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Fare ginnastica a scuola non mi dispiace così tanto, non sono mai stata una ragazza pigra, certo questo non vuol dire che io sia super atletica.
Mi muovo velocemente ed è molto difficile che io salti le lezioni.
Sono sudata ma non stanca, continuo a muovermi insieme alle mie compagne mentre mi perdo tra i pensieri.
Joshua entra dalla porta d'emergenza facendomi spaventare, senza farsi vedere dal professore si avvicina a me e mi lascia in mano una lettera dentro ad una busta bianca.
Prima che io possa chiedergli qualsiasi cosa sparisce nel nulla.
Chiedo al professore se posso andare in bagno un secondo e lui annuisce tornando subito dopo a sgridare i soliti bulli che lanciano violentemente la palla contro un ragazzo.
Corro dentro allo spogliatoio ed apro la busta, però il suono di un'altra notifica mi distrae.
Prendo in mano il telefono.

Da Nobody
Lo sai che Tate si diverte tanto a dare fastidio a quelli più deboli perché ha paura che i suoi stupidi amichetti scoprano che è omosessuale?

A Nobody:
Perché lo dici a me?

Tate è il "capo" dei bulletti, l'ho sempre odiato e non mi sono mai lasciata mettere i piedi in testa da lui.
Dallo spogliatoio sento delle urla di terrore.
-Chiamate un'ambulanza, non respira!- urla una delle mie compagne.
Rabbrividisco e decido di non tornare in palestra.

Da Nobody:
A quanto pare non hai ancora capito come funziona il nostro gioco.

NobodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora