Quando aprì gli occhi si ritrovò distesa in un grande letto bianco che non riconosceva. La stanza era bianca con delle tendine azzurre.
Tutto sembrava avere l'aspetto del lussuoso appartamento del produttore che conosceva Flor. Minimalista e super costoso.
Come la foto di un disegno di interni, non c'era nulla fuori posto.
Tutti gli allarmi suonarono nella sua testa, ancora di più quando si voltò alla sua sinistra e si rese conto che c'era qualcuno con lei.
Era di schiena. Non portava la maglia. Aveva delle spalle con dei muscoli ben definiti, una schiena perfetta e un colore leggermente abbronzato della pelle. Si guardò, aveva ancora tutti i vestiti addosso, eccetto le scarpe.
Era ancora vestita da Barbie, ciò la fece sentire un po' in imbarazzo, aveva voglia di sparire prima che lui si svegliasse.
Non ricordava dov'era, con chi era, né com'era arrivata fino a lì.
Ancor meno cosa fosse successo col suo compagno di letto.
Quando si mosse per poter prendere la sua borsa, il ragazzo al suo fianco si voltò e la prima cosa che vide, fu il tatuaggio a forma di stella.
Era al letto con Ken. Il Barbie gay più bello del pianeta.
Restò a guardarlo per un ampio minuto. Le sue ciglia facevano ombra sulla palpebra inferiore, aveva una bocca carnosa, ed era così seducente, faceva venir voglia di toccarla. Con la punta della lingua, forse...
Il cellulare suonò, annunciando l'arrivo di un messaggio. Probabilmente era Flor che le chiedeva dove fosse finita.
Ken si mosse nuovamente abbracciandola ed emise un suono gutturale sexy.
—Morning Barbie. How are you feeling today? (Buongiorno, Barbie. Come ti senti oggi?).
—Fine, I'm fine. How did I get here? (Bene, sto bene. Come sono arrivata qui?).
—I brought you. You were so drunk. (Ti ho portata io, eri molto ubriaca).
—Oh merda...—si coprì il viso con le mani immaginando come si era comportata.
—Hey, its ok. We've all been there. (Hey, va bene. Ci siamo passati tutti).
Stava per rispondere, ma il suo cellulare iniziò a sunare. Qualcuno la stava chiamando. Un ricordo apparve nella sua testa, quella notte aveva chiamato qualcuno. David.
Ciò la riportò alla realtà. Prese il suo cellulare, vide che la persona che la stava chiamando era Mirco. Mirco! Oggi avrebbero dovuto vedersi. Si erano dati appuntamento a mezzogiorno. Che ora erano? Le 11:45! No!
—Hey hold on a minute. (Hey, aspetta un minuto). — e rispose.
Ciao Mirco, scusami! Mi sono svegliata tardi, possiamo vederci tra un'ora o due?
—Certo bionda, meglio così. Se vuoi ti passo a prendere verso le 4, adesso si muore di caldo, ci scioglieremmo per strada.
—Va benissimo, ti aspetto. Un bacio, a presto.
Il modello la guardava, disteso al suo fianco.
—Boyfriend? (Fidanzato?). — anche quella domanda le sembrava familiare. David gli aveva chisto la stessa cosa.
—Just a friend. And I'm so sorry but I have to go now. (Solo un amico. E mi dispiace, ma devo andare adesso).
—Do you need a ride? (Hai bisogno di un passaggio?).
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EscapandoME
ChickLitValentina è una ragazza normale, che dopo aver finito il liceo, si trasferisce a Buenos Aires per studiare fotografia professionale. Sta cercando di lasciarsi alle spalle il suo ex ragazzio, il suo primo amore, che l'ha tradita con la sua migliore a...