho giurato che non farò mai niente di niente a di te.. »sembra incupirsi e allora decido di parlare:«Ermal.. Non devi sentirti COSTRETTO... io ti ascolto se vuoi ma.. »;«Tu ti sei aperta con me subito.. Perché io non dovrei farlo? »al che rimango in silenzio.
«Ok... Come vuoi ».
E lui con la chitarra in braccio inizia a raccontarmi tutto.-----------------------il mio spazio--------------
Hola a todos!!!!!
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Tu Non Sei Per Niente Piccola
عشوائيmi chiamo Esmeralda.ho origini spagnole.....ho 19 anni... vado al liceo.... non mi fido più di nessuno da.... leggete!!!!!!! (P.S=é il primo libro che scrivo!!!! abbiate pietà!!!!! )