❝peggio di così❞

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Era ormai mattina e Katsuki non aveva la minima voglia di alzarsi dal letto.
La festa era finita quando il sole era sorto e, con la musica assordante fino a quel momento, Bakugou non era riuscito a chiudere occhio, così la mattina si era ritrovato ancora più irritato del solito.

Vari colpi alla porta della sua camera lo svegliarono completamente:

«Bakugou, esci che dobbiamo sistemare!»

Come osavano svegliarlo a quest'ora dopo tutto il chiasso che avevano fatto?!
Katsuki era andato via molto prima della fine della festa, si era rifugiato in camera sperando che nessuno lo disturbasse.

Qualcosa, però, andò storto.
Un ragazzino, che presunse fosse all'incirca della sua età, entrò nella sua camera senza degnarsi della sua presenza.

Come osava?

Se ne era andato senza degnarlo di uno sguardo e lo odiò per questo.
Spero per lui che non si faccia più vedere.

Il biondo si alzò definitivamente dal letto ed uscì dalla sua stanza trovando vari bicchieri, polvere e persino indumenti sul pavimento.

Sbuffò alla vista di tutto quel lerciume e, calciando qualche bicchiere, si diresse verso la cucina con l'intento di mettere qualcosa sotto i denti.
Arrivato in cucina però, tutta la polvere e gli alcolici sui mobili gli fecero passare l'appetito.
Che schifo.

Tornò in camera e lasciò ai sui compagni l'ingrato compito di pulire tutto quell'ammasso di sporcizia. Si mise sul letto e riprese il libro che la sera prima aveva lasciato a metà sul comodino.

I minuti passarono e, nuovamente, dei colpi alla porta distrassero il biondo dalla lettura:

«Bakubro, posso entrare?»

Kirishima era dalla parte opposta della porta che aspettava una risposta affermativa del ragazzo che ormai definiva il suo migliore amico.

Katsuki sbuffò per l'ennesima interruzione durante la sua lettura, era la seconda volta in meno di 24 ore.
Con tono scocciato acconsentì alla richiesta del rosso con un semplice "Entra".

Eijiro entrò con un ampio sorriso stampato sul volto, era sempre così solare con tutti ed era raro vederlo con un'espressione diversa da quella felice. Katsuki, difatti, si chiedeva sempre da dove tirasse fuori tutta quell'energia e felicità.

«Volevo ricordarti che circa dopo pranzo verrà Izuku Midoriya, il ragazzo che ti darà ripetizioni di chimica»

Bakugou non cambiò espressione, era sempre la stessa: scocciata e infastidita.

«Sarà la quinta volta che me lo ripeti, Capelli di merda!»
Sbottò lui ormai al limite della sopportazione.
Era la milionesima volta che il rosso glielo ripeteva e, già il fatto di dover fare ripetizioni era era umiliante per un ragazzo come Katsuki, se si metteva a ripeterglielo così tante volte sapeva che sarebbe finito per scoppiare!

«Scusa, scusa» Eijiro mise le mani davanti a se come per proteggersi «Volevo solo essere sicuro che te lo ricordassi»

«Pensi davvero che sia così stupido da dimenticarmi qualcosa che mi ripeti ogni cinque secondi?!»

Bakugou si alzò dal letto quasi lo volesse far esplodere solo con il suo sguardo, lo prese per un'orecchio e lo portò fuori dalla stanza.

«Prova a ricordarmelo un'altra volta e ti uccido»

Detto ciò, tornò sul suo letto riprendendo la sua amata lettura.

La mattinata passò in fretta, tra pulizie e lettura, il tempo sembrava volare.
Diversamente dal solito, Katsuki pranzò in cucina con Kirishima, Sero e Iida, suoi confratelli, nonostante solitamente preferisse uscire in qualche bar.

Quel giorno però, come glielo aveva ricordato un'infinità di volte Eijiro, Bakugou avrebbe avuto un ospite.

****

Izuku si trovava davanti alla confraternita da almeno una decina di minuti, non si sapeva spiegare il motivo ma qualcosa lo stava bloccando nell'entrare.
Gli avvenimenti della sera prima probabilmente lo stavano condizionando nella sua decisione.

"Terza stanza a sinistra del secondo piano".
Si ripeteva nella testa così da ricordarselo.

«Midoriya!»

Un ragazzo dai capelli rossi chiamava il suo nuovo amico davanti alla porta.

«Kirishima!»
Sorrise Izuku.
La sera precedente aveva stretto amicizia con quel ragazzo dal sorriso accattivante e sperava che anche Bakugou fosse come lui.

«Vieni pure che ti porto da Bakugou»

Io verde seguì il rosso senza dire una parola entrando all'interno della confraternita e salendo le scale per raggiungere il secondo piano continuando però a sorridere.
La confraternita era davvero grande, oltre alla sera scorsa era venuto solamente un'altra volta per farsi aiutare da Iida a filosofia.
Era sempre andato nel corridoio opposto e non aveva mai girato interamente l'edificio.

«Senti Midoriya, Bakugou è un tipo un po'... particolare»

Prese il discorso Kirishima.
Che poteva mai essere? Anche Izuku si riteneva particolare, qualche volta anche fuori di testa.

«Che intend-»

La porta a cui Eijiro stava per bussare si aprì di scatto rivelando un certo biondino abbastanza irritato.

«Capelli di merda quante volte ti ho detto di non urlare quando sei vicino alla mia porta cazzo?!»

Izuku si zittì quando vide il soggetto davanti a lui: era lo stesso ragazzo con cui Izuku aveva
fatto una figura di merda la sera prima.
Il verde voleva letteralmente scomparire quando lo sguardo del biondo si posò sopra il suo.

«SEI TU!»

Bene. Questa giornata può andare peggio?

Ciao a Tutti!

Capitolo cortissimo anche se di passaggio!
Il prossimo capitolo sarà interamente sulle ripetizioni che il nostro broccoletto darà al nostro accendino ahahah

Spero vi piaccia e, se vi va, lasciate pure una stellina e un commento con il vostro parere sulla storia!

Alla prossima,

riosayin

𝐒𝐓𝐑𝐀𝐘 𝐍𝐎𝐓𝐄𝐁𝐎𝐎𝐊 | 𝒃𝒂𝒌𝒖𝒅𝒆𝒌𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora