9.

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Salgo in casa lentamente e appena entro mi butto di faccia sul divano.

Che cazzo hai combinato?
Mi rimprovero ad alta voce appena mi rendo conto di quello che ho fatto.
Mi sta passando tutta la serata di fronte agli occhi e  quando ripercorro la parte finale, un senso di vergogna mi assale.
Prendo un cuscino e mi copro la faccia mentre rido e strillo.

Ma che mi è preso?
Con che coraggio l'ho baciato??
Dopo averlo rifiutato... sono proprio una CRETINA.
Mi alzo dal divano e mi precipito fuori in terrazza.
Mi siedo sulla mia solita poltroncina e abbraccio uno dei tanti cuscini che sono lì sul divanetto.

Ma sto sognando?
Cioè l'ho fatto davvero?
dico sorridendo.
Non sono mai stata una ragazza decisa, infatti io sono L'INDECISIONE fatta a persona.
Ho sempre timore di sbagliare ed essere giudicata.
Preferisco non fare nulla, rimanere anonima, anche se poi mi rendo conto di buttare via tantissime occasioni, per questo non mi capacito di quello che sono riuscita a fare stasera.

Ci penso tutta la notte.
A Niccolò più che altro.

La sua bellezza mi devasta, mi fa proprio sentire debole.
Vorrei tanto sapere a cosa starà pensando lui ora... se è felice tanto quanto me.

E con questa felicità addosso,
finalmente mi addormento.

————

"Ma come siamo radiose questa mattina! Dormito bene?" dice Carlo seduto dal suo sgabello.
Sta preparando un piccolo mazzo di fiori sui toni del rosa per una signora anziana, alla quale sorrido mentre le passo accanto, per poi fermarmi e rispondere.

"Magnificamente!" dico facendogli l'occhiolino; sa che ho problemi di sonno.

"Mi racconterai" dice lui ridendo e scuotendo la testa.
Sorrido e poi entro in negozio.
Sono arrivati dei nuovi capi;
cappotti e pellicce di seconda mano.
Col caldo che fa oggi, mi sento male a dover pensare di sistemarli tutti da sola, ma per fortuna ho il turno condiviso con la mia nuova collega;
Federica.
La ragazza lavora qui da poco meno di due settimane, ma ci sa già fare.
È molto carina, ma soprattutto simpatica.
Mi trovo bene con lei, finalmente non mi annoierò più durante quelle lunghissime giornate.

Finito il turno saluto Federica e mi avvio verso il cinese che sta vicino a casa mia,
dato che stasera non ho proprio voglia di cucinare.

"Due porzioni di ravioli di gamberi e una di edamame." dico porgendo i soldi all'omino in cassa.

Ritirata la cena, me ne torno diretta a casa dove divoro quello che ho ordinato.
Più tardi decido di farmi un bel bagno caldo, giusto per rilassarmi un po' prima che arrivi Niccolò.
Aggiungo un sacco di bagnoschiuma e subito iniziano a formarsi le prime bolle.
Metto della musica rilassante per poi tuffarmi nella nuvola bianca di schiuma.

Che relaaax... aaaaaah..
quasi, quasi potrei anche addormentarmi.
Chiudo gli occhi per qualche istante e mi sento in pace col mondo, almeno per qualche secondo, perché all'improvviso suonano al campanello.

"Driiiiiiin"
Cazzo! Non ora!
Faccio un balzo nella vasca.
-"Dov'è il mio accappatoio??" dico cercandolo in giro, ma senza trovarlo.
Mi tocca usare un asciugamano.

"Driin"
-"Arrivoooooo, un secondo!"

"Drriiiiiiiiiiin"
-"Eee ho capito! Ho detto che arrivo!"
Strillo mentre corro alla porta sporcando di schiuma tutta casa.
Scavalco le scatole del cinese e mentre apro la porta a momenti scivolo fuori, ma per fortuna mi tengo alla maniglia.

"Woah, stavo per volare via."
dico reggendomi l'asciugamano al petto e respirando profondamente.
Alzo gli occhi per vedere chi ha osato disturbare il mio bagno caldo e improvvisamente un brivido mi percorre la schiena.

"Niccolò! Cosa ci fai qui?!" dico arrossendo e cercando di coprirmi il più possibile.

Anche lui arrossisce leggermente appena mi vede in queste condizioni e grattandosi la testa dice

"Sono un po' in anticipo, scusa!
Stavo per suonare, ma un signore mi ha tenuto la porta aperta e sono entrato nel palazzo!
Ho dovuto fare tutti i piani a piedi per cercare il campanello col tuo nome".
Cerca di non guardarmi.
Io sono nel panico.

Vi prego uccidetemi.

Mi cerco di coprire come posso e con i capelli ancora gocciolanti mi giro e guardo la mia casa.. è un porcile.
Ci sono i resti della mia cena, il divano disfatto, il bancone della cucina pieno di lettere e fogli, per non parlare del resto della casa.
Ritorno a guardare Niccolò che è a disagio quanto me.

"Vabbè se vuoi posso aspettarti qui..." dice.
Faccio un sospiro e poi gli dico di entrare.

"Scusami per il disordine, diciamo che non aspettavo visite, altrimenti avrei riordinato!" dico lasciando che mi segua all'intero dell'appartamento.

"Figurati, non mi scandalizzo per un po' di caos." dice Nic guardandosi in giro.

"Ma questo sarebbe disordine per te?" mi dice ridendo.
Io cerco di sistemare il più possibile mentre mi tengo stretta l'asciugamano al corpo; vorrei evitare incidenti imbarazzanti.

"Senti, io vado a finire di lavarmi, tu aspettami qui." gli dico dalla porta del corridoio.

"Fai come se fossi a casa tua." aggiungo prima di precipitarmi sotto la doccia.
Mi risciacquo velocemente la schiuma che avevo ancora addosso e poi di corsa vado in camera a vestirmi.
Indosso un paio di pantaloncini neri morbidi e una maglietta aderente bianca.
Decido di lasciare i capelli bagnati perché altrimenti ci metterei troppo tempo ad asciugarli.

Tornata in salotto vedo Niccolò appoggiato con la spalla alla porta-finestra che da sul mio balcone.
È aperta e sta fumando mentre guarda fuori.
Appena mi sente, si gira di scatto e preoccupato mi chiede

"Scusami, ho dato per scontato che potessi fumare.
È un problema?"
Io faccio cenno di no con la testa e poi gli passo davanti per uscire in terrazza.
Lui mi segue a ruota.

"Scusa." dice mentre si siede sul divanetto.
"Sono un disastro, lo so." aggiunge facendo un tiro di sigaretta.

Lo guardo intenerita da questa frase.

non è lui il disastro qui.

Gli sorrido e facendo un lungo respiro mi lascio cadere sullo schienale della poltroncina.

"La prossima volta, vedi solo di avvisarmi prima." gli dico.

"Come faccio? Non ho il tuo numero!" obbietta lui.

"Vediamo di risolvere questo problema allora." dico facendo l'occhiolino.
Lui ride e poi si alza per tirare fuori il cellulare dalla tasca.
Me lo porge e io ci scrivo il mio numero di cellulare.

"Mi sono salvata come x." dico ridandogli il telefono.
Lui mi guarda stranito e poi controlla sulla rubrica.

"Perché x?" chiede stupito.

"Perché io sono un'incognita." dico alzando lo sguardo verso le stelle.

Nuovo capitolo un po' più lungo,
spero vi piaccia.
Lasciate una stellina per farmelo sapere!
Un bacio xF🍓

Niente di più stupido di sognare// Niccolò Moriconi - UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora