Capitolo 47

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Sto tornando a casa, le lezioni sono finite da poco e non ho incontrato Lia...forse mi sta evitando.

La mia testa mi dice di essere menefreghista, ma il cuore mi dice di chiedere cosa diavolo sta succedendo.

Al momento opto per la prima opzione...sono stanca di andare dietro le persone...se ci tengono a me, sanno dove trovarmi.

Mi trovo tra le strade di BeverlyHills, da sola..per di più ho dimenticato le cuffiette, e oggi fa più caldo del solito..detesto camminare sotto al sole.
Intravedo una panchina sotto un albero, è libera...posso approfitarne per rilassarmi un po...ne ho davvero bisogno.

Mi avvicino alla panchina , e mi siedo..fortunatamente è libera.

Apro la cartella e prendo il romanzo che mi ha dato il prof questa mattina, fisso per un po la copertina..e indovinate un po? Anche la copertina mi ricorda me e Cameron..

'Emma...' dice una voce maschile dietro di me avvicinandosi, la voce so di conoscerla..mi giro di scatto e trovo dietro di me Nash.
E lui che ci fa qui? Quindi è vivo? Tra di loro c'è davvero uno salvo?

'Nash! Vieni siediti' dico facendogli segno di sedersi accanto a me .
'Sei tornato finalmente! Dove sei stato?e dove sono gli altri?' Aggiungo.
'È una storia lunga..scusa, e ti chiedo scusa a nome di tutti i miei amici..per averti lasciata da sola senza spiegazioni' dice con tono triste.
'Ah beh come minimo volevo delle scuse...è successo qualcosa?..' gli domando.
'Si beh..Noi..siamo stati in ospedale' dice trattenendosi una lacrima.
'Nash?! Che diavolo vi è successo? E perchè ti sta scendendo una lacrima?'

Mi abbraccia.

'Nash' dico con tono preoccupato, lui non mi ha mai abbracciata, e quest'abbraccio vuol dire tutt'altro che 'va tutto bene'.

'Nash, mi dici che succede? Dove sono gli altri?'

'Sono ancora in ospedale'

'L'ho capito, ma perchè?'

'C-C-CAMERON' dice tremando.

'Che gli è successo?'

'L-lui h-ha un'anemia , fa fatica a respirare e il suo cuore fa fatica a battere'

Nash inizia a piangere.
Ed io con lui.
Cameron, Cameron Dallas...è in ospedale da mesi a causa di un'anemia.
Nessuno mi ha detto niente.

'E-e...chi lo sapeva?' Dico singhiozzando
'Tutti..tutti tranne te'
'Perchè? Perchè non mi avete detto nulla?' Dico piangendo di più.

Vedo arrivare Lia .

'Mi dispiace' dice abbracciandomi.

'Sapevi anche tu tutto..non è vero?'

'Si..ma te l'avrei det-' la blocco e abbandono il suo abbraccio.

'Non me l'aspettavo..davvero..sai bene quanto cazzo tengo a lui, dovevi dirmelo, al momento..voglio stare da sola. Ciao.'

Prendo la mia cartella e vado via.

Non ci posso credere.
Nessuno mi ha detto niente.
Sono senza parole, ho solo lacrime.

Sono in ritorno verso casa e beh..mi fa strano passare fuori casa di Cameron e non vederlo affacciato alla finestra o mentre metteva le chiavi nella serratura della porta d'ingresso e mi salutava con quel dannato sorriso.
Ho bisogno di vederlo, ora che so dov'è.

Infilo le chiavi nella serratura ed entro a casa mia.
Sento delle voci in cucina, sono i miei genitori che parlano con altre persone...saranno amici loro.

Entro in cucina e trovo una signora dai capelli biondi e un signore moro, entrambi hanno gli occhi marroni, il loro viso è perfetto e sembrano davvero giovani,non li ho mai visti prima..ma c'è sempre una prima volta.

"Tesoro vieni, loro sono Kate e Kevin" dice mio padre.

Faccio un sorrisetto e mi avvicino a loro due per stringergli la mano.
"Emma,piacere" mi limito a dire.

Kate mi guarda dalla testa ai piedi e poi mi dice 'Davvero una bella ragazza, complimenti'.

'Grazie' dico.

Kate continua a fissarmi, ho per caso qualcosa che non va? Sinceramente odio quando qualcuno mi fissa per troppo tempo.

'Kevin, dov'è Manuel?' Sento dire da lei al marito.
'Dice che doveva andare in bagno' risponde.

Manuel? E ora chi è? C'è altra gente sparsa per la casa? Cosa mi sono persa?

Lascio i miei genitori con gli amici a parlare, e salgo in camera mia per posare la cartella e mettere a posto il libro 'Tatiana&Alexander' ci sono affezionata, e merita un bel posto in prima fila su uno dei miei scaffali.

Tolgo le scarpe da ginnastica e indosso le pantofole, insomma..è casa mia..che mi importa se ci sono ospiti..non credo che tornerò al piano di sotto d'altronde.

*toc toc*

Qualcuno bussa alla mia porta.

Essendo che è chiusa a chiave mi avvicino e la apro per vedere chi fosse.

Mi ritrovo davanti un ragazzo abbastanza alto, indossa una maglia bianca e dei jeans neri, i capelli sono facili da notare, dato il suo ciuffo.
Ha i capelli castani, e gli occhi di un azzurro chiaro.

'Oh ehm..tu dovresti essere Manuel?' Chiedo sapendo giá la risposta.

'Si, sono io'

Cala il silenzio.

'Che ci fai qui?' Chiedo con calma.

'Nulla..ero appena uscito dal bagno e cercavo un posto per parlare al cellulare da solo' dice appoggiando il braccio alla porta.

'Beh...come puoi vedere qui non sei da solo, è camera mia'

'Si ma..ti prego potresti lasciami da solo? Ho bisogno di fare questa telefonata'

'Ma certo che no! È camera mia e se sono qui chiusa a chiave è per stare da sola' il mio tono inizia ad alzarsi.

'Ehy ehy, calma. Magari possiamo stare da soli, insieme.'

Ma è serio questo tipo?!

'Non so chi tu sia, di te so solo il nome e penso che mi basti, vai via' lo spingo.

'Vabbè, credo che ci vedremo tutti i giorni,da domani inizio a venire nella tua stessa scuola, e per di più i miei genitori sono grandi amici dei tuoi, ma dovranno lasciarmi qui per 2 settimane.'

'Lasciarti qui? Cioè...nel sens-..' mi blocca.

'Esatto, nel senso che i tuoi genitori mi hanno ospitato qui a casa tua' dice con un sorrisetto sul volto.

Lo spingo di nuovo via e richiudo la porta a chiave.

vado a letto, questa notte ho dormito poco e niente, e ho bisogno di rilassarmi almeno questo pomeriggio.

SPAZIO AUTRICE:
Visto?
Nash si è fatto vivo agli occhi di Emma, ma Emma scopre tutta la verità anche da parte di Lia e resta delusa dato che è stata l'ultima a saperlo.
E l'altra novità è che c'è appunto un nuovo personaggio, Manuel.
Interpretato da: Manu Rios.



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