~Pezzo di merda~

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Il weekend è finito e un'altra settimana di scuola è iniziata. Nonostante quello che è successo nell'ultimo periodo con quel misterioso ragazzo, ci penso meno di quanto avrei immaginato e ne sono contenta.

Sto provando a riordinare il mio armadietto che è più disordinato dell'anno scorso e peggiora di giorno in giorno. Non sono mai stata una ragazza ordinata e non credo che lo sarò mai; anche in questo sono molto diversa da mia sorella, lei è una che punta sempre alla perf-

I miei pensieri vengono interrotti da un forte fischio nel mio orecchio. Mi giro verso sinistra non trovando nessuno, poi verso destra dove incontro la faccia divertita di Andrew.

«Buongiorno!», pronuncia divertito. «Ma buongiorno anche a te!», ridacchio toccandomi l'orecchio e provando a tiragli uno schiaffo. «Ti ho vista molto concentrata mentre frugavi nel tuo armadietto. Cerchi qualcosa?», domanda ma io nego con un cenno della testa.

«In realtà sto provando a riordinarlo ma non riesco... c'è davvero troppa roba!», ammetto senza vergogna. Mi poggia una mano sulla spalla facendomi indietreggiare e prendendo il mio posto; senza esitare inizia a svuotarlo e mettermi le cose in mano. Un po' alla volta sistema la marea di roba e io lo guardo come se fosse la cosa più esaltante del mondo.

«Come mai sola? Sei sempre con qualcuno quando ti incontro», afferma con tono ironico continuando la sua attività. «Hai ragione, sembrano tutti spariti oggi», rispondo rimanendogli affianco.

«Sai che succede fra tre giorni?», domanda di punto in bianco. «È giovedì?», rido. «Divertente. Sì, è giovedì ma c'è anche qualcos'altro. Se non lo ricordi non fa niente, insomma, non devi per forza... come dire...», inizia a balbettare e affonda completamente il viso nell'armadietto per nascondersi da me.

Sorrido di nascosto, continuando a fingere di non sapere. Gli do una spintarella così da attirare la sua attenzione poi dico allegra:

«So che è il tuo compleanno cretino! Come potrei dimenticarmene!?».

La sua espressione cambia completamente nel giro di millesimi di secondo.

«È fantastico! Nel senso... lascia stare. Comunque pensavo di andare a mangiare una pizza in quella pizzeria che tanto mi piace», mi informa.

«Pizza Star vero?».

«Mi conosci così bene! Non so ancora a che ora, te lo farò sapere ok?», dice allegro.
«Non vedo l'ora!», ammetto e lo saluto mentre si allontana di corsa.

Sbircio nell'armadietto e resto sbalordita da quanto siano ordinate le cose al suo interno, lo ringrazio telepaticamente non avendolo fatto prima.

Lo chiudo per bene, metto lo zaino in spalla e inizio a camminare per il corridoio.
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«Spero solo non finisca come l'anno scorso», dice mia sorella guardandosi le unghie. «Come dimenticare», aggiunge Lauren ridendo.

«Perchè? Com'è finita l'anno scorso?», domanda James curioso continuando a dondolarsi sulla sedia. Io sono seduta su un banco insieme a Ryan che sembra più interessato a guardare Alan piuttosto che ascoltare la discussione. Per lui è il ragazzo più bello che abbia mai visto, “un angelo sceso in Terra” ha detto. 

Come dagli torto... aspetta... cosa?!

«È finita con lui ubriaco marcio come metà degli invitati. Abbiamo dovuto fare un sacco di viaggi in auto per portarli tutti a casa. Inutile dire che non possiamo più tornare in quel locale», spiega Lauren e io rido al ricordo di quella sera.

«Il proprietario era furioso», aggiunge mia sorella. «Lo sarei anch'io se un gruppo di adolescenti mi avesse rotto decine di bicchieri e piatti», continuo e James ride mentre il fratello è muto come un pesce.

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