17. Malintesi

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"Jason! Esci subito da qui!" urlai facendogli segno con il dito verso la porta, "Si, subito, cioè anche scusa. Ora vado" disse uscendo sotto shock. Mi misi i vestiti e andai in camera mia, l'unica volta in cui ero andata nel bagno comune doveva entrare qualcuno. Guardai l'ora sul telefono e poi cominciai un po' a disegnare sul mio quaderno da disegno.

Qualche minuto dopo qualcuno bussò alla porta di camera mia, "Avanti" dissi continuando a disegnare, probabilmente era Cameron o mio padre. "Volevo scusarmi con te. Non sapevo ci fosse dentro qualcuno" Jason mi guarda imbarazzato, lui ha differenza di suo fratello è gentile, mi chiedevo sempre come Jane fosse riuscita a fare un figlio così stronzo, egocentrico e insopportabile. Lei era così gentile e dolce, come aveva potuto creare Cameron con un carattere di merda?

"Madison?" Alzai lo sguardo di scatto, sussultai quando per poco non sbattei la testa contro quella di Jason, in quel momento mi resi conto che lui si era avvicinato per poi sedersi sul mio letto, molto vicino a me. "Cosa?" chiesi smarrita, "Va tutto bene?" mi chiese preoccupato, gli sorrisi e annuii "Comunque non fa niente per prima, non sapevi ci fosse qualcuno in bagno". Lui si alzò di scatto e mi fece un sorriso imbarazzato, "Allora io vado" disse indicando la porta alle sue spalle "E comunque Cameron è uscito poco fa, se ti interessa" concluse per poi uscire dalla mia stanza.

Perché avrebbe dovuto? Non mi interessava di Cameron, ne di quello che faceva. Ma dove poteva essere andato, non erano affari miei, non ero mica la sua ragazza.

Sbuffai e mi portai le gambe al petto, perché m'interessava tanto? Infondo lui era uno stronzo a cui non importava niente di nessuno, ma perché sembrava che a me desse più attenzioni? Probabilmente era solo una mia impressione. Uscii dalla mia stanza e andai in salotto, trovai Jason sdraiato sul divano con delle patatine che guardava un film, non mi aveva vista. Mi sedetti in una poltrona poco più lontana da lui, lo osservai per qualche minuto, "Vuoi delle patatine?" chiese guardandomi, non risposi, ma mi limitai a guardarlo, "O vuoi me?" continuò, alzai gli occhi al cielo sbuffando e dopodiché gli rubai la ciotola con dentro le patatine. "No, ma fai con comodo" disse Jason guardandomi torvo, feci spallucce e mi misi in bocca una manciata di patatine, mi guardò ancora male per per qualche minuto e poi torno a guardare il film.

***

"Sei seria?" chiese Jason con un pezzo di pizza in bocca, annuii ridendo, lui scoppiò in una fragorosa risata e per poco non si strozzo con la pizza. Risi più forte e gli picchiettai la mano sulla schiena per aiutarlo, "Sto bene, non ti libererai di me così facilmente" constatò pulendosi la bocca con un tovagliolo, "Oh caro Jason, se mi volessi liberare di te lo farei in un modo peggiore" dissi facendogli l'occhiolino.

"Che bella coppia", mi girai verso quella voce e vidi Cameron guardandoci cupo, "Hey fratellino, già tornato?" chiese il fratello, non sembrava per niente contrariato da quello che aveva detto Cameron. L'escremento poso lo sguardo su Jason,"Sì" taglio corto per poi guardare me, "Potevi trovarti di meglio Madison" concluse guardandomi disgustato e dopodiché salì le scale chiudendosi nella sua stanza. "Non prendertela, è fatto così" disse Jason come se non fosse successo niente, lo ignorai e raggiunsi la camera dell'escremento, bussai potentemente alla porta, non rispondeva, riprovai svariate volte ma vane. "Cameron Alexander Dallas, apri questa fottuta porta!" urlai continuando a bussare, la serratura fece uno scatto e dopo pochi secondi Cameron fece la sua comparsa in tutta la sua bellezza. Ma che sto dicendo. "Che vuoi?" chiese con toni apatico, entrai in camera sua e mi sedetti su un puff che si trovava affianco alla finestra, "Fai come se fossi a casa tua" disse sdraiandosi sul letto, "Questa è casa mia" constatai guardandolo, alzò gli occhi al cielo e poi si mise a sedere. "Perché sei qui?" chiese guardandomi, "Come se tu non lo sapessi" dissi guardandomi intorno, "Hai ragione, però puoi parlare" stabilì, ora lo stavo guardando "Io e Jason non siamo una coppia" dissi infastidita. Appena dissi queste parole lui si irrigidii, "Perché ridevate?" chiese guardando davanti a se, "Gli stavo raccontando una cosa che mi era successa da piccola" dissi, lui mi guardò torvo, "È poi non devo dare spiegazioni a te, non sei mica mio padre" continuai ancora più infastidita di prima. "Hai ragione non sono tuo padre e non mi dovrebbero interessare le cose che fai quando non ci sono, ma quando ho visto tu e mio fratello ridere insieme...io, non lo so, mi sono incazzato" affermò alzandosi dal suo letto, "Ma io non capisco perché ti ha dato fastidio" dissi guardandolo confusa, "Perché mi piaci Madison! Tu mi fai impazzire!" urlò, mi pietrificai sul posto.
"Cosa intendi?" mormorai guardandolo, "Cosa vuoi che intenda? Vuol dire che tu mi attrai, il tuo carattere, i tuoi capelli ramati, i tuoi occhi, il tuo fisico, il tuo modo di pensare, le tue paure. Semplicemente tu mi attrai in tutto e per tutto" disse guardandomi, in quel momento mi accorsi che lui si era avvicinato ed eravamo a un palmo di distanza.

A me piaceva Cameron?
Se non mi fosse piaciuto non mi sarei scomodata di fargli capire che tra me e Jason non c'era niente, e non sarei uscita con chiunque a prendere un gelato.

Merda, mi piace Cameron Dallas.

"Madison stai bene?" chiese lui guardandomi, "S-si, certo, perché non dovrei?" balbettai trovando improvvisamente interessante in parquet, "Stai arrossendo?" chiese ancora ridacchiando, "No" dissi irrequieta, "Si stai arrossendo" confermo prendendomi il viso tra le mani.

"Sei bellissima" disse guardandomi negli occhi, presi un po' di sicurezza e cercai di die qualcosa di comprensibile "Così è troppo smielato però" affermai guardandolo, "Hai ragione, però anche la cosa che sto per fare e smielata" disse sorridendomi, lo guardai confusa e pochi secondi dopo dentro le sue labbra sulle mie.

Stavo baciando Cameron Dallas, non potevo crederci.

"Sono tornata!", mi staccai da Cameron con uno scatto fulmineo, lui mi guardò confuso e senza dargli tempo di dire una sola parola scesi in salotto. "Ciao Jane, menomale che sei arrivata, non riuscivo più a sopportarli" le dissi sorridendole, lei ricambiò e nello stesso momento sia Jason che Cameron arrivarono in salotto.
"Che cosa avete fatto?" chiese lei guardando me e Cameron, "Cosa intendi, noi proprio niente, io stavo disegnando e lui stava...si stava pettinando i capelli, sai la sua fissazione" dissi in preda al panico, Cameron automaticamente si portò una mano sulla testa e li accarezzo lentamente. "Madison, perché così agitata? Vini, ti do un bel te alla camomilla" disse andando in cucina, la seguii e dopodiché mi sedetti sul bancone. "Allora, cos'è successo veramente?"

Ciao a tutti, scusate di nuovo il ritardo, ma spero che voi abbiate capito che non sono molto puntuale. Comunque sia spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così commentate e lasciate una stellina.

-Uma

Mi fai incazzare ma per questo ti amo|| Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora