》Chapter 7《:"Sorry, dad..."

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Awa era uscita alla svelta da scuola, per evitare lo sguardo del professore di di sé, ed invece aveva ottenuto l'effetto contrario. Deku la guardava come se fosse una persona da scoprire, ed era così, solo poche persone avevano l'onore di conoscere ogni suo lato nascosto, come ad esempio Takou Oijirou, che era del secondo anno, quindi era più grande di lei. La loro amicizia era iniziata nel bagno delle ragazze, in quinta elementare. Avevano fatto elementari, medie ed ora il liceo insieme, ed erano migliori amiche. Mai si sarebbero divise, mai.

La stava appunto aspettando fuori scuola: la divisa sistemata,  capelli biondi legati in un'ordinanza cosa di cavallo lunga fino alle spalle sottili e femminili, e gli occhi azzurri come il cielo. Era la figlia di Tooru Hagakure -che faceva parte dell'agenzia di Deku- e Oijirou. Il suo quirk era particolare: aveva una cosa invisibile, completamente trasparente. Lei non aveva una gonna come quella delle altre studentesse, era più lunga, permettendo molta più mobilità a quella parte del corpo.

«Kappa! Sono qui!» Esclamò tutta pimpante, sventolando la mano, tenendo il braccio teso verso il cielo, come se le punta delle sue dita potessero toccarlo con i polpastrelli. La verdina si diresse nella sua direzione, sorridendo maliziosamente. «Sentito il nome? Suona molto meglio!» La bionda annuì esasperata, e non appena arrivò al suo fianco, iniziarono a camminare verso le loro abitazioni. «Oh, sì... Toishi, giusto?» Chiese retoricamente, mentre sbuffava. «Lo sai che non dovevi, giusto?»;
«Lo so, ma fa schifo il mio nome!» Takou la capiva, sapeva tutto di lei, il suo passato, ed il suo presente erano custoditi gelosamente dentro al proprio cuore, e lei era una delle poche che la capiva.

«... C'era... l-lui... e-e—» La ragazza non fece in tempo a parlare, vi era troppa tensione. C'era lo sguardo dell'amica su di sé, per poco anche quello diventava opprimente. La biondina sentì l'odore di menta nell'aria: Kappa stava sudando, constató, e le afferrò le spalle, mentre la ragazza dagli occhi blu oltremare teneva il suo sguardo puntato sulle francesine nere, nuove di zecca. Poi, scoppiò in lacrime fra le braccia dell'amica del cuore, stringendosi la divisa e mettendo la testa nell'incavo del collo, la quale Takou aveva spostato per darle spazio.

«N-non volevo... f-fosse necessario...!» La sua voce tremava a causa dei singhiozzi. In quel momento si sentì come la corda tesa del violino che suonava da bambina, come tutt'ora, solo, non era accordata, e faceva un suono stridulo ed acuto, che le perforata le orecchie: frustrazione, paura, stress si erano accumulati negli anni, e l'avevano portata a soffrire di un'ansia terribile. Il mare che era dentro di lei stava lentamente uscendo fuori, e le pupille quasi non diventavano bianche e rosse, gonfie dal pianto.

«Va tutto bene, Kappa, io... sono qui, con te. E non ti lascio, perché ti voglio bene, a suo contrario.» E sorrise amaramente, continuando però a versare via tutte le ansie e le paure che si crogiolavano dentro di lei, e la opprimevano da quando era un'infante. «Grazie, grazie mille, per esserci. Per sopportarmi...»
La ringraziò lei, con il cuore che per poco non faceva un balzo dal petto, non appena aveva sentito quelle parole di incoraggiamento.

Ma una marea di pensieri la invadevano, e tra questi, ce n'era un in particolare, che faceva eco. "Perdonami, papà..."

  ║Wolf In Sheep's Clothing║〉〉 BakuDeku/KatsuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora