6. Berna

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Take me out era una canzone che ricordavo solo perché il cantante dei Franz Ferdinand somigliava a mio zio. Ma questa è un altra storia.
Comunque questa sera come tutte le altre l'ha cantata ed io sono stata molto attenta alle sue parole. Ebbene, il testo recitava così:

So if you're lonely
You know i'm here waiting for you
I'm just a cross hair
I'm just a shot away from you
And if you leave here
You leave me broken, shattered, I lie
I'm just a cross hair
I'm just a shot, then we can die
I know I won't be leaving here with you
I say don't you know, you say you don't know
I say, take me out!

E la traduzione era:
Così, se sei da sola
Sai che sono qui ad aspettare te
Sono solo un mirino
Uno sparo di distanza da te
E se te ne vai da qui
Mi lasci a pezzi, distrutto, io mento
Sono solo un mirino, sono solo uno sparo poi possiamo morire
Lo so che non me ne andrò da qui senza te
Io dico non lo sai, tu dici che non lo sai
Io dico, portami fuori!

Quale migliore coincidenza di questa? Cioè trovarsi in incognito nello stesso posto della persona che (ri) vorresti al tuo fianco mentre canta questa canzone ignaro del fatto che tu sei proprio in mezzo a tutta quella gente? Eh raga, a volte il tempismo è tutto.
Poi quando uno è innamorato pensa che tutte le canzoni siano dedicate a te, se poi sono cantate proprio dal tuo amato daje col sogno di gloria. Chi non ha mai desiderato essere quella lei che Robbie Williams cantava in She's the one? Ecco, intendo proprio quello.
Senza contare il fatto che qualche giorno prima avevo ricevuto anche una sua chiamata. Sarà il caso?
Secondo Ludovica Damiano aveva semplicemente sbagliato, ma lei era una pessimista cronica peggio di me.
Stasera fa freddo e mi fa male tutto, durante il concerto sono stata praticamente schiacciata su una transenna laterale perché un signore grande e grosso non ne voleva sapere di spostarsi e mi era finito addosso. Stava là piazzato come un lottatore di sumo che neanche qualche mia "spintarella" poteva scalfirlo. Mai una gioia come mantra della vita.
Ludo si è addormentata non appena ha posato la testa sul cuscino, la sua voglia di vivere é contagiosa ed ha dimostrato che tiene davvero a me ed alla mia amicizia.
Esco sul balcone della nostra stanza, le macchine sfrecciano per le strade e da qui si vede la città tutta illuminata nel buio della notte. Mi stringo nella giacca, tira un vento freddo e sento vibrare il cellulare. Strano, sono ormai le 23 passate e dubito che ci sia qualcuno che voglia chiamarmi a quest'ora, non sono particolarmente ricercata lo ammetto.
Con mia grande sorpresa mi accorgo che é Elena che sta chiamando. Già, ricordate quella ragazza che lavorava con me in negozio e che poi é diventata una delle mie migliori amiche? Proprio lei, la mamma di Camilla.
"Ele?" rispondo con un sorriso di felicità stampato in faccia.
"Ciao! Scusa se ti chiamo a quest'ora, come stai?"
"Non preoccuparti, non sono ancora a letto. Io sto bene e tu? Cami? Cavolo, é da un sacco che non ci sentiamo!"
"Stiamo bene entrambe, adesso sta dormendo. Ire ci manchi! Torni mai a Roma?"
"In realtà ero lì qualche settimana fa" le rivelo.
"Come, perché non mi hai chiamato? Potevamo vederci, sai che ho un sacco di cose da raccontarti!"
"Si lo so, scusami. Ma é una storia un pó lunga da raccontare..."
"Non c'entrerà mica belli capelli?"
"Belli capelli? Ma che dici?"
"Sai a chi mi riferisco, non fare la finta tonta!"
"Si, è per lui. Stanno facendo un tour in Europa ed io li sto seguendo. Ora però non farmi la ramanzina"
"Cooosa? E sei partita da sola?"
"No sono con Ludo"
"Du matte praticamente! Su di lei non avevo dubbi ma tu, non credevo fossi capace di una cosa del genere! Hai fegato, ragazza! Comunque ho chiamato anche per un altra cosa"
"Dimmi, niente di grave vero?"
"No, riguarda Damiano"
"Come? E che sarà mai? Non mi dire che é roba di corna"
"Non è di questo che si tratta. Dopo che vi siete incontrati anni fa, lui é venuto da me. Non mi aspettavo la sua visita, non pensavo neanche che sapesse dove abito. Comunque é entrato in casa ed all'inizio non parlava, si é pure messo a giocare con Cami pensa te. Mi ha raccontato tutto e ti giuro che era scosso, non l'avevo mai visto così. Non so perché ho aspettato tutto questo tempo per dirtelo, lui ti ama. Ora io non so se le cose sono cambiate nel frattempo, ma lo sguardo di un uomo innamorato lo so riconoscere e credimi che in quel momento ho desiderato avere una persona che mi guardasse come lui faceva con te. Ecco tutto. Io non so perché tu lo abbia mollato allora, ma se sei lì per lui io ti dico riprenditelo. Và da lui e digli tutto, abbraccialo, bacialo. Sono più che sicura che quel sentimento di 2 anni fa non è mai svanito e se mi sbaglio ti autorizzo a venire qui ed a darmi un pugno in faccia"
Non riesco più a parlare e le lacrime stanno rigando il mio viso. Elena mi conosce e sa quanto ho riposto in questa storia, mi fido di lei e sentire queste parole mi dà ancora più forza in ciò che sto facendo.
"Grazie Ele, ti voglio bene" riesco a dire solo questo e riaggancio, lei non si offenderà. Non credo di riuscire a chiudere occhio stanotte, se almeno ci riuscissi vorrei sognare soltanto un lieto fine a tutta questa storia.

Mai come ieri 2-Il mio punto feliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora