Ho ripreso a lavorare, avevo accantonato tutto e le continue chiamate del mio capo mi avevano fatto ricordare che dovevo darmi da fare. Il mio umore è a terra e tenermi impegnata non può che essermi d'aiuto.
Io non so perché mi meraviglio sempre di cose che alla fine so già come andranno. È che si crea una sorta di aspettativa, una speranza forse mal riposta che ti porta a pensare che vada come vuoi tu. Poi quando realizzi che non é così ti crolla veramente il mondo addosso.
Conosco Damiano molto bene e so perfettamente che ha un debole per le ragazze. Quindi cosa mi aspettavo? Che dopo 3 anni pensasse ancora a me? Che non si sarebbe fatto nessuna storiella dopo di me? Assurdo.
Meravigliarsi per questo è semplicemente da stupidi.
Dopo una lunga fase di riflessione sono giunta alla conclusione che porterò a termine questo viaggio. Non so se il mio entusiasmo sarà uguale a quello di prima, ma voglio darmi una possibilità ed arrivare a parlare con lui. Almeno troverò una risposta a tutti i miei dubbi e saprò che strada prendere senza più tornare indietro.
"Come stai?" mi chiede Ludo mentre facciamo colazione.
"Come si dice in questi casi? Sto" dico lapidaria.
"Mi dispiace" continua lei "in fondo forse dovevi aspettartelo. Non mi guardare male, lo sai com'é fatto..che farai ora?"
"Continuerò a seguire ogni tappa, fino alla fine. Quando mi si troverà di fronte dovrà pur dirmi qualcosa, no? Voglio avere delle risposte chiare"
"Mmh ok, spero siano le risposte in cui hai sempre sperato. E comunque non é detto che sia come pensiamo noi" risponde lei visibilmente poco convinta.Quando parliamo con qualcuno lasciamo sempre un pezzo di noi stessi. Non mi riferisco all'incontro di un conoscente per la strada, intendo quando ci apriamo davvero con qualcuno. Quando raccontiamo le nostre emozioni, quando siamo in cerca di consigli a proposito di una situazione, quando semplicemente vogliamo una spalla su cui piangere e scaricare un po' delle nostre paure. È proprio lì, in quel momento, che una parte di noi entra nell'animo dell'altra e da quell'istante non saremo più gli stessi. Ti senti come se ti mancasse qualcosa, ma nel contempo se hai deciso di dare una parte preziosa di te a qualcuno vuol dire che quel qualcuno é davvero speciale.
Come ho già detto in precedenza, la mia parte più grande ce l'aveva lui. Ed adesso come mi dovrei comportare?
Ludo crede che tutto questo sia sbagliato, che venire fin qui per uno che fa lo sciupafemmine é tempo sprecato. Lei non me lo dice in faccia perché ha paura di ferirmi, ma io so che é questo che pensa.
A questo punto mi tocca anche darle ragione, anche se ancora non mi spiego perché mi abbia mandato quel messaggio. Voglio dire, dopo anni non credo che a qualcuno venga in mente di scrivere ad una sua ex solo per aggiornarla sugli eventi della propria vita, o no? Non lo so, non penso di essermi totalmente rincoglionita. E non credo neanche che mi abbia scritto così, per amicizia. Cioè, tra tante persone proprio a me doveva dire che stava in tour? No, dai.
In tutto questo Ludo mi aveva proposto di fare un giro di shopping, mano santa per le delusioni d'amore.
Siamo in un negozio che vende di tutto, dall'abbigliamento e calzature, agli oggetti più strani ed inutili che si possano trovare. Il mio cestino è già pieno di cavolate tra cui un set per ufficio (quale ufficio?), un coltello di plastica blu per tagliare il pane(?), i semi di una piantina magica di dubbia provenienza con tanto di vasetto colorato.
Ludovica mi guarda basita, a lei non piacciono questo genere di cose ed infatti scappa nel reparto vestiti dove sicuramente tornerà con qualcosa di animalier.
Mi avvicino alle varie matite e penne con tanto di cinesina all'estremità e quando faccio per alzare lo sguardo mi trovo di fronte lei, Vic. Sono pietrificata, a quanto pare é sola ed io non riesco a muovere un muscolo. Purtroppo faccio cadere un coso di plastica per terra e lei alza la testa. In un frangente di secondo mi volto e scappo via, convinta che stavolta mi abbia visto. Rintraccio subito Ludo che é in camerino a provare un vestito orrendo.
"Ma sei impazzita?" mi dice mentre apro di scatto la tenda.
"Mi ha visto" rispondo sicuramente bianca come un cadavere.
"Aó e basta parlà in codice! Ogni volta arrivi come un razzo ed inizi a farfugliare frasi senza senso, vuoi specificare il soggetto?" disse quella che a scuola aveva 4 in grammatica.
"Vic, é qui e mi ha visto! Stavolta sono più che certa" inizio a dire saltellando come un grillo.
"E adesso vuoi startene in questo minuscolo spazio a morire di caldo finché non te trova?"
"E Ludo, dai però! Vuoi uscire a parlarci tu?"
"E dimme ddó sta e ce vado!" dice scostando la tenda subito pronta all'arrembaggio. Con una prontezza di riflessi mai avuta prima le afferro il braccio e la blocco guardandola malissimo. Cioè uno fa tanto per non farsi scoprire e adesso che siamo quasi alla fine del tour arriva lei a mandare all'aria i piani.
Aspettiamo 5 minuti strette in quel buco di camerino e, dopo essermi accertata di non vedere neanche più l'ombra di Vic, finalmente usciamo. Per una che ha la sfiga addosso riuscire a non farsi sgamare per tutte queste volte é davvero un miracolo, ma non lo direi troppo ad alta voce.
Dopo essere tornate in hotel cariche di buste, mi butto sul letto e prendo il cellulare. Leggo un email di lavoro ed é piena di correzioni della bozza che avevo inviato, segno che in questi giorni la mia testa è altrove e devo cercare di impegnarmi il più possibile per rimediare al "danno".
Ma stasera sembra la sera perfetta: fuori l'aria é mite e non troppo fredda, il cielo è di un arancio chiaro ed una coppia di innamorati passa sotto il nostro balcone mentre ride e si sfiora le mani. Io devo vestirmi per il concerto, Ludo si sta mettendo degli orecchini che le danno una luce impressionante, i suoi occhi truccati di nero sembrano ancora più grandi e puri di sempre.
Stavolta ho una strana sensazione, non so spiegarmelo neanche io. È una sorta di presentimento, che di solito non porta a nulla e non fa succedere un bel niente ma che, in altri rari casi si rivela essere veritiero.
Siamo come sempre in fila per entrare, ormai è diventata un abitudine e chissà come faremo quando tutto questo sarà finito e non dovremmo più correre da una città all'altra e da un albergo all'altro solo per vederli.
Ludovica ha fatto amicizia con un gruppo di ragazzi (tutti maschi, ovvio) e sta parlando animatamente di non so cosa, io invece sto proprio tra le nuvole. Si, lo so, sono una ragazza noiosa e allora?
È che si stanno verificando troppe coincidenze, roba che se ero una comune fan non li avrei incontrati manco se mi avessero dato il loro indirizzo di casa. E invece mi ritrovo a guardarmi le spalle con la paura costante che Ethan, Victoria, Thomas o Damiano stiano da qualche parte pronti a tendermi un imboscata.
Una volta dentro, presi i posti dico a Ludovica che mi allontano un attimo per prendere qualcosa da bere.
C'è un unico chiosco in quest'area e mi tocca aspettare prima di ordinare qualcosa, ci sono tipo una decina di persone davanti a me e quindi decido di tirare fuori il caro vecchio cellulare, compagno delle più grandi perdite di tempo durante le attese. Non faccio in tempo a sbloccare che mi sento afferrare per un braccio e tirare tanto forte da trovarmi tra due tendoni. Prima di far partire il solito cazziatone sul perché di questo "rapimento", alzo lo sguardo e mi trovo davanti Vic. Si, proprio lei. E si, stavolta mi ha visto eccome.
"Lo sapevo che eri qui, ma chi vuoi fregà?" mi dice con un sorriso compiaciuto.
"Quanto cazzo sei genio Vic, ma potevi anche evitare di strattonarmi in quel modo!"
"Racconta, dimmi cosa stai combinando" continua a dire "ma prima dammi un abbraccio che è da un sacco che non ti vedo!"
Mi avvicino e quasi mi commuovo alla vista di questa biondina con gli occhi chiari che mi stringe con le sue braccia minute, mi è mancata anche lei anche se avrei preferito non farmi scoprire.
Le racconto il mio piano e tutte le tappe che abbiamo fatto per arrivare fin lì solo per vederli e per poter parlare con Damiano, l'amore della mia vita.
"Cavolo ma quanto sei dolce? Ma chi avrebbe mai fatto una cosa del genere pè quel montato!" dice scherzando "ma devi assolutamente farti vedere dai! Gli altri sanno che sei qui?"
"Solo Ethan, ci siamo incontrati la sera della festa in maschera"
"O mio dio, anche tu eri li? E perché non mi hai chiamato?"
"Non volevo essere scoperta, ma evidentemente le cose non stanno andando secondo i miei piani! Vic ti prego, non dire niente a Damiano. Sto solo prendendo tempo per parlarci, tutto qua. Ma appena sarò pronta ti prometto che gli dirò tutto e spero di poterlo anche abbracciare"
"Madò che romantica! Comunque promesso, acqua in bocca. Fattè sentì però al telefono, quando ho del tempo libero possiamo anche vederci! I ragazzi escono sempre per conto loro.."
"Certo" le rispondo, ma avrei voluto chiederle ancora una cosa.
Lei sembra leggermi nel pensiero e mi dice "vuoi sapere come sta Damiano?"
Io arrossisco e le faccio capire, con un cenno della testa, che si certo che lo voglio sapere.
"Sta bene, è su di giri per questo tour pazzesco che stiamo portando avanti. Si prepara molto, studia ogni dettaglio ed è molto concentrato su quello che sta facendo. Chi l'avrebbe mai detto, eh?"
"Ne sono felice, in fondo lui non è come appare"
"E se te lo stai domandando, non sta con nessuna. Certo, di ragazze intorno ne ha eccome ma non l'ho mai visto in atteggiamenti intimi con qualcuno, te lo giuro"
"Strano, l'ultima volta era con una ragazza a fine concerto..era molto affettuoso nei suoi confronti"
"Ma che dici, sarà stata sicuramente una dello staff! Mi devi credere, non si sta comportando da playboy..non ti direi mai una cazzata, lo sai!"
"Mi fido di te, ti voglio bene Vic. Ed in bocca al lupo per il concerto!"
Ci abbracciamo di nuovo e poi lei scappa via correndo, quanto adoro questa ragazza.
"Aò ma quanto tempo c'hai messo per prende du Coca cole?" dice Ludovica mentre riprendo il mio posto che mi ha causato il lancio di non poche maledizioni da parte delle altre persone.
"Ho parlato con Vic" ed inizio a raccontarle tutto da cima a fondo, mentre lei mi guarda curiosa e le luci si spengono per fare posto ad un altro, incredibile show.
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Mai come ieri 2-Il mio punto felice
FanfictionIl passato, si sa, a volte torna sempre. Con questo pensiero in testa Irene decide di tornare sulle tracce del suo amore di sempre, Damiano. Dopo 3 anni in cui non si sono visti né sentiti, in cui ognuno ha fatto la propria vita, lei farà un viaggio...