~Non mi piace~

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La mattina di domenica è stata quella più complicata di tutto l'anno fino ad ora. May ha avuto lo stomaco e la mente in subbuglio per ore ed è stato difficile per me starle dietro. Ho dovuto giustificare tutto a mia madre anche da parte di mia sorella che ha continuato a rotolarsi nel letto per sfuggire alla lavata di capo che le spettava.

Lucilla, per quanto di animo giovane e moderno, non ha comunque accettato il continuo cantare della figlia durante la notte. May e James hanno fatto una sorta di concerto urlando a squarciagola una stupida canzone per bambini. Non oso raccontarvi e ricordare quanto chiasso c'era se contiamo anche i lamenti continui dei vicini.

Insomma, una notte e una mattinata molto tranquilli e nel pieno della nostra quotidianità.

Sono passati tre giorni ormai, il tempo vola da quando è iniziato questo nuovo anno scolastico e non so dirvi con certezza quale sia il fattore maggiore. Inizialmente credevo fosse per il ritorno dei Nolton ma poi ho capito che a loro si aggiungono altri motivi, motivi che non sto qui ad elencarvi.

In cielo è alto il Sole, cosa che ci permette di dimenticare di essere a Settembre e non più a Luglio nel pieno delle nostre vacanze estive. Io e Zoe, insieme a mia sorella e le sue amiche, stiamo prendendo posto con l'intento di assistere al primo allenamento della squadra. È stato posticipato per tutti e tre i giorni di questa settumana a causa di intoppi, ma finalmente sembra arrivato il momento.

Sono emozionata nel vedere Alan e James in campo dato che durante le selezioni non erano assieme. Mi incuriosisce il loro lavoro di squadra e non mi dispiace fare un poco il tifo per loro; so che non è una partita ma sono lo stesso eccitata.

«Finalmente, era quasi ora di vederli in campo tutti assieme», dice Zoe guardandomi sorridente. «Hai pienamente ragione... ma Lauren?», le domando dopo averla cercata con lo sguardo intorno a me. «Credo sia in campo con le sue amichette pon-pon», sbuffa Zoe alla fine della frase. Mi scappa una mezza risata quando la guardo in volto, una risata che cessa appena un tremolio mi sfiora il viso.

Mi volto inconsciamente verso il campo dove noto due occhi scrutarmi attentamente, due occhi grigio tempesta che guardano altrove appena incrociano i miei.

Lui mi stava guardando. La cosa peggiore è che vorrei lo facesse ancora.

Inizia l'allentamento tra i primi fischi del coach e le imperfezioni corrette dal capitano della squadra; numerose ragazze urlano il nome di quest'ultimo manco fosse una vera e propria star del football. Purtroppo non possiamo farci nulla, Lucas è davvero un bel ragazzo.

La palla viene passata da una parte all'altra del campo, i giocatori sembrano carichi e non battono minimamente la fiacca. Forse perché è solo la prima volta anche se spero con tutto il cuore che continuino così. Poi...

«Passamela!», urlò Alan da una parte del giardino.
«Arriva!», urlò James passandogli la palla con tutta la sua forza. «Bel passaggio ragazzi!», fece un applauso la loro mamma insieme alla sua migliore amica.
«Datemi una A. Datemi una J. Alan e James!», cantarono le due sorelline facendo il tifo per i loro quasi fratellini. «Sei stonata Roxy!», fece la linguaccia un bimbo dai capelli biondo cenere. La bambina corse da lui per sgridarlo ma si fermò di colpo quando vide il sorriso splendente di Alan. Roxy ne fu incantata

Scuoto la testa quasi a svegliarmi da un sogno e inizio perfino ad agitare una mano davanti alla mia faccia.

Un nuovo ricordo mi è appena passato davanti come un film e le immagini si sono inchiodate nella mia testa senza il mio permesso.

Quei bambini me li ricordo benissimo eppure... non so se li rivedrò ancora.
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L'allenamento è finito e noi stiamo solo aspettando l'arrivo di Lauren così da andarcene insieme e convincerla a fare un giro. Non mi va di tornare a casa con questo bel tempo che chissà per quanto tempo ancora ci sarà prima dell'arrivo dell'autunno.

«Ragazze!», urla da lontano lei mentre corre verso di noi con un braccio in aria. «Finalmente», dice ancora una volta Zoe ripetendolo fino a quando non ottiene la sua attenzione. «Scusate ma è un'impresa sciogliersi i capelli, soprattutto se sono afro e bellissimi come i miei», si vanta Lauren facendoci alzare gli occhi al cielo. Le voglio moltissimo bene ma quando si comporta così, quindi spesso, se non sempre, davvero non la sopporto.

Mi sale l'istinto omicida.

«Prima che iniziate a litigare, possiamo andarcene a fare un giro in centro? So che hanno aperto un nuovo negozio di fr-», non riesco a finire di parlare che un urlo stridulo di Lauren mi spezza la voce.

«Prima di andare dovete accompagnarmi assolutamente nello spogliatoio dei ragazzi perché ho urgenza di parlare con Lucas», dice lei e io inizio a guardarla stranita. «Perché, non puoi aspettare? E poi, perché dobbiamo venire noi con te? Io non ci penso proprio», alza le mani Zoe e io le dó completamente ragione. «D'accordo, vuol dire che verrà solo Roxy». Non faccio in tempo ad assimilare le sue parole che mi trovo lontana già metri da Zoe che intanto, allegra e compiaciuta, mi saluta sorridente.

Lauren si dimostra più forte di me nonostante la differenza di peso e io non posso sfuggire alle sue grinfie malefiche.

Arriviamo davanti alla porta d'entrata dello spogliatoio maschile da cui escono ragazzi già vestiti e pronti per andarsene. «Ma che motivo c'è di portarmi con te? In fondo il fratello è tuo e non credo tu abbia vergogna. Quindi, perché?», le domando ma lei ricomincia a camminare dopo avermi guardata un paio di secondi. Mi trovo a fare slalom assurdi tra corpi alti e muscolosi contro cui vado a sbattere senza, ovviamente, volere.

«Scusa», dico a uno di loro che avrei riconosciuto se solo l'avessi guardato in faccia. Ho una mano davanti agli occhi che serve più a me per non vedere gli altri che agli altri per non vedere me.

«Finalmente ti ho trovato!», si ferma di botto Lauren e io le vado a sbattere contro con tutta la faccia. Mi copro il naso dolorante e lei mi chiede scusa per poi iniziare a parlare col fratello.

«E che ci fa qui Roxenne Wilson?", domanda poco dopo la voce di un ragazzo che, purtroppo, conosco troppo bene. Alzo lentamente lo sguardo ritrovandomi davanti l'essere più disgustoso della terra e che mai avrei voluto incontrare. «Michael», dico secca e lui ridacchia. Piega la schiena mettendo la sua faccia perfettamente davanti alla mia, comincia a sorride.

«Hanno tutti ragione... sei sempre più carina», ammette e prova a toccarmi la guancia. Lauren alle sue spalle ride appena fermandosi di botto e guardando alle mie spalle manco ci fosse un fantasma. «Tra un paio d'anni sarai davvero bella, io potrei quasi prov-», Michael anche si blocca di scatto quando un suo compagno di squadra gli poggia una mano sulla spalla; si guardano un secondo.

Il malizioso puttaniere inizia ad alzarsi lentamente, per poi deglutire con forza. Fa un altro dei suoi sorrisi maliziosi e mette le mani sulla vita, alza il mento con fare superiore e io lo guardo stranita non avendo compreso la situazione.

Alle spalle inizio a sentire un tremolio leggermente familiare e che non mi piace minimamente.

Con le labbra mimo a Lauren che cosa stia succedendo così da poter capire l'atteggiamento degli altri. Accenna un sorriso e mi fa segno di guardarmi alle spalle, con cautela.

Non so cosa aspettarmi o... chi aspettarmi.

O forse lo so.

Mi volto lentamente per scontrarmi, a favore di ogni aspettativa, con due occhi furibondi che mi fissano dall'alto... Alan.
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Salve a tutti!

Siamo arrivati all'11 capitolo! Non posso proprio crederci!

Dalla fine potete dedurre che Alan si sia arrabbiato... chissà per quale motivo poi...?

Fatto sta che lo scoprirete prestissimo!

Spero vi piaccia!!

Firma: Blonde✨

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