2.

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Mi avvicino allo specchio del bagno e stropicciandomi gli occhi cerco di mettere a fuoco quello che mi circonda.

"Cavolo, che occhiaie!" esclamo mentre me le sfioro con un dito.
Ho passato tutta la notte sulla terrazza, tra una nuvola di fumo e i miei pensieri.
Ormai sono le 6.30 e tra un'ora e mezza dovrò essere a lavoro, quindi di dormire non se ne parla proprio.

Decido così di andare a fare una corsetta per svegliarmi.
Mi infilo un paio di leggings a vita alta, il mio solito reggiseno sportivo nero e le sneakers.
Mi lego i capelli in una coda che cade sulla mia spalla destra e mi avvio.
Uscita dal portone del palazzo, estraggo le mie cuffiette e me le infilo facendo partire una playlist casuale.

"Out of love" Alessia Cara .

Leggo sullo schermo del telefono.
Sono pietrificata.
Vorrei iniziare a correre, ma appena parte la canzone e percepisco le parole il mio cuore si blocca.
Perché fa ancora così male?
Perché devi essere sempre nella mia testa?
Ma soprattutto.. nel mio cuore?

Sento gli occhi pizzicarmi ancora e a questo punto inizio a correre per non pensarci.

Dopo una decina di minuti sono stremata.
Il caldo è micidiale, ma la musica che sto ascoltando è ancora peggio.
Mi fermo a prendere fiato e decido di strapparmi via le cuffiette sbuffando un
"e che cazzo però!"

Mi sento presa in giro anche dalle mie stesse playlist.
Sono arrivata in cima ad una collinetta dove c'è un belvedere che da sulla città.
Mi siedo nervosa su una panchina lì vicino e con la testa tra le mani sospiro.

"Vaffanculo Leo! Vaffanculo!" urlo.

Appena mi rendo conto di aver gridato queste parole, alzo immediatamente la testa per controllare di essere sola, ma non troppo lontano mi accorgo di un ragazzo che mi sta fissando con gli occhi sgranati e un sorrisetto stampato in faccia;
palesemente sta ridendo di me.
Ributto la testa velocemente tra le mie mani che la sorreggono.

Che figura di merda!
Non può avermi sentito da così lontano dai..
Cerco di auto convincermi mentre guardo i miei piedi che giocherellano con i sassolini bianchi del terreno.

Decido di rialzare lo sguardo per controllare se il ragazzo mi stesse ancora fissando.
È sempre lì, poggiato al belvedere, ma ora il suo sguardo è rivolto verso la città.
Continua a sorridere, mentre si fuma una sigaretta.

Lo guardo, alla fine è l'unica fonte di intrattenimento che c'è.
Fuma piano e ogni tanto scuote la testa mentre sorride.
Ha le braccia piene di tatuaggi.
Cerco di capire cosa rappresentino, ma è troppo lontano per definire le linee.

Resto a fissarlo mentre finisce la sua sigaretta e la getta per terra per poi spegnerla col piede.
Si appoggia con entrambe le braccia al cornicione della terrazza e fa un sospiro profondo, come se volesse aspirare anche l'ultima briciola di fumo che è rimasta lì intorno.
Poi guarda in alto.

Mi sembra abbastanza turbato, chissà da cosa.
Ho sempre trovato intrigante ammirare le persone per strada e devo dire che questo ragazzo ha un qualcosa di particolare.
Mi sembra essere incompreso e anche un po' affranto.
Ha l'aria di essere un tipo strano.
D'improvviso si gira e il suo sguardo incontra il mio.

Ha uno sguardo perforante.

Una vampata di calore mi sorprende e sento le guance bruciarmi più di prima.
Vorrei distogliere lo sguardo, ma non riesco e così lui accenna un mezzo sorriso.
Si incammina verso la scalinata che c'è sulla destra del belvedere e poco prima di scendere si ferma e fa un lungo fischio.

Rimane immobile per pochi secondi e poi da dietro un cespuglio spunta un piccolo Labrador che gli corre in contro.
Il ragazzo si abbassa per accarezzarlo e poi gli fa segno con la testa di scendere dalle scale.
Il cucciolo ubbidisce immediatamente e corre verso i gradoni.
Prima di scendere anche lui si volta verso di me e con un cenno della mano mi saluta, come se fossi una sua vecchia amica.
Rimango sorpresa del suo gesto, ma gli sorrido, grata per avermi regalato, a sua insaputa, uno spettacolo mattutino.
Poi si volta e scende per le scale.

Rimango con lo sguardo fisso sulla sua figura fin quando non sparisce.
Mi è sembrata la scena di un film.
Mi rimane stampato in faccia un sorriso sincero e a mia volta mi dirigo verso casa, tra poco inizio il turno e mi devo preparare, ma stranamente ora mi sento carica.

Spero vi piaccia questo capitolo!
xF🍓

Niente di più stupido di sognare// Niccolò Moriconi - UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora