11.

710 46 4
                                    

Rimango in silenzio.

Che faccia tosta che ha questo ragazzo, non sono passati nemmeno tre giorni e pretende che io pensi solamente a lui?
Chi si crede di essere?

Lo guardo innervosita fumarsi l'ennesima sigaretta.
Lui scuote la testa mentre tiene lo sguardo fisso dritto davanti a se.
Ad un certo punto si passa una mano tra i capelli e abbassando la testa sospira pesantemente.

"Non ci posso fare niente, lo so, ma devi capirmi Eva." dice girandosi verso di me e prendendo le mie mani fra le sue.
Io le guardo quasi infastidita.

"Non hai nulla da dirmi?" chiede Niccolò inclinando la testa per cercare il mio sguardo.

..silenzio.

"..Eva?" continua stringendomi le mani.

"Capirti Niccolò, capirti?!" dico esplodendo e strappando le mani dalla sua presa.

"Io non devo assolutamente capirti.
Mi hai fatto una domanda alla quale io ho deciso di rispondere con sincerità.
IO non posso farci niente se le cose stanno così.
Non l'ho di certo deciso io di innamorarmi di uno stronzo e men che meno ho deciso di conoscere te.
Sono cose successe per caso o per destino,  non lo so, ma so soltanto che non puoi chiedermi di capirti se dopo solo due giorni che mi conosci dici di provare questo "fastidio" nel sapere la verità.
Io non ti ho chiesto di capirmi, quindi ti prego, non chiederlo tu a me."
dico con tono sofferente.

"Tu non sia nulla della mia precedente relazione!!!
Come puoi pretendere che io non pensi a lui?" gli urlo mentre arretro di qualche passo.
Niccolò invece avanza preoccupato, mentre tende le sue mani verso di me.

"Io l'ho amato.
L'ho amato con tutta me stessa.
Sono stati gli anni più belli e contemporaneamente i più difficili della mia vita.
Con lui ho vissuto tantissime esperienze meravigliose,
ho vissuto la felicità,
ma ho dovuto pagare il prezzo di quest'ultima.
Mi ha aiutata a conoscermi nel profondo e per questo gliene sarò sempre grata,
ma alla fine mi ha spezzata.
L'ho amato così tanto Nic, così tanto da donargli tutta la mia vita, ma evidentemente non era abbastanza per potersi tenera la sua." grido con la voce spezzata e il respiro corto.

Mi manca l'aria, mi sento male.
Ho bisogno di scappare, di bere qualcosa di forte, di iniziare a correre.
Voglio urlare, voglio rompere qualcosa..
DEVO rompere qualcosa!!

Continuo ad indietreggiare scuotendo le braccia mentre Niccolò si avvicina sempre di più fino a prendermi tra le sue braccia.

L'ho guardato negli occhi per tutto questo tempo e penso di non aver mai visto occhi più preoccupati dei suoi.

Voglio piangere, ma non voglio.
Ho paura di farlo.
Ho evitato di farlo per così tanto tempo che se dovessi iniziare temo non saprei più come fermarmi.

I miei respiri iniziano a farsi più irregolari e sento gli occhi pizzicarmi.
Niccolò mi stringe fortissimo, senza dire nulla.

"Io l'ho odiato per quello che mi ha fatto."
...

"Ancora oggi non riesco a perdonarglielo."
...

"Lui mi ha abbandonata dopo avermi promesso di rimanere.."
...

"Lui non è nella mia testa, nic, è nel mio cuore."
...

e a questo punto scoppio in un pianto isterico.
Inizio a singhiozzare tra le braccia di Niccolò che con la mano mi massaggia la schiena.
Mi manca il respiro e la terra sotto i piedi, mi lascio cadere e lui mi afferra.
Mi accompagna al divano mentre mi regge e poi mi fa sedere.
Si mette di fianco a me e io mi butto sulla sua spalla.
Lui mi abbraccia e cerca di consolarmi come può.
Le uniche parole che dice però sono

"Tranquilla Eva, piangi."
"sfogati pure."
"ci sono qua io."
"stai tranquilla, respira con calma"
"Eva respira.."
"Eva ti prego respira!!"
"EVA CALMATI."
..!!!

I miei singhiozzi mi tolgono l'aria e così inizio ad agitarmi.
Cerco di tranquillizzarmi, ma non ci riesco.
Continuo ad inspirare senza riuscire a ricevere aria.
Improvvisamente sposto il mio sguardo sugli occhi di Niccolò;
ha gli occhi lucidi anche lui.

Avevo evitato di guardarlo fino ad ora perché mi vergognavo troppo a farmi vedere così,
fragile,
ma non appena incrocio il suo sguardo sento il mio respiro fermarsi completamente.
Niccolò sposta il suo sguardo velocemente prima su un mio occhio, poi sull'altro e scuote leggermente la testa come a farmi capire di non sapere  che cosa fare,
così gli prendo il viso tra le mani e lui mi bacia d'impulso.
Un bacio lungo, che mi permette di tornare a respirare.

Il mio respiro si fa profondo e piano piano recupero l'aria che mi era mancata.
Niccolò posa una mano sul mio viso e l'altra sulla mia mano che ora si trova sul suo ginocchio.

Quando ci stacchiamo dal bacio io sono in balia ad una tempesta di emozioni.

Ci guardiamo in silenzio e senza dire una parola ci siamo detti tutto quello che c'era da dire.
Mi raggomitolo come riesco sul divano e con la testa appoggiata alle gambe di Niccolò respiro piano mentre mi asciugo le lacrime.
Lui infila le mani tra i miei capelli e inizia a massaggiarmi la testa.

Rimaniamo così,
immobili a guardare il cielo in questa calda notte di giugno.
Mi rilasso e dopo tutta quella tensione e quelle lacrime mi addormento sulle gambe di Niccolò.

Capitolo difficile,
Spero sia scritto bene..
Lasciate una stellina se vi piace come sta procedendo la storia.
Mi rende davvero felice sapere cosa ne pensiate del mio racconto, quindi non siate timidi!
Un bacio xF🍓

Niente di più stupido di sognare// Niccolò Moriconi - UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora