❝epilogo❞

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«L'importante adesso è che ci siamo ritrovati e ti prometto che non ti lascerò più andare»

qualche settimana dopo

I giorni passavano, le ore scorrevano e il tempo portava piano piano via i dolori della gente.
Il tempo combatteva battaglie, battaglie che le persone cercavano sempre di rimandare o di nascondere: le battaglie contro il dolore.
Si dice che il tempo allevi ogni ferita, ogni graffio e ogni rottura, e proprio questo era quello che Shouto sperava accadesse, che il tempo, lo scorrere di quell'infinito orologio, riuscisse a guarire quel suo piccolo cuore oramai andato in frantumi.

Sapeva di aver sbagliato, sapeva che tutto quello che aveva fatto era l'esatto opposto di quello che era giusto fare. Ma, come si suol dire, al cuor non si comanda e tutta la finta realtà che si era costruito intorno era così allettante e piacevole che aveva fatto uscire anche lui dalla retta via.

Egli aveva peccato ed adesso l'unica cosa che gli passava per la testa era l'idea di redimersi, di riuscire a essere in grado di dare perdono e di riceverlo.
E, parlando di perdono, l'unica cosa che per iniziare poteva fare era solamente una: perdonare se stesso.
Se prima non si perdonava da solo l'errore commesso, perché gli altri che lo avevano subito avrebbero dovuto farlo?

Todoroki Shouto da quel momento avrebbe sicuramente cercato e intrapreso il cammino della redenzione e del perdono, promettendosi che l'avrebbe trovato ad ogni costo.

****

Anche per i due giovani amanti il tempo passava, scorreva così velocemente che i due avevano paura di non averne abbastanza per passarlo insieme. Entrambi si amavano ogni minuto di più, ogni giorno scoprivano nuove cose l'uno dell'altro e i loro difetti venivano amati dall'altro quasi di più dei pregi.

I due, per festeggiare il loro terzo mese insieme, avevano organizzato un bellissimo picnic sul cofano della Jeep di Katsuki. Uno accanto all'altro avrebbero guardato le stelle e si sarebbero raccontati storie su di esse, sulle bellissime leggende che giravano intorno a loro.

La loro relazione, in quei tre mesi passati in compagnia dell'altro, sembrava quasi una favola, ovviamente non mancavano alcune litigate anche perché una principessa non può sempre andare d'accordo con il principe!
Quest'ultimo però, con il tempo, aveva imparato come farsi perdonare in fretta e ciò aveva facilitato il buon andamento del loro rapporto.

Senza accorgersene, la sera era arrivata:
le stelle erano luminose e la luna era qualcosa di meraviglioso, come gli occhi dei due amanti che si lanciavano sguardi sul cofano della malandata Jeep.
Quando erano arrivati, entrambi erano rimasti stupiti di come un semplice e meraviglioso panorama potesse rimanerti dentro:
le luci della città facevano da sfondo all'appuntamento dei due e c'era silenzio nonostante le strade continuamente trafficate, loro adesso erano lontani ormai dalla realtà di tutti i giorni, adesso c'erano solamente Izuku e Katsuki a godersi il loro giorno.

Quando finirono di mangiare usarono la tovaglia del picnic per stenderla a terra e poter guardare le stelle.
Katsuki si mise a sedere, aprì le gambe e Deku ci si sedette in mezzo così che Kacchan potesse abbracciarlo.

Durante l'abbraccio i due si scambiavano sguardi tra loro e le stelle ed entrambi erano sicuri che il ragazzo al loro fianco era sicuramente più bello di tutte le stelle che potessero trovarsi in cielo.

«Deku, essendo che sei sempre tu quello che fa le domande» Katsuki sorrise al fidanzato «Stavolta la domanda tocca a me: cos'è l'amore per te?»

Izuku diventò rosso all'istante, sapeva benissimo come rispondere a quella domanda anche se improvvisa e, nonostante ciò, decise di aspettare qualche secondo per rispondere.

«Per me l'amore sono le piccole cose che fai per me ogni giorno, come il bacio del buongiorno o della buona notte, come mi abbracci quando siamo a letto o come mi parli dolcemente ogni giorno. Kacchan, per me l'amore..» sorrise al ragazzo
«Sei tu»

Katsuki sorride e, preso dal meraviglioso momento, gli prese il viso tra le mani avvicinandolo a se per un lungo e passionale bacio.
Quando si staccarono le parole uscirono da sole, naturali.

«Ti amo stupido nerd»
«Ti amo anch'io Kacchan»
I due si sorrisero nuovamente per poi lasciarsi trasportare ancora da un nuovo e bellissimo bacio.
Perché, nonostante i problemi, la felicità, l'amore o di come finirà quella storia, entrambi si ricorderanno sempre che tutto è cominciato grazie ad un quadernino usa e getta.

Fine

Ciao a Tutti!

Sono tornata!
E, come vi avevo promesso, ecco l'epilogo di questa storia.
Mi dispiace di essere mancata tanto ma spero che con questo capitolo io possa farmi perdonare :)

Con questo ultimo capitolo volevo finalmente ringraziarvi, non mi aspettavo che questa storia potesse arrivare dov'è adesso..
Ero partita α scriverla come un passatempo, per migliorare il mio modo di scrivere e per, appunto, portare qualcosa sulla mia ship preferita: la Bakudeku.

Volevo ringraziarvi per ogni singolo commento che mi avete lasciato, per ogni stellina che avete messo e per ogni bellissima parola che avete speso su questo libro. Grazie di cuore, davvero.

riosayin

Ps: Con ciò vi lascio, oggi o domani scriverò del mio nuovo progetto... se ovviamente vi interessa ;)

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𝐒𝐓𝐑𝐀𝐘 𝐍𝐎𝐓𝐄𝐁𝐎𝐎𝐊 | 𝒃𝒂𝒌𝒖𝒅𝒆𝒌𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora