Capitolo 16

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Erano passati due mesi da quando Tom era partito, poco per volta mi stavo riprendendo con calma la mia vita ed ero tornata a lavorare. La confusione mi distraeva dai miei pensieri; sorridevo ma non più come prima. Come al solito, quella mattina ero nel retro a preparare i dolci, ero talmente concentrata sul mio lavoro che non vidi chi mi stava di fronte. Quando alzai lo sguardo, la rabbia che avevo oppresso per quei due mesi riemerse tutto di colpo: Alexi era di fronte a me che mi guardava come un cane bastonato. Come osava presentarsi di fronte a me dopo tutto quello che mi aveva combinato?! Era solo colpa sua se il rapporto con Tom era sfumato e adesso, vederlo lì, mi fece incazzare come non mai. Strinsi più del dovuto la sac à posche tanto che la farcia al suo interno traboccò sporcandomi il grembiule; francamente non mi preoccupai: l'unica cosa che desideravo era solo che lui sparisse dalla mia vista. Alla svelta. Lui notò la farcia che mi colava sulle mani e il grembiule, così alzò la mani verso di me

- Bridget, giuro che..-

- Sparisci- sibillai rabbiosa

- Per favore...ascoltami- m'implorò

- Non ti devo proprio nulla- dissi io. Lasciai cadere la sac à posche e mi lavai le mani unte di glassa. Sperai che voltandogli le spalle capisse che per me era discorso chiuso, invece lui continuò

- Sono venuto per chiederti scusa. Non avrei dovuto spifferare la tua identità a quel giornalista-

- No, non avresti proprio dovuto-

- Lo so. E so anche che quello che ho fatto è imperdonabile ma l'unica cosa che posso fare è chiederti scusa-

- Non le accetto- dissi tagliando corto. Ecco, tutta questa glassa sprecata per niente. Ora mi tocca rifarla da zero. Recuperai quella che era rimasta nella ciotola e la buttai nella sac à posche, continuai poi a farcire e decorare le torte che avevo di fronte, ignorando totalmente Alexi che non aveva alcuna intenzione di demordere. Poco m'importava. Carmen e Bel sarebbero arrivate presto quel mattino per aiutarmi. Ci avrebbero pensato loro a buttarlo fuori a calci dal laboratorio

- Non lavori piú qui, devi andartene- dissi non staccando gli occhi dal mio lavoro

- Cristo Santissimo, Bee! Ti sto parlando per lo meno ascolta quello che ho da dire...senti almeno le mie di ragioni-

- Perchè dovrei farlo? Dopo tutto quello che hai fatto, cosa ti aspetti che dica o faccia? Non avrai il mio perdono perchè non te lo meriti. Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano.- dissi lasciando nuovamente il mio lavoro per guardare lui; Alexi sospirò

- Non pretendo niente da te...non sono qui per avere il tuo perdono ma per metterti al corrente del perchè l'ho fatto. Hai il pieno diritto di saperlo. Ciò che mi ha fatto scattare è perchè non mi avevi detto che t'interessava Felton. Sei stata a cena con me, abbiamo riso e scherzato...ho pensato di essere entrato nelle tue grazie, finalmente ma vabbè, non è stato così. Io non ti piaccio e non ricambi quello che io provo per te...ero arrabbiato, così quando quel giornalista mi ha intervistato ho colto l'occasione per fartela pagare. A mia discolpa dico che non pensavo la cosa prendesse piede e ti danneggiasse tanto-

- Be è successo. E ora, Tom se ne sta ad Hollywood per colpa tua. Per proteggere me da tutto questo.- dissi con rancore profondo

- Ora, sparisci dalla mia vista- continuai, dura. Iniziai a riordinare e pulire il bancone, non alzai lo sguardo finchè non sentì sbattere la porta del laboratorio. A quel punto guardai la porta che fino un momento prima c'era stato Alexi.

Quel mattino la giornata partì di gran carriera: il lunedì mattina era sempre la giornata migliore per noi. La nuova ragazza che Carmen aveva assunto al posto di Alexi era a dir poco sveglia e scattante, un vero turbinio di energia e vitalità! Niente male, davvero

- Dawnrose, vai da Carmen e dille che ci servono altri muffins subito- dissi

- Certo capo- mi rispose, prese i vassoi e andò nel laboratorio dove Bel e Carmen stavano lavorando senza sosta

- Mi scusi- disse una voce; alzai lo sguardo e mi scontrai con due occhi neri, profondi come due pozzi. Per un momento non respirai

- Sto cercando Carmen- continuò il ragazzo

- Carmen? Chi la cerca?- chiesi lui sorrise appena

- Sono Isais..il fratello maggiore di Carmen-

Per poco non svenni. Suo fratello?! Sapevo che Carmen aveva un fratello ma sapevo anche che viveva a Parigi e che non si vedevano da...facciamo dieci anni, su per giù. Chiamai alla svelta Carmen che reagì come me vedendo suo fratello lì, nel nostro negozio. Isais guardò con curiosità il laboratorio e il negozio, poi Carmen ci presentò al fratello

- Loro sono Bel, Dawnrose e Bridget- disse indicandoci

- Piacere di conoscervi- disse, soffermando lo sguardo più del dovuto su di me

- E così...questa è la famosa Bridget- disse

- Famosa?- ripetei io

- Famosa, esatto...a Parigi, dove abitavo prima si è creato un trambusto per quello che è successo fra te e Tom Felton. La sua decisione di tornarsene a Hollywood ha creato delle chiacchere per tutto il mondo- disse lui, continuando a fissarmi

- Isais- lo rimproverò Carmen. Arrossì violentemente sotto al peso del suo sguardo. A quanto pare, quell'incubo non sarebbe finito. Isais fece spallucce

- Sai che non riesco a non essere sincero sorellina-

- Ragazze, lui è qui per aiutarci con il negozio. Doveva arrivare qualche giorno più tardi ma a quanto pare ha deciso di farci visita oggi...vi dispiace se resta da noi finchè il suo trasferimento non è completo?-

- Per me non è un problema...Bee?- chiese Bel rivolta a me. Perfetto. La palla adesso stava nelle mie mani

- Ok..nessun problema- dissi io.

Gli occhi di Isais non mi lasciarono mai, per tutto il trasloco che facemmo quella sera mentre trasportavamo le cose di Carmen nella stanza di Bel. Avere il suo sguardo addosso mi metteva suggezione ma allo stesso tempo m'incuriosiva parecchio. Che fosse intrigante non c'erano dubbi. Come sarebbe stata la convivenza con lui?

This love is impossible(?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora