Al suono della sveglia, spalancai gli occhi e soffocai un gemito.
Il libro che avevo letto fino a tardi era sul comodino, aperto a testa in giù per tenere il segno sulla pagina che stavo leggendo.
Controllai il telefono e il volto mi si aprì in un sorriso quando guardai la data: finalmente il 7 giugno era arrivato,l'ultimo giorno di scuola.
-Johanna!-l'urlo di mia madre fece tremare le pareti e sbadigliai.-Sono sveglia,mamma!-urlai di rimando. Lei comparve sulla porta: i jeans sbiaditi,i capelli biondi raccolti in una coda e gli occhi azzurri che scandagliarono la stanza.
-Sei ancora a letto?
-La sveglia è appena suonata.-borbottai,rigirandomi tra le coperte leggere. Con uno scatto,lei le strappò via e mi tirò per le gambe.-Forza,signorina!
-Johanna Weber,alza quel tuo sedere suscettibile e vai a lavarti!
-Vado,vado.-quando entrai in bagno, il riflesso dello specchio mi restituì l'immagine di una ragazza pallida,i capelli rossicci e il naso cosparso di lentiggini.
Mentre mi infilavo sotto la doccia,il telefono iniziò a squillare. Scostai la tendina e feci partire la chiamata: solo una persona poteva chiamarmi a quell'ora.
-Miss Braun,spero per lei che la sua chiamata sia carica di splendide notizie.-esclamai. Libeth Braun era la mia migliore amica da sempre. Per gli amici era Liby, con la sua inconfondibile massa di capelli neri ricci,lunghi fino alle spalle e i bellissimi occhioni verdi. Scherzosamente, a volte la chiamavo Beth.
-Dove sei? Pensavo di darti un passaggio.-urlò lei. Sapevo che era in macchina con sua madre. Scivolai fuori dalla doccia e mi infilai di corsa l'accappatoio rosa pieno di disegnini di rane salterine.-Direi che accetto volentieri.
-Perfetto. Sono lì tra un quarto d'ora.
-Cosa?! Ma sono appena uscita dalla doccia!-attaccai senza aspettare una risposta, mi asciugai e corsi a cercare qualcosa da mettere.
Alla fine scesi in cucina con indosso un paio di jeans neri,una maglietta rossa e i capelli ancora umidi. Liby citofonò e diedi un bacio svelto a mio padre.-Ciao,pà.- afferrai dei biscotti e lo zaino.
-Salutami mamma.
-Sempre in ritardo,Jo?- borbottò lui,sorridendo.Quando salii nella macchina della mamma di Liby,lei si voltò e mi sorrise.-Buongiorno anche a te! Ho una bella e una brutta notizia,quale vuoi sentire?
-Mh...Quanto tempo ho per decidere?
-Zero secondi. Te le dico entrambe. Allora,la prima è che oggi usciamo due ore prima e io e te andremo al mare per festeggiare. L'altra è che le pagelle escono oggi stesso.
-Oggi stesso?
Io e Liby frequentavamo il quarto anno del liceo linguistico ma,mentre i suoi voti splendevano, i miei sfioravano la sufficienza a malapena.
-Oh, e come glielo dico ai miei se vengo bocciata?
-Sono sicura che saranno comprensivi. Ma vedrai che non verrai bocciata.- mi sorrise ma, come se non avesse parlato, mi accasciai contro il sedile.-Ho finito di vivere.
-Come sei pessimista.
-Sono realista,è diverso.
Arrivammo alle 8.32,ovvero due minuti dopo il suono della campanella. La professoressa Schulz ci guardò,mentre il suo viso passava dal colorito normale ad un viola acceso.-Sempre in ritardo,signorina Weber. Invece,mi stupisco di lei,signorina Braun.
-Ci scusi.-sussurrò Liby. Io borbottai altrettanto,poi mi avviai verso il mio posto. La professoressa si alzò e iniziò a passeggiare tra i banchi,con in mano una cartella nera.
Sopra, c'era una scritta che mi fece sospirare. "PAGELLE".
Mentre aspettavo il mio turno,Liby mi strizzò un braccio per confortarmi.
La prof posò il foglio sul mio banco ma mentre lo afferravo, il mio telefonino vibrò.
Era mia madre:
"Complimenti! Dobbiamo parlare..."
Non feci in tempo a leggere il seguito,poiché una scritta in rosso sulla mia pagella attirò la mia attenzione: NON AMMESSA.
Oh, adesso si che ero nei guai.
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ℐ𝓁 𝒸ℴ𝓇𝒶ℊℊ𝒾ℴ 𝓅ℯ𝓇 𝓋ℴ𝓁𝒶𝓇ℯ.
AdventureDopo un furioso litigio con i suoi genitori, in seguito alla sua bocciatura, Jo è costretta a passare l'estate con suo nonno, che vive da solo da molti anni nel suo ranch. Circondata da cavalli, Jo decide di imparare a cavalcare, instaurando un rap...