》Chapter 9《:Escape

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Izuku e Katsuki quel giorno erano di pattuglia per Tokyo con i loro costumi da Hero. Era una mattinata tranquilla, ed i due controllavano le strade pacificamente, mentre di sottofondo vi erano le grida dei bambini che giocavano, delle madri che conversavano fra loro e delle persone che vanno a lavoro, che parlano al telefono, e chissà quali affari stanno investendo. Il verdino pensò, vedendo alcuni ragazzini corrersi dietro, a lui e Kacchan da piccoli. Quando il biondo lo trattava bene e lo chiamava per nome, di quando giocavano insieme sempre, al parco, mentre le loro madri conversavano al solito tavolino di quel bar lì davanti, quello che faceva uscire i cornetti e altri dolci appena sfornati, bollenti.

Poteva ancora sentirlo, l'odore delle brioches che cuocevano, loro due andavano matti per quelli ripieni di marmellata di frutti di bosco, come quelli nella piccola foresta affianco alla scuola elementare. Ogni giorno facevano merenda lì, con grandi sorrisi sul volto e le guance stracolme di cibo e dolci vari. Si ricordava ancora di quando in quella piccola foresta, armati di retini, catturavano insetti, animali vari, e soprattutto farfalle. Creature meravigliose dalle ali ricoperte da polvere di fata, quella che le donava la capacità di spiccare il volo con un delicato battito d'ali, così leggeri che dall'altra parte del mondo, quando le lasciavano volare via, si scatenata un grande uragano. Oppure gli uragani erano loro.

Il padre di Kacchan così li nominava: Piccoli Uragani, perché non la smettevano mai di correre avanti ed indietro, giocavano sempre e non si fermavano un secondo, tranne quando Mitsuki faceva i biscotti con le gocce di cioccolata, allora si che facevano una pausa per mangiarli tutti. All'improvviso, sentì il walkie tolkie vibrare in una delle tasche riposte sulla cintura rossa, e lo prese, con l'attenzione di Ground Zero su di sé. «Deku! Sono io, Invisible Girl!» Appena sentì la voce di Tooru, Izuku si allarmó nel sentire il suo tono di voce spaventato. «Dimmi, è successo qualcosa?»;
«Sì, qualcosa di abbastanza strano e grave allo stesso tempo. Vieni con Ground Zero in centrale, quella nel centro. Vi spiegheremo tutto lì!» E il segnale si perse. Bakugou annuì convinto, iniziando a saltare fra i palazzi con dietro Midoriya, per arrivare prima.

Non appena arrivati nel luogo d'incontro, Tooru era lì che li aspettava insieme ad Uraraka, entrambe con i loro costumi da eroine. «Cosa è successo?» Chiese Katsuki, preoccupato. Uraraka sospirò, facendo segno ai due di seguire lei, Tooru ed un poliziotto che li attendeva insieme alle due eroine prima del loro arrivo. Si ritrovarono dinnanzi all'ufficio del capo, e quando entrarono, il suo sguardo freddo e serio li investí come una tempesta di neve in piena estate. «Sedetevi.» I quattro eroi così fecero, e aspettarono le prossime mosse di colui che avevano davanti.

«Vi ho convocato qui, perché abbiamo scoperto che due giorni fa sono evasi due prigionieri residenti in questa struttura. Uno di loro è un villain, ed il suo nome è Energy, l'altro non è rintracciabile, poiché, stranamente, non abbiamo nessun dato su di lui.» Parlò, e Katsuki giurò di avere un brutto presentimento. Declutí, ingoiando la saliva che occupava la sua bocca umida. Poi, continuò, mantenendo la calma: «Energy è riuscito ad annullare l'allarme, così come è riuscito, forse, a cancellare tutti i dati del secondo individuo che risiedeva qui. Purtroppo, queste sono solo supposizioni, visto che il quirk di quelli tale è quello di imprigionare e prendere energia, qualsiasi tipo, oppure di poter manomettere intelligenze artificilali, come in questo caso. Supponiamo ci sia stata un'alleanza fra i due prigionieri, che hanno avuto un piano astuto.»

Bakugou abbassò il capo, appoggiando i gomiti alle ginocchia, tenendo lo sguardo sul pavimento in legno. Izuku si accorse di questo, e vide il biondo sudare freddo. "Perché è così...?" Si chiedeva, che fosse in panico? Non lo sapeva, ma avrebbe chiesto spiegazioni più tardi, avevano cose da fare in quel preciso istante. «Vi abbiamo chiamato per avvertirvi della minaccia che opprime la città. Qui non si parla di uno, ma di ben due criminali a piede libero. Contiamo sul vostro aiuto. Ora, potete tornare a fare quello che facevate prima, stando ovviamente attenti a ciò che sentite e vedete: tutto può fungere da indizio. Arrivederci»
Li salutò il capo, sorridendo speranzoso.

Quando uscirono, Bakugou si mostro molto silenzioso. Era ansioso, ed il suo sesto senso diceva che sarebbe accaduto qualcosa di brutto, molto brutto.

  ║Wolf In Sheep's Clothing║〉〉 BakuDeku/KatsuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora