Capitolo 5

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Lo "Sweet Paradise" è in piena fase lavorativa in questo periodo: fra una settimana esatta sarà San Valentino, così il nostro negozio si trova ricoperto di nastri, cuori, cupidi paffuti di ogni sorte e grandezza. Quella mattina ero in laboratorio ad occuparmi dei miei cupcakes speciali di San Valentino. Quando lavoraro da " Chocolat Heart", nella Grande Mela, ero spesso incaricata di preparare i miei cupcakes speciali: una crema delicatissima di cioccolato al latte con pezzettini di fragole all'interno, ganasche al cioccolato e una fragola a forma di cuore. Avevamo aperto solo qualche anno fa ma ormai i miei cupcakes San Valentini erano famosissimi. Perchè mi sono trasferita dalla caotica e incasinata NY per abitare nella tranquilla, si fa per dire, Londra? Proprio perchè per me, una città grande come New York, era davvero troppo. Ci sono cresciuta fin da piccola ma non è mai stata mia. E appena ho avuto l'occasione, me ne sono andata. Non che fosse stato un duro colpo per mio padre; dopo la morte della mamma si è chiuso in se stesso e, infondo, io e lui non siamo mai stati così affiatati da soffrire tanto la distanza l'una dall'altro. Tutto sommato ero molto orgogliosa di com'ero stata capace di crescere da sola, di essere stata capace di crearmi un posto tutto mio. " Sweet Paradise" era il sogno di una vita. Della mia vita. Tutto girava intorno al successo della pasticceria che avevo costruito con Carmen e Bel. I cupcakes valentini erano belli che pronti, così li sistemai sull'espositore e mi avvantaggiai con il resto. Almeno, non ci saremo trovate indietro quando saremo state prese d'assalto il giorno di San Valentino.

Amavo fare dolci; era l'unica cosa che mi rendesse felice e fiera. Ogni dolce che preparavo, per me era come una sorta di figlio, per cui mettevo amore e cura per ogni dolce. In tutto il resto della mia esistenza, ero incasinata ma non in pasticceria. Creare dolci era un'arte aperta a ben pochi. Non mi sentirete mai dire di essere la migliore ma solo che metto il cuore in quello che faccio

- Bee! Sei in laboratorio?- mi chiamò Bel

- Sì, vieni- dissi. Avevo appena infornato un'altra teglia di cupcakes, stavolta alla redvelvet, a forma di cuoricino

- Dio Bee! Sono stupendi!- disse Bel osservando con sguardo critico e attento i cupcakes

- Grazie..Carma non è con te?- chiesi, spostandomi il ciuffo di lato

- Oh arriva fra pochi minuti...pensavo di fare i cioccolatini al peperoncino. Che dici?-

- Perchè no?- dissi. Il timer scattò: bene, anche i cupcakes alla red velvet erano pronti. Le porte a vento del laboratorio si aprirono e fece capolino Carmen con in mano un mazzo di fiori

- Bee guarda!- disse tutta eccitata

- E questi?- chiesi, guardandola incredula

- Sono per te- disse consegnandomeli

- Da parte di chi?- chiese Bel, illuminandosi quanto un albero di Natale. Presi il bigliettino e senza aspettare oltre lo aprì

" Alla signorina Bridget, grazie per avermi accolto come una persona normale e non come la classica fan. Spero ti piacciano. Tom"

- Non bada a spese il ragazzo eh?- disse Carmen con un risolino.

- Lo ringrazierò- dissi sistemandoli su una delle mensole in bella vista. Sorrisi. Era stato davvero gentile. Non il classico attore snob. Lui non si vantava per niente della sua fama. Tanto di cappello signor Felton. Stai facendo colpo su di me.

This love is impossible(?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora