11. Essere osservati non è piacevole

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Era il momento di tornare a Miami, stavo mettendo le ultime magliette nella valigia quando sentii bussare alla porta, mi ritrovai davanti tutto il gruppo e come sempre Taylor mi saltò addosso per abbracciarmi. Qualcuno tossì facendo staccare il ragazzo da me, Cameron aveva una faccia seria in viso, come se gliene importasse qualcosa.

"Ragazza, hai finito la valigia?" Mi chiese Amanda tutta pimpante, "Certo, come no" tornai in stanza seguita dai ragazzi e Amanda. Ricominciai a mettere via tutto quello che mancava, mezz'ora dopo avremmo dovuto prendere il bus per tornare all'aeroporto.

Gli ultimi giorni in stanza con la gallina erano stati stati infernali, ogni notte sentivo gemiti e urla, non potevano andare nella stanza del suo accompagnatore? Ma ovviamente no, dovevano dare fastidio a me.

"Muoviti che fra dieci minuti arriva il bus" si lamentò l'escremento, ecco era tornato il solito bastardo, "Ho finito, sei insopportabile" borbottai, lui sbuffò e dopodiché presi la mia valigia e uscimmo tutti dalla stanza. La gallina aveva già portato via le sue cose e probabilmente ora stava procreando con un altro ragazzo. "Aspettate ragazzi ho dimenticato la valigia in stanza" disse Cameron, sbuffai "Poi sarei io quella che non si muove e che dimentica le cose?", "Dai Cameron, il bus arriva tra meno di due minuti" si lamentò Carter e notai solo in quel momento lui e Amanda si stavano tenendo per mano. "Faccio veloce, tanto è questa accanto", Cameron entrò nella stanza dell'hotel e torno trenta secondi dopo, appena chiuse la porta tutti iniziammo a correre giù per le scale, quando arrivammo alla hall non c'era più nessuno e quindi andammo fuori dall'hotel e vedemmo il bus muoversi per andare sempre più lontano. In quel momento ci girammo tutti verso Cameron che stava ancora guardando la strada, "Sei un idiota! Non potevi prendere prima la valigia?!" Gli tirai un coppino sulla testa come se fosse uno schiaffo, lui gemette dal dolore e poi mi trucidò con lo sguardo. "Cazzo, cosa facciamo adesso?" Chiese Jack J, tutti alzarono le spalle, a un certo punto mi venne un lampo di genio, "Seguitemi" dissi, con i loro sguardi confusi percorremmo più di tre isolati per raggiungere la nostra meta. Appena arrivammo davanti alla casa di due piani color panna, guardai il campanello ma non era da me suonare a quella casa, bussai cinque volte e poco dopo venne ad aprirmi una ragazza, alta come me, capelli neri, occhi verdi e lentiggini.

Kristen.

"O mio Dio!" Lei mi saltò addosso piangendo, la strinsi a me, fu l'unica persona che abbracciai dopo la morte di mio fratello, "Non ci posso credere" pianse ancora per qualche minuto sulla mia spalla e poi ci fece entrare tutti.

"A cosa devo questa visita?" Chiese sorridente, le sorrisi "Vedi, abbiamo perso il bus per andare all'aeroporto e ora probabilmente staranno per fare il check-in, quindi potresti accoglierci per un po'?" chiesi unendo le mani, "Certo, basta che mi dici i nomi di questi ragazzi" le sorriso riconoscente. "Allora, lei è Amanda, Nash, Shaw, Taylor, Carter, Matt, Jack G, Jack J, Hayes, Aaron e Jason", lei sorrise a tutti.

"Hai dimenticato me" disse Cameron scocciato, "Ah già-sbuffai-lui è l'escre-Cameron, lui è Cameron" dissi, poco dopo Kristen ci mostrò le varie stanze.
Amanda e Carter insieme, Jack J e Jack G, Nash e Shaw, Jason, Hayes e Matt, e Cameron e... io?!

"No no no, aspetta facciamo che io sto con Amanda?" Ma appena pronunciai quelle parole Amanda e Carter mi trucidarono con lo sguardo, roteai gli occhi e poi vidi l'escremento guardarmi con tono malizioso, "Scordatelo" dal suo viso scomparì subito e poi cominciò a portare sia la mia che la sua valigia su per le scale.

Appena tutti furono nelle loro stanze io mi presi qualche minuto per parlare con Kristen.
"Allora, perché proprio me?" Chiese, la guardai confusa, "Perché sei venuta da me e non da Seline?" mi guardò insistente, "Beh, sai che per me sei molto importante, sei stata come la sorella maggiore che non ho mai avuto e poi eri la ragazza di mio fratello" le scese una lacrima solitaria sulla guancia e poi mi abbracciò con molta forza, ricambiai e poco dopo mi alzai per andare a dormire.

"Buona notte" le dissi, salii le scale per andare nella camera che purtroppo avrei dovuto dividere con l'escremento. Mi tornò in mente la conversazione accaduta il giorno prima e arrossii leggermente senza accorgermene. Appena entrai in stanza trovai Cameron addormento e in più occupava tutto il letto. Mi avvicinai e lo stritolai un po' per svegliarlo, niente, provai nuovamente ma non si svegliò, a quel punto provai a buttarlo giù dal letto ma con il risultato opposto dato che Cameron inconsapevolmente mi tirò addosso a lui. Sbuffai infastidita e cercai di liberarmi dal suo specie di abbraccio, ma appena ci provai mi strinse più forte di prima e quindi mi arresi. Mezz'ora dopo caddi nelle braccia di Morfeo.

***

Mi svegliai sentendomi osservata da qualcuno, mi girai verso Cameron ma lui stava ancora dormendo. Guardai fuori dalla finestra accanto al comodino, era ancora notte, quando spostai il capo verso Cameron mi persi a guardarlo. In effetti non era brutto, era il suo carattere di merda che mi dava fastidio, ma non posso giudicare dato che anche il mio non è dei migliori. Proprio quando stavo per alzarmi dal letto vidi una sagoma alla finestra accanto a Cameron, mi strofinai gli occhi, ma un'attimo dopo non c'era più. Stupide allucinazioni.

Scesi le scale della casa e mi recai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Per mia sfortuna sbattei il mignolino del piede su una sedia e mi dovetti contenere per non imprecare in tutte le lingue del mondo. Presi un bicchiere e lo riempii d'acqua facendo attenzione al polso ingessato, bevvi un sorso e poi un altro. Appoggiai il bicchiere vuoto sul piano della cucina, mi girai e quasi urlai per lo spavento, un'uomo mi tappò la bocca e con l'altra teneva un coltello vicino al mio collo. Cercò di immobilizzarmi ma prima che successe presi il bicchiere che avevo utilizzato qualche attimo prima e glielo tirai in testa, quello si spacco in tanti piccoli pezzi. C'era silenzio, troppo, temevo di aver svegliato qualcuno. Guardai il corpo a terra, la testa era circondata da una pozza di sangue. E se l'avevo ucciso? Con ancora lo sguardo rivolto all'uomo udii dei passi e poi la luce della cucina accendersi, ma non mi mossi di un millimetro, ero come paralizzata.

"Mad, ma che succede? O mio dio!" esclamò Kristen, non risposi, "Stai bene?" continuò lei, non mi mossi. Il mio corpo era lì, ma la mia mente era altrove. Avevo ucciso un'uomo? O era vivo? Mi avrebbero arrestata? "Hey" mi richiamò la ragazza, finalmente alzai lo sguardo su di lei intravedendo anche gli altri, mi asciugò le lacrime che non mi ero nemmeno accorta di avere e poi mi abbracciò. Appena si stacco guardai i ragazzi e Amanda, o meglio guardai Cameron, gli andai in contro e poi lo abbracciai, lui all'inizio rimase un po' sorpreso ma subito dopo ricambiò il mio abbraccio. Inconsapevolmente ricominciai a piangere silenziosamente, intanto Cameron mi accarezzava i capelli e mi rassicurava sussurrando.

"Va tutto bene" furono le ultime parole che sentii prima di addormentarmi nelle braccia non di Morfeo, di Cameron. Quindi ancora meglio.

Ciao a tutti, come state?

mi dispiace che ogni volta dico che pubblicherò regolarmente, ma purtroppo la scuola mi prende tempo e avevo anche un blocco dello "scrittore" tra virgolette dato che non sono uno scrittore.

Beh, commentate e votate.

Spero vi piaccia e CIAO

-Umi

Mi fai incazzare ma per questo ti amo|| Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora