~Quelli di prima~

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Un branco di ragazzoni tutto muscoli e niente cervello, camminano con tono deciso nella nostra direzione. Hanno i menti alti, le mani strette a pugno e molti ridono prendendosi in giro tra di loro.

Non è questo che mi lascia spiazzata.

Due ragazzi di fronte a loro, guidano il gregge con fierezza e ostilità, due ragazzi che io conosco fin troppo bene. Alan e James Nolton sono proprio qui, di fronte ai miei occhi increduli e il mio cuore che batte all'impazzata.

Loro sono due ragazzi adottati dai nostri vicini di casa da quando erano molto piccoli e io li conosco da quasi tutta la vita. Sono stati per anni i miei fratelli maggiori e sono cresciuta praticamente insieme a loro, mangiando, dormendo e giocando insieme. Abbiamo frequentato le stesse scuole anche se io sempre un anno dietro di loro. Hanno fatto da sempre parte delle mie giornate.

Sono passati tre anni da quando sono usciti dalla mia vita, da quella di mia madre e di mia sorella. Ricordo quel giorno in cui li vidi per l'ultima volta mentre salivano in auto e ci lasciavano per probabilmente... sempre.

Però me li ricordo quelli che erano prima, ed è assurdo il fatto che sia riuscita a riconoscerli entrambi e così in fretta. James lo ricorderò sempre per com'era alle elementari, un bambino sdentato e con i suoi occhiali rotondi fin troppo grandi per la sua faccia piccola e infantile; abbiamo sempre avuto la stessa altezza ed era molto esile. Alan aveva il suo stesso fisico nonostante fosse stato sempre di un paio di centimetri più alto di noi tre, più alla pari con May che col fratello o me. Aveva sempre i capelli disordinati, quel bellissimo ciuffo biondo cenere che puntualmente gli sistemavo io... facendolo arrabbiare.

Mia madre ha ancora molte delle nostre foto sparse qua e là per la casa, album di fotografie conservati sulle librerie e tanti ricordi pronti ad occuparle la mente.

Ora però... assurdo quanto entrambi siano cambiati e quanto siano cresciuti.

Tutti e due sono altissimi e lo noto man mano che si avvicinano, Alan è ancora una volta più alto di James e la cosa non mi sorprende molto a dirla tutta. I muscoli tappezzano le loro braccia e le spalle larghe contornano le figure mostruosamente mostruose; corpi così grossi nella quale una come Zoe potrebbe perdersi

Forse anche una come me.

Basta un secondo a cambiare completamente la situazione e il modo in cui mi sento. Due occhi grigi si puntano addosso a me e inconsciamente inizio a guardarli: Alan. Si ferma di scatto e uno gli cade quasi addosso, senza però muoverlo di un millimetro. Mi metto lentamente dritta evitando di staccarmi dal suo viso, dalla sua figura e da lui.
Mi manca il fiato e un altro paio di occhi, questa volta color cioccolato, mi scrutano attenti: James.

Io sono molto sorpresa di vederli ma loro sembrano completamente scioccati dalla mia vista. Le labbra a forma di 'o' non tradiscono la mia idea, i tratti facciali tirati e gli occhi spalancati danno loro un'aria quasi divertente. Quando poi in largo sorriso compare sul volto di James allora posso lasciarmi andare alla emozioni più forti di me.

Senza pensarci ancora, il moro riccioluto e sorridente inizia a corrermi incontro frenandosi a pochi centimetri da me e chiedendo solo: «Sei veramente tu... Roxy?». «Ciao James», affermo con le mani che mi prudono per l'emozione. In un secondo mi ritrovo circondata da due forti e muscolose braccia che mi sollevano in aria facendomi fare qualche giro, poi si ferma.

«Oh mio Dio ma... cosa sei diventata?!», chiede lui euforico. «Una sedicenne credo, quasi diciassettenne veramente», scherzo io e lui allarga il suo sorriso mentre mi guarda attentamente.
«Sei cambiata così tanto», inizia. Mi prende il viso tra le mani e lo osserva millimetro dopo millimetro.
«Anche tu! E poi sono passati tre anni... è normale non credi?», domando e mi rigetto tra le sue braccia.

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