Capitolo 2

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Evviva Londra. Questa mattina ha deciso di darmi il buongiorno con una bella pioggia. Carmen e Bel erano a portare le consegne ai clienti, Alexi questa mattina non sarebbe venuto, così io ero tutta sola ad occuparmi della pasticceria. Guardai per l'ennesima volta l'orologio: le dieci in punto. Sentivo il Big Ben scandire i minuti con il suo suono imponente e ogni istante mi deprimevo sempre di più. Il campanello della porta trillò, io mi raddrizzai e lisciai il grembiule

- Buongiorno e benvenuto al Sweet Paradise..di cosa posso serv...- mi ammutolì. Il ragazzo di fronte a me, aveva gli occhiali da sole e il cappuccio della felpa nera sulla testa. Il mio cuore iniziò a battermi forte: un ladro! Proprio quando sono sola! Cazzo! E adesso che faccio?!

- Ti prego! Non mi sparare! Ti darò tutto quello che vuoi!- dissi in preda  panico

- Come scusa?- chiese lui perplesso

- Non mi sparare!- dissi alzando le mani in segno di resa

- Ehm....sono venuto...sono venuto....solo per un caffè e un muffin...è tanto che non li mangio- disse lui

- Aspetta...tu non sei un ladro?- gli chiesi, il misterioso ragazzo rise

- No, no ti sbagli-

Oh mio Dio! Che figura!

- Prego, prego si sieda...che muffin desidera?- chiesi rossa fino alla punta dei capelli

- Mi stupisca lei- disse con un sorriso sedendosi a uno dei tavolini. Preparai il caffè, presi il mio muffin preferito fatto e ricoperto di cioccolato e portai il tutto al tavolo del ragazzo

- Ecco a lei- dissi con professionalità

- Grazie, dammi del tu ti prego...non c'é bisogno di tutta questa formalità- mi disse gentile. Era la prima volta che un cliente nuovo mi permettesse così tanta confidenza. Solitamente diamo del "tu" ai clienti abituali come Mr e Mrs Wellbon, due simpatici vecchietti che ogni anno da quando abbiamo aperto ordinano sempre la torta di compleanno speciale di Bel per il loro unico nipotino. Ma questo ragazzo, di cui non vedevo ne occhi ne capelli, mi scombussolava un pò

- Oh bè...d'accordo- dissi tornando dietro al bancone e pulendo la macchinetta del caffè. Lanciai un'occhiata al cliente: indossava ancora gli occhiali da sole e il cappuccio

- Ehy Assasin Creed credo tu possa togliere gli occhiali e il cappuccio- dissi ridacchiando

- Non credo...sia una buona idea- disse, dopo aver ingoiato il boccone

- E perchè?- chiesi

- Be...è meglio che non si sappia in giro...che sono qui-

- Una ex petulante non ti da tregua?- gli chiesi

- No, non proprio...non è questo-

- Allora...per cosa?-

- Promettimi che non urlerai- disse cauto

- Oddio hai qualcosa di cui dovrei preoccuparmi?-

Lui scosse il capo

- Va bene..prometto-

Con un sospiro, il ragazzo si tolse il cappuccio rivelando i capelli biondissimi, fatta questa operazione si tolse gli occhiali rivelando due occhi azzurri bellissimi. Mi sorrise

- Grazie per non aver urlato-

- Che c'era da urlare? Sei normalissimo- dissi perplessa, anche lui divenne perplesso

- Non sai chi sono?- mi chiese

- Dovrei per caso?-

Questo tizio era sempre più strano! Eppure non mi ricordava nessuno di mia conoscenza

- Il nome...Tom Felton non ti dice niente?- chiese dopo essersi schiarito la voce, piegai la testa di lato e l'osservai. Ora che lo guardavo meglio assomigliava molto a quell'attore

- Mmm...già sentito nominare- dissi

- Sono Tom Felton- disse alzandosi e venendo verso di me

- Dimostralo- lo sfidai, lui rise

- Sei la prima persona che mi dice così...ci sto. Il mio nome completo è Thomas Andrew Felton, sono nato ad Epsom il 22 settembre del 1987, ho tre fratelli: Ashley, Jonathan e Cris-

- Grazie, Wikipedia...ma tutti conoscono questo se ti cercano in Internet- ribattei trionfante. Doveva essere un buffone che si divertiva a spacciarsi per Tom Felton. Era già successo, non che fosse una novità

- Proprio non vuoi credermi- disse con un sorriso, scossi il capo

- Bene..allora..ecco qui- disse tirando fuori da una tasca il portafoglio e mostrandomi la carta d'identità e il passaporto. Deglutì a fatica: era proprio lui!!!!

- Ora ti credo- dissi

- Meno male anche perchè non avrei saputo in che altro modo dimostrati che fossi proprio io- disse con un sorriso, rimettendo nel portafoglio i suoi documenti

- Che cosa ci fai qui a Londra? Devi girare un film?-

Tom scosse il capo

- No, sono "scappato" diciamo. Avevo bisogno di un pò di tempo per me. Non è facile scappare dopo che il tuo produttore ti ha praticamente implorato di restare a Hollywood-

- Non sanno che sei qui?-

- Esatto, non lo sanno. E francamente...non voglio nemmeno farglielo sapere-

- Non è che adesso vedrò a girare per la città un squadrone dell' FBI alla ricerca di te?- chiesi ridacchiando

- Spero proprio di no! Male che vada farò una telefonata e gli dirò che sono vivo e che nessun fan mi ha rapito per torturarmi- disse ridendo

- Questi sono tuoi...- lo vidi leggere il mio nome sulla targhetta

-Bridget- disse, poi. Appoggiò i soldi sul bancone, si mise gli occhiali da sole e risollevò il cappuccio

- Aspetta- dissi, presi uno dei muffin al super cioccolato, glielo misi in una scatolina e gliela porsi

- Offre la casa- dissi

- Grazie, Bee- disse. Lo guardai uscire dal negozio e mischiarsi con la folla, senza alcuna fatica. Non potevo crederci! Ho parlato con Tom Felton, in carne e ossa! Datemi un pizzicotto! Ancora non ci credo!

This love is impossible(?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora