~Noi siamo amici~

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La serata passa tranquilla, siamo molti pochi in confronto all'anno scorso e ammetto che mi piace di più così.

Sono seduta vicino ad Andrew, accomodato a capotavola come fosse un re. Accanto ho mia sorella e di fronte alcuni giocatori della squadra. Alan e James sono distanti, Zoe non è potuta venire e Lauren è insieme alle sue amiche cheerleader. Sembra più una riunione sportiva dove io e mia sorella non c'entriamo nulla, quasi fossimo degli imbucati.

La situazione è ferma da quando siamo arrivati e sembra voler continuare così ancora per un po'.
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«Ehi», mi sussurrano le labbra di Andrew attaccate al mio orecchio. «seguimi».

Lo guardo un istante per poi indietreggiare con la sedia, alzarmi e camminare insieme a lui. Un secondo prima di uscire dalla pizzeria mi accorgo di avere gli occhi di tutti puntati addosso, insistentemente. Obbligo me stessa a non incrociare quelli di nessuno.

Scendiamo una scalinata esterna e finiamo per arrivare in uno spazio stretto, abbastanza illuminato, ma molto isolato dal resto del locale. Non credo che da dentro si possa vedere o sentire cosa stiamo facendo qui.

Non è il posto più accogliente del mondo ma se siamo qui vuol dire che Andrew ha da dirmi qualcosa in privato.

Fa freschetto ma non lo do a vedere, strofino di nascosto le mani e smetto appena Andrew si volta verso di me.

Avrei dovuto portarmi una giacca da casa.

Lui mi rivolge un tranquillo sorriso, alza una mano e si gratta la nuca, poi la fa scivolare sul fianco mentre continua a oscillare da destra a sinistra. Sembra molto nervoso. Forse lo è.

«Come mai siamo qui?», chiedo quasi ridendo e lui infila una mano nella tasca dei pantaloni. Si guarda intorno, prova a balbettare qualcosa ma niente che io riesca a comprendere. Lo guardo divertita mentre continua ad aumentare il rossore sulle sue guance.

Poi sembra sbloccarsi.

«Senti», dice con voce chiara e sicura. «sono qui per dirti una cosa ben precisa. So che non avrò il coraggio di ripetere quindi perfavore ascoltami bene».

Mi raddrizzo e faccio un passo verso di lui, provo a trattenere il mio sorriso così da non metterlo a disagio. È più complicato del previsto.

«Ormai ci conosciamo da tanto tempo, ricordo ancora il nostro primo incontro. Siamo da sempre stati buoni amici, aiutandoci a vicenda, volendoci bene e senza preoccuparci di tutto il resto», parla lui nascondendo abbastanza bene le emozioni. È vero quello che dice, non è il mio migliore amico ma con lui mi sono divertita molto e ne abbiamo passate davvero tante per il poco tempo in cui ci conosciamo.

«Qualcosa però sta cambiando Roxy, in me, in te, in quello che siamo e che abbiamo. In quello che è il nostro attuale rapporto. È già da un bel po' che penso continuamente a questa cosa, dall'inizio dell'estate precisamente. Tanto tempo direi. Credo davvero di essermi preso una cotta per te», ammette.

Mi viene un colpo a sentire queste parole, così schiette e dirette da riuscire a smuovere l'animo più freddo e distaccato.

Miseriaccia, avevano tutti ragione allora.

«So che per te deve essere una sorpresa ma è la pura verità. Non te ne ho parlato subito perché volevo esserne convinto prima di fare qualche cavolata», ridacchia e ricomincia a grattarsi la nuca.

Sposta gli occhi da destra a sinistra, guardando in ogni direzione possibile pur di non incrociare il mio viso.

Mi accorgo di avere la bocca spalancata e decido di chiuderla.

«Andrew...io...wow».

Non so proprio cosa dire sinceramente.
L'unica cosa chiara che potrei pronunciare potrebbe rovinargli l'umore. Vorrei non farlo, almeno per il momento.

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