Capitolo 19

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- Bee, Bee! Svegliati-

Mi sentì scuotere ma me ne fregai e continuai a dormire

- Per l'amor di Dio Bee!- tuonò Bel. Sobbalzai, mi alzai di scatto e guardai in cagnesco la mia amica che mi aveva destata bruscamente dal mio sonno. Strano che fosse Bel a svegliarmi, di solito era un compito che amava fare Carmen, a quanto pare non quel mattino

- Dov'è Carmen?- chiesi fra uno sbadiglio e l'altro

- In pasticceria..con Isais..dobbiamo muoverci, fra poche ore dobbiamo aprire- disse lei, uscì dalla mia camera. Dio, com'è difficile svegliarmi completamente al mattino! Prima di uscire da casa, controllai la posta che era arrivata. Bolletta, bolletta, una cartolina dalla sorellastra di Bel dalle Maldive e una lettera dalla spessa carta avorio

- Stan ha sbagliato di nuovo- dissi io con uno sbuffo

- Non credo Bee- disse Bel strappandomela dalle mani, m'indicò il nostro interno

- Ha fatto giusto. É per te.-

- Di chi sarà?- chiesi rigirandomela fra le mani. Difficile che una lettera senza mittente passasse al controllo accurato del nostro ufficio postale perciò qualcuno deve averla per forza ficcata nella nostra cassetta, di proposito. L'unica risposta che avrei potuto trovare per sapere il mittente è aprirla

"Ciao Bee,

Come stai? Qui le cose vanno....sarei meschino a dire che vanno bene perchè non è così. Ti ho pensata moltissimo in questi lunghi mesi di distanza e spero che la cosa sia ricambiata. So di essermene andato bruscamente, so che quel giorno avrei dovuto seguirti ma sappiamo entrambi che non avrebbe fatto altro che aumentare il nostro dolore e credo di avertene creato anche fin troppo. Chissà che cosa stai pensando ora: ti chiederai qual'è la motivazione di questa lettera...sinceramente non so nemmeno io perchè ti sto scrivendo una lettera che magari non ti verrà mai recapitata oppure sì ma la getterai dopo averla letta, è solo che Bee sento troppo la tua mancanza. Mi manca la tua voce, la tua risata, quel tuo modo di arrossire quando ti guardavo negli occhi. Niente è più lo stesso da quando sono partito e non posso continuare a mentire a me stesso, non posso continuare a impormi di dimenticarti. Non ci riesco. È questa la verità. Ma sono consapevole di tutto il casino che non ho fatto altro che provocarti da quando sono entrato nella tua pasticceria. Perdonami, Bee, se puoi farlo. Ho scritto tutto quello che penso e provo, non è molto ma per lo meno è la verità. Un giorno, chissà quando, spero di rivederti. Arrivederci o semmai, se ciò non succederà...addio.

Tom"

Il cuore mi si strinse in una morsa quando lessi quelle ultime righe.

- Bee...tutto ok?- mi chiese Bel preoccupata vedendomi piangere come una bambina. Fra i singhiozzi riuscì ad annuire. Nelle mie mani stringevo ancora quella lettera, così forte tanto che la stroppicciai. Bel me la tolse dalle mani, la ripiegò rimettendola nella busta che poi cacciò in borsa

- Non ci pensare. Sei andata avanti e continua ad andare avanti. So che è dura per te affrontare tutto questo ma fallo, Bee. Fallo punto e basta- mi disse scuotendomi. Chiusi gli occhi

- Bel, lui mi manca. Sono passati mesi da quando è partito e ora...questa lettera..-

- Bridget ti prego! Facendo così non ne vieni fuori! Toglitelo dalla testa- mi rimproverò Bel. Questo agì peggio di uno schiaffo in pieno viso e mi calmai. Nonostante questo, però, il dolore rimase; capì che l'unico modo per togliermi dalla testa i suoi occhi azzurri era frequentare altre persone. Bel non fece parola della lettera di Tom con Carmen, anche perchè la presenza di Isais era costante. D'accordo che lui sapesse tutta la storia ma solo la sottoscritta con annessa compagne di disavventure sapeva perfettamente come stavano le cose. Non se che fine fece fare Bel a quella lettera fatto sta che da quel giorno non la rividi più. E nel mentre cacciavo nella mia lontana memoria i ricordi di ciò che avevo vissuto con Tom, si affacciava un'estate diversa da solito.

This love is impossible(?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora