Mi guardo intorno, l'aeroporto non è mai stato il mio posto preferito, perché voleva dire che andavi via, forse non per sempre, magari solo qualche settimana e poi saresti tornato a fare la tua solita vita monotona.
Ma non è il mio caso, io sto per prendere un aereo che mi porterà da Londra a Miami, eh già, sto per andare in una delle città più belle del mondo, wow...
Mi trasferisco con mio padre per il suo lavoro, anche perché purtroppo andremo a vivere con la compagna di mio padre, se ho capito bene si chiama Jane, ma non me ne importa più di tanto.
A risvegliarmi dai miei pensieri è mio padre che mi toglie un auricolare dall'orecchio per farsi sentire.
"Tesoro, dobbiamo fare il check-in" mi avverte ed io annuisco.
Dopo aver fatto il check-in aspettiamo il volo che dovrebbe essere fra un'ora e mezza.
Passo il tempo ad ascoltare musica e scrivere la mia storia su Wattpad. Scrivere e leggere è una passione che ho da quando sono piccola, con il tempo ho cominciato a coltivare e a portarla avanti.Quando saliamo sull'aereo, mi vado a sedere nel sedile 17A, per fortuna è vicino al finestrino. Accanto a me c'è un'anziana che avrà almeno settant'anni, ha i capelli bianchi, bassa e abbastanza magra, lei mi guarda e mi sorride.
Mio padre invece è seduto dietro di me.
Comincio ad osservare la gente e a squadrarla, diciamo che ho la mania di osservare le persone e farmi un'idea di come sono fatte e la gran parte delle volte ho ragione. Per esempio l'anziana che mi è seduta di fianco è una chiacchierona assillante.
"Sai quando ero giovane, ero bella come te, ero sempre solare e avevo tanti amici. I miei genitori sono morti quando avevo diciotto anni..." comincia il suo monologo rivolta a me, che vi avevo detto? Dopo un po' che parla non l'ascolto più e per farla zittire le dico: "Puo stare zitta un attimo? Mi sta facendo venire mal di testa con la sua voce acuta". Lei si zittisce e si gira dall'altra parte."Madison Zoe Collins" mi richiama mio padre, mi giro verso di lui e faccio un cenno con la testa per chiedere spiegazioni. "Come ti permetti di dire di star zitta a una signora, che perdipiù non conosci?!" io non gli rispondo e mi giro verso il finestrino, conoscendolo ora starà alzando gli occhi al cielo. Sospiro.
Il volo dura nove ore e mezza.
Sarà un lungo viaggio.
***
Mi sveglio di soprassalto, il solito incubo che mi perseguita da anni. Vi chiederete il perché di questo incubo, mia madre.
Lei è morta quand'ero piccola, credo che avessi sei anni. In ogni caso le hanno sparato davanti ai miei occhi."Mamma, chi sono questi tipi orrendi?" chiedo spaventata.
"Nessuno tesoro, non ti preoccupare" mi rassicura dandomi un bacio sui capelli.
Ci sono tre tizi con dei coltelli, uno dei tre si avvicina a me, mia madre mi si mette davanti per proteggermi."Mamma li conosci?"
"No, però devi stare calma, amore. Okay?"
"Okay" dico un po' incerta, lei mi prende la mano e cominciamo a correre via da lì. Qualcuno mi prende dal polso libero, probabilmente il tipo di prima facendomi girare all'indietro, per sbaglio lascio la mano di mia mamma e il tizio mi fa scontrare contro di lui.Succede tutto in fretta, lo sconosciuto mi accoltella vicino al cuore, mia mamma cerca di proteggermi ma le sparano alla testa. Tutti e tre i tizzi scappano via e poi buio.
È un miracolo che io sia qui, ma il punto è che mi sento in colpa, come se fosse stata colpa mia e forse è così.
Ma perché io dovevo vivere e lei morire? Dovevo andare io sotto tre metri di terra e non lei.Scaccio questi pensieri dalla testa e guardo fuori dal finestrino, è tutto buio, segno che è notte. Mi giro verso mio padre che sta dormendo, sorrido leggermente e poi controllo il telefono, sono le quattro di mattina, mancano ancora tre ore.
Riprovo ad addormentarmi di nuovo ma non ci riesco, controllo i social e gioco un po' il telefono e poi messaggio a mia sorella che sta studiando in Italia. Senza accorgermene sono passate le tre ore e l'aereo sta per atterrare.Mi giro per svegliare mio padre ma se non lo svegliassi, magari potrei scappare e andare in un'altra città ed essere libera.
"Madison, non scapperai e andrai in un'altra città per essere libera" sussulto appena sento mio padre, mi legge nella mente, questo tipo è magico.
"Si, ti leggo nella mente, e no, non sono magico" Lo guardo incredula.Lui si alza e mi guarda soddisfatto di riuscire a leggermi la mente.
Se ce l'hai la mente.
Ed eccola tornata, erano belle le vacanze?
Molto, ma purtroppo sono dovuta tornare perché senza di me non puoi vivere
Lo so, senza di te non vivrei
Davvero?
No
Quando scendiamo dall'aereo noto che la vecchietta mi sta guardando male, così, senza pensarci le alzo il dito medio. Lei spalanca la bocca trucidandomi con lo sguardo ed io sorrido soddisfatta. Io e papà facciamo di nuovo il check-in.
"Mad, ora aspettiamo Jane e poi andiamo a casa sua, o meglio nostra. Ah, con noi abiterà anche la madre di Jane" faccio finta di ascoltare quello che dice e dopo qualche minuto arriva una donna sulla quarantina che bacia mio padrepotrei vomitare.
"Mi sei mancato"
"Anche tu mi sei mancata" e poi si baciano di nuovo."Jane, vacci piano" mi giro e vedo la vecchietta dell'aereo, "Oh, mamma" Jane l'abbraccio e poi punta lo sguardo su di me.
"Tu devi essere Madison, tuo padre mi ha parlato molto di te" mi porge la mano che io non stringo, "Lei è mia madre, vivrà anche lei con noi" indica la vecchietta e io divento paonazza.
"Ci siamo già conosciute" dice lei,
"Io sono Dalia..." continua, come sempre faccio finta di ascoltare.Andiamo verso la macchina, prima di entrare fermo mio padre e gli chiedo:"La moto è già qui?"
Lui annuisce, sorrido e gli do un bacio sulla guancia. Mi allontano da lui e cerco la mia amata Yamaha. Ho sempre avuto una passione per le moto e le macchine. Ci salgo sopra e vado all'indirizzo che mi ha dato mio padre, appena arrivo posteggio la moto ed entro trovando tutti seduti sul divano.
"Dov'è il bagno?" chiedo allarmata.
"Secondo piano, seconda porta a destra, dentro la tua camera" dice Jane, salgo velocemente le scale e mi chiudo all'interno del bagno.
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Mi fai incazzare ma per questo ti amo|| Cameron Dallas
FanfictionMadison Collins si trasferisce con il padre a Miami dalla compagna Jane. Per lei non è facile ambientarsi visto che non ha mai avuto tanti amici, lei respingerà ogni essere vivente sulla sua strada. Forse ci sarà qualche eccezione, magari un ragazzo...