17

82 11 5
                                    

-Tieni, è frizzante, spero non ti dispiaccia-
Scuoto la testa in segno di negazione -È pur sempre acqua- sorrido al ragazzo -Torno giù- dico e faccio qualche passo verso la porta, lui però mi ferma.
-Aspetta! Se ti va possiamo stare qui un pò per parlare- dice indicando il letto nella stanza.
-È meglio se torno dalla mia amica- metto la mano sulla maniglia, lui la toglie bruscamente e chiude la porta -Può aspettare-
Indietreggio verso il letto leggermente confusa e sorpresa dal suo atteggiamento, annuisco per farlo felice e mi siedo sul letto prendendo un sorso d'acqua dalla bottiglia che mi ha offerto.
-Mi chiamo Danny, comunque- si ferma davanti a me tenendo una birra tra le mani, mi analizza guardandomi intensamente.
-Lora...- dico accennando un piccolo sorriso. Tra di noi cresce un imbarazzante silenzio.
-Ti va di fare sesso?- mi chiede all'improvviso, l'unica cosa che sono capace di fare è guardarlo come se fosse un alieno sceso in terra.
Mi alzo dal letto -Pervertito- sussurro tornando ad aprire la porta, Danny mi segue -Non fare la puritana- mi urla contro ridacchiando.
Prima che io possa scendere le scale, sento un gemito di dolore strozzato.
Con il cuore in gola giro il viso dietro di me -Oddio...-
Danny completamente morto al suolo, la sagoma che ho visto nella metropolitana è in piedi dietro al cadavere del ragazzo mentre tra le mani tiene saldamente dai capelli la sua testa. Il suo indice si alza verso di me come per avvisarmi che sarò la prossima.
Respiro a fatica ed urlo di nuovo ma l'immagine davanti a me si cancella facendomi tornare in cucina magicamente.
Mi guardo attorno non capendo come sono tornata in cucina.
-Stai bene?- Danny è di fianco a me ancora, ed è vivo.
Allungo una mano verso di lui -Cosa...-
Danny fa un passo indietro -Ti ho chiesto se stai cercando qualcosa- indica il frigo.
Come è possibile?
Ho immaginato tutto?
Lascio la bottiglia vuota tra le sue mani e corro in salotto, grido il nome di Carmen sperando possa sentirmi ma non ottengo risultati.
Cammino velocemente tra i ragazzi sentendo la stanza rimpicciolirsi attorno a me non lasciandomi ossigeno.
Quando ormai le speranze stanno per abbandonarmi, Joshua mi prende per mano e mi porta fuori, salvandomi da quel momento di panico e terrore.
-Lora, che hai?-
Non rispondo, mi butto tra le sue braccia tremando.

NobodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora